Io i miei pensieri li tenevo sempre bene al guinzaglio. Di tanto in tanto, quando ne avevo voglia o magari c'era il sole, li portavo un pò in giro come si fa con un cane affezzionato.
Adesso non ne sono più capace.
Adesso sono loro che mi portano in giro e corrono come cavalli impazziti di un Palio estivo.
Ti seguono tutti i giorni i miei pensieri, sono con te mentre sfogli pigramente un libro sul letto, mentre ti prepari per uscire,ti accompagnano fino alla porta di casa e ti danno la buonanotte.
Qualche volta restano sul pianerottolo, come gli innamorati sciocchi e determinati, sperano che tu li possa sentire mentre picchiettano nervosamente il piede sul pavimento e si accendono un'altra sigaretta.
Sperano che tu li richiami dall'altra parte del mondo o da sotto la doccia per farli stare con te. Per farli finalmente entrare dall'altra parte di quella porta dietro cui cospirano e bisbigliano come clandestini.
Io non posso farci più niente, perchè non ne ho più il controllo.
Li avevo mandati avanti a piccoli passi, come fanno i genitori con quello sguardo vagamente preoccupato mentre vedono i loro figli imparare a camminare.
Ma quegli stupidi hanno cominciato a correre in tutte le direzioni, annusando l'aria come segugi per indovinare dov'eri.
Razionalmente lo soche è solo uno stillicidio disperato e inutile. Inutile come aspettarti. Ma anche se li richiamo non tornano. Perchè proprio come i figli i pensieri non ci appartengono del tutto e vanno e vengono a piacere e ora hanno fame di te e corrono a cercarti.
Stupidamente.
Io vorrei proteggerli e proteggere me stessa. Ma forse devono correre, devono sfiancarsi.
Forse si stancheranno da soli i miei pensieri di pensarti e allora saranno di nuovo soltanto miei. Ne avrò più cura, non li terrò al giunzaglio.
O forse è necessario che corrano e iciampino. Che si schiantino conto il muro dei tuoi silenzi, delle risposte che ti ho chiesto e non mi hai dato.
Forse così cresceranno, diventeranno più forti e saggi, o soltanto più vecchi, questi figli che non mi danno più ascolto.
E allora li aspetterò. Ucciderò il vitello più grasso per loro e li amerò più di prima, perchè ti hanno amato molto. Anche se torneranno coi vestiti a brandelli e a piedi nudi e con la loro fame di te ancora intatta, perchè tu non li hai raccolti. Anche se torneranno ciechi e sordi perchè non sono riusciti a vederti e a parlarti.
Anche così. Mutilati,stanchi e storpi. Io li amerò ancora di più, perchè ti hanno amato.