L'avventura di un'insonne

08 febbraio 2009 ore 18:29 segnala
A pancia in giù nel letto, abbracciata al cuscino, Eva aspettò per una buona mezz’ora che arrivasse il sonno. Col dorso della mano accarezzava meccanicamente la parete liscia e fredda dietro al suo letto privo di sponde.

Quel contatto con una materia così reale e stabile, in qualche modo la rassicurava. Era come piantare bene i piedi a terra per evitare di perdere l’equilibrio su una superficie più insidiosa.

Eva sentiva con dolente certezza, che quella sarebbe stata un’altra notte in cui il sonno ci avrebbe messo troppo a trovarla, ormai interpretava con chiarezza i segnali, sapeva anche che se si fosse girata a pancia all’aria a guardare il soffitto, sarebbe stata la fine. Così se ne restava silenziosa in quell’abbraccio complice col suo cuscino, nella finzione degli occhi chiusi, sperando di ingannare se stessa ancor più della sua insonnia.

Il fruscio delle lenzuola accanto a lei non la ingannò nemmeno per un momento. Si ricordava bene che quel corpo già mollemente abbandonato ad un sonno composto non le apparteneva, non era lì per lei.

“Il tuo corpo aveva un altro peso dentro al letto - pensò Eva -  Il tuo corpo non avrebbe mai lasciato tanto spazio dal mio.”

Fu un pensiero fugace, rapido come la nostalgia, un pensiero che poteva fare solo con se stessa perché  non sarebbe stato giusto dirlo ad alta voce, adesso che aveva deciso, adesso che ne era sicura, adesso che per l’ennesima volta aveva fatto a pezzi con le sue mani, come Penelope, la trama pazientemente intessuta.

Eva per addormentarsi non contava pecore che saltavano immaginari recinti. Contava occasioni mancate, frasi poco felici, battute troppo taglienti, situazioni in cui avrebbe voluto tornare per cambiarle, per operarci su con la precisione di un tecnico del montaggio.

Avrebbe tagliato una scena inutile, doppiato una frase cretina, seguito meno il copione e più l’istinto, recitato più spesso a braccio. Sì. Certe frasi adesso le avrebbe dette meglio, soprattutto le avrebbe dette.

Ma la vita non era il set di un film, era più un buffo documentario girato in presa diretta sul comportamento di una specie in via di estinzione. Non c’era mai tempo per prove di nessun tipo, non c’erano battute da imparare a memoria o appassionate interpretazioni. La vita era veloce, un istant movie, sebbene sembrasse procedere lenta e noiosa come un fiume dal corso troppo vasto e prevedibile.

Non bisognerebbe mai sottovalutare le conseguenze di un’insonnia.

E’ incredibile la quantità e la varietà di pensieri che possono attraversare la mente di una persona che non ha nessuna intenzione di dormire.

In meno di un’ora Eva aveva ripercorso gli ultimi tre anni della sua vita, le storie più importanti, i momenti vissuti davvero e quelli soltanto immaginati. Alternava decisioni ontologiche a buoni propositi da inizio d’anno. Per esempio aveva appena deciso che avrebbe smesso di fumare, si sarebbe messa a dieta, avrebbe chiamato tutti gli amici che non sentiva da mesi e, ancora non paga, che avrebbe fissato con urgenza un appuntamento dalla manicure.

Eva sapeva che era un gioco fin troppo facile cadere nelle sabbie mobili del rimpianto, del “e se fosse… e se io avessi…” Per due anni era stato il suo gioco preferito, ci si era auto- torturata con un insospettabile compiacimento, era stato un po’ come scoprirsi improvvisamente dipendenti da tecniche masochiste e bontage. Eva non poteva più permetterselo. Non voleva ripensare alle possibilità inesplorate, né valutare tutte le variabili impazzite che ogni tanto come fuggiaschi, riuscivano ad uscire dal corso del fiume lento e prevedibile. Sì, le sarebbe piaciuto molto avere una macchina che permettesse di far vedere dove avrebbero portato le strade che non aveva imboccato, come sarebbero finite le storie che aveva lasciato scivolare tra le dita o che le avevano chiuso in faccia come porte sbarrate. Le sarebbe piaciuto, ma una macchina così non esisteva. La sola cosa che l’uomo era riuscito ad inventarsi a riguardo si chiamava Rimpianto&Nostalgia Spa, ed Eva ne era una consapevole e vecchia cliente.

