Lenti & Inesorabili
07 agosto 2008 ore 15:06 segnala
Io sono una tartaruga. Sono giunta a questa solenne conclusione già un po’ di tempo fa, quando vidi questa maglietta in una festa dell’Unità (quando ancora si chiamavano così) e me ne innamorai subito.
Della tartaruga ho l’esasperante lentezza e la goffaggine del passo. Della tartaruga ho il tenace attaccamento alla sua casa, zavorra che appesantisce il cammino, ma anche riserva di ricordi, di persone, amici, luoghi. Le tartarughe non riescono a rinunciare a tutte queste cose e allora se le portano dietro, anche se sanno che le appesantirà, che gli altri arriveranno prima ad ogni traguardo.
La corazza che hanno intorno è il loro limite e la loro forza allo stesso tempo. Serve a proteggerne il corpo molle, perché le tartarughe sono delicate dentro, dove non arrivano gli occhi e apparentemente indistruttibili fuori. Ma è anche un nascondiglio dove ritrarre testa e zampe, quando quello che vedono intorno non gli piace o ne hanno paura. Ma delle tartarughe ho anche l’infinita pazienza di andare, malgrado il peso, la fatica e l’interminabile lunghezza del viaggio. Ho imparato che la tenacia costa fatica ma ti porta dove davvero vuoi arrivare, anche se col tuo passo, anche se tutti gli altri hanno già preso un comodo posto prima di te. L’importante è il viaggio in se stesso e non la destinazione e nemmeno il tempo di percorrenza. Ho fatto tutto con lentezza nella mia vita: il primo bacio, il primo amore, gli studi, il primo stipendio, la prima casa da sola. Qualche volta mi sono fermata, guardando spesso indietro, indecisa se proseguire ancora o tornare dov’ero. Indecisa se valesse la pena tutta quella fatica di essere forti attraverso una corazza che filtrava il dolore ma anche le gioie. Che era muro e ristoro. Ho guardato anche avanti, cercando di valutare quanto fosse distante Achille e chiedendomi se le tartarughe vincessero le loro gare solo nelle favole di Esopo. Ma sempre, in un modo o nell’altro, sono ripartita. La strada fatta è importante. E’ bello guardarsi indietro e dire, però, sono arrivata già fin qui. Ma la strada ancora da fare ha il fascino di un libro ancora intonso, di un mare non ancora solcato, di un foglio bianco prima che la penna ci si poggi sopra. Può essere qualsiasi cosa, bella o terribile, dolce o fatale. Ma non lo saprei mai se non la affronto.
La tartaruga si è rimessa in viaggio e “l’orizzonte merita il suo sguardo”.
9748742
Io sono una tartaruga. Sono giunta a questa solenne conclusione già un po’ di tempo fa, quando vidi questa maglietta in una festa dell’Unità (quando ancora si chiamavano così) e me ne innamorai subito.
Della tartaruga ho l’esasperante lentezza e la goffaggine del passo. Della tartaruga ho il tenace...
Post
07/08/2008 15:06:59
none
- mi piaceiLikeItPublicVote
Commenti
-
sgurz74 07 agosto 2008 ore 15:59
-
Duca.theKnight 08 agosto 2008 ore 09:06
-
lamadiluna 08 agosto 2008 ore 09:15
-
Duca.theKnight 08 agosto 2008 ore 18:00
Scrivi commento
Fai la login per commentare
Accedi al sito per lasciare un commento a questo post.
Blog Info
Visite totali: | 36.416 |
Post scritti: | 264 |
Scrive dal: | 03/01/2007 |
Coinvolgimento: | 4 (da valutare) |