“Fottuta insonnia” - pensò Eva – girandosi su un fianco e tirandosi un po’ più su le coperte.

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A pancia in giù nel letto, abbracciata al cuscino, Eva aspettò per una buona mezz’ora che arrivasse il sonno. Col dorso della mano accarezzava meccanicamente la parete liscia e fredda dietro al suo...
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08/02/2009 18:29:59
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Commenti

  1. lamadiluna 08 febbraio 2009 ore 18:40

    ...per l'ispettore F. che si è lamentato molto della mia latitanza, non me ne vogliate, febbraio da sempre mi sfinisce...

    Curiosità: Il dipinto è la boite de Pandore di Magritte, un titolo quanto mai significativo per me :-)

    Il titolo l'ho "copiato" a Italo Calvino, col quale mi sto deliziando in questi giorni nella lettura del  bel libro "gli amori difficili".

    Il contenuto del racconto è colpa di un'insalata di gamberi e di un vortice di pensieri volti al passato prossimo.

    Uffff. Buona lettura.

     

  2. chiccobill68 08 febbraio 2009 ore 21:40

    che febbraio ti sfinisce... ma la tua assenza prolungata ha sfinito anche noi... Io, poi, ero già in crisi di astinenza! Dovresti pensare un pò  anche ai problemi che con le tue latitanze puoi creare a noi, tuoi umili lettori. Non sto dicendo che sei egoista, ma quasi:-)))  Colgo l'occasione per ringraziare il signor ispettore. Non voglio neanche pensare a quali alte sfere abbia dovuto rivolgersi per "costringerti" a scrivere. Grazie ispettore!!!;-)  Se non ci fossi, bisognerebbe inventarti (che cos'era, la panda?)

    Veniamo a noi... Il racconto, come al solito, si legge da solo, tutto d'un fiato. Non so come fai, ma leggendoti non si può fare a meno di "vedere" la scena... non penso sia una cosa voluta, naturalmente:-)))  Errori, mio malgrado, non ne ho notati... Ti è andata bene!

    In definitiva, l'attesa è stata lunga, troppo lunga(!!)... ma ne è valsa la pena! 

    A rileggerti, un abbraccio

    F;-)

  3. chiccobill68 08 febbraio 2009 ore 21:53

    Ho già informato Italo Calvino (o chi per lui!) per l'evidente plagio... non si fa!!! No!!

    Ci dici che diamine c'era nell'insalata di gamberi e quali contorti pensieri avevi per scrivere un racconto così? Non per niente, metti mai che mangiando una simile pietanza e "vorticando" (si può dire? Boh!) pensieri come i tuoi non riesca anch'io a scrivere qualcosa come te! Il tuo segreto, in fondo, potrebbe essere proprio lì, in un'insalata di gamberi! Aspetto la ricetta e poi ti so dire!!:-)))

    Ri-ciao,

    F

  4. lamadiluna 08 febbraio 2009 ore 23:28

    Ispettò non mi denunciate...tengo famiglia...8-)  non è un plagio, è più coretto dire una citazione.

    felice di aver superato ancora una volta il suo ostico parere, questa settimana però ho da fare i compitini a casa...ci sono i colloqui at school.

    p.s. Che ne sai delle insidie che si celano dietro un'innocua insalata di gamberi? Non sono importanti gli ingredienti, ma i commensali e i discorsi che si fanno.

    Un saluto T.

  5. chiccobill68 09 febbraio 2009 ore 00:09

    è solo questione di commensali!! Scusami, ma chi frequenti???:-)))

    Allora è semplice: dovresti presentarmi qualcuno che frequenti, meglio se di genere femminile;-) , e poi potrei tranquillamente prendere il tuo posto perchè imparerei a scrivere bene come te... tu potresti "sfinirti" tranquillamente con febbraio e preoccuparti dei "colloqui at school"... nessuno si accorgerebbe di niente o forse quasi...  Pensaci...

    Veniamo al plagio: trattasi di chiaro plagio, sei stata tu a dichiarare "Il titolo l’ho "copiato" a Italo Calvino", mentre questa tra virgolette è una citazione. Ad ogni modo giudicherà chi di dovere...:-)))  In bocca al lupo...

    Notte.

    F;-)

  6. Ack13 09 febbraio 2009 ore 11:17
    Molto bello e malinconico.

    Lasciarsi travolgere dai "e se avessi..." è una trappola insidiosa, realizzare quanto sia difficile schiodarsi non solo dal passato ormai andato, ma anche dai futuri attesi, forse è peggio...

    (viva la visione positiva e ottimista :-))) )

    ... però almeno la consapevolezza mostra una via, per quanto sconnessa possa essere.
  7. Prett.Pit 09 febbraio 2009 ore 16:44

    ...così non vale! avete detto tutto voi! Sgrunt!

    Dopo 20 giorni di attesa paziente e silenziosa, par che sia stata aperta una diga, tutta l'acqua se n'è uscita fuori in un attimo. E ora bisogna aspettare altri 20 giorni per un altra tua indigestione? Nell'attesa torno a finir di leggere i tuoi vecchi post

    Buona febbraio a tutti :-)

    :rosa

  8. Prett.Pit 09 febbraio 2009 ore 22:28

    ...una cosa non mi è chiara, quando Eva parla di quel corpo assente, rimpiazzato da un altro "mollemente abbandonato ad un sonno composto" troppo distante dal suo, con un peso specifico differente... E che ci fa li questo sconosciuto indesiderato?

    Chissà se i tuoi fedeli lettori avranno grazia di conoscere questo piccolo, ma a parer mio, importante dettaglio della vita di... Eva?

    Notte :rosa

  9. Duca.theKnight 10 febbraio 2009 ore 10:01

    A parte l'insonnia, che fortunatamente mi viene raramente somministrata dalla regia occulta, il personaggio Eva ha molto in comune con me, in particolare il desiderio di possedere una macchina produttrice di Sliding Doors a comando.

    Trovo scandaloso che tu non faccia la scrittrice (di successo, ovviamente). Mi ci dovrò rassegnare....

    :rosa :bacio

  10. sweeny 10 febbraio 2009 ore 10:28
    ..bel raccoto...per noi insonni...come colonna sonora dal tuo film suggerirei "carpet crowl" dei genesis...ciao, passavo di qua.
  11. lamadiluna 10 febbraio 2009 ore 21:41

    Per Chiccobill: Ispettore qui Prett cerca di rubarti il mestiere di tenebroso indagatore...uhm...

    Prett: io scrivo racconti di narrativa, sapere quanto ci sia di vero, quanto solo dell'autore e quanto di pura fantasia è un privilegio assoluto dell'autore...è questo il bello...

    Per Ack: La malinconia mi sa che è il sentimento che più pervade quello che scrivo...è tenace e coriacea...è na stronza lo so...

    Per Duca: mio eroe...anch'io trovo scandaloso che tu non possa comprarmi in libreria, non è meglio legermi agratiss e avere addirittura un contatto diretto con l'autore.

    mi piacerebbe tanto Duca, ma non è facile, piedini a terra e pedalare....

    Per sweeny: grazie del commento, non amo con volluttà i genesis, vedrò di cercare la canzone che dici...disse lei con scetticismo...

    Un saluto a tutti. Oggi sono stata 12 ore consecutive chiusa nella stessa aula...ho pensato seriamente che fosse un sequestro di persona...

  12. AliceAliceAlice 17 maggio 2011 ore 19:17
    chi non si ritroverebbe in eva.

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