Gocciolina di rugiada era un'osservazione talmente brillante la tua e stuzzicante che merita un post a parte.
Hai ragione, assolutamente ragione. Qualsiasi dono di sè è garatuito a metà, tuttavia dipende che cosa si chiede in cambio.
Non amiamo per far star bene un altro, ma per star bene noi attraverso un altro.
Ammetterlo è piuttosto difficile.
L'amore è per definizione egoista, fagocita tutto: chiede chiede, chiede.
Ma perchè questo possa avvenire, perchè la catena alimentare del cacciatore-preda o erbivoro-carnivoro sia rispettata, salvaguardando l'equilibrio del biosistema, occorre che esista qualcuno disposto a dare, dare, dare.
E cosa chiede in cambio questo paladino dell'altruismo?Qualcuno che si lasci amare nel solo modo in cui egli crede si debba amare, con totale ed esclusiva dedizione. Ma non si ama così il primo che ci passa accanto.
Si ama così qualcuno che abbiamo profondamente idealizzato, qualcuno che ci ha scavati dentro un pò alla volta giorno dopo giorno,cercandoci il nocciolo del cuore dove nascondevamo gelosi i sentimenti come un filone d'oro. Qualcuno che ci ha conquistati senza che ce ne accorgessimo, come si scava una galleria nei film di guerra proprio sotto al naso distratto dei Crucchi di turno.
Qualcuno su cui poter riversare la propria devozione, la propria capacità di mettere l'altro prima di se stessi, di scivolare dietro le quinte se fose necessario, di amare in maniera silenziosa, muta, inutile.
Già inutile. Perchè quello di cui parlo è l'amore idealizzazione, l'amore-fascinazione, l'amore per un "idolo", un' icona.
L'amore di cui parlo è quello che forse resta più a lungo dentro di noi, perchè è quello mai del tutto posseduto, sublimato.
E' lo stesso amore che lega Cyrano a Rossana, o Dante a Beatrice, Pigmaglione alla sua statua o l'attempato e prudente Aschenbach al ragazzetto efebo di Morte a Venezia.
Amori così sono molto più che tragici, come poteva esserlo quello di Romeo e Giulietta, sono ridicoli.
Ridicoli perchè non vengono del tutto vissuti, ma lasciano addosso le stesse vere cicatrici di un amore finito.
Certo l'amore sempre ci espone al ridicolo, perchè ci fa fare cose straordinarie e stupide in egual misura, ma cosa accade se chi ci fa sentire ridicoli è proprio l'oggetto della nostra passione?
Se è proprio lui a mandarla in frantumi, a fare a pezzi sotto i nostri occhi con le sue mani tutto il nostro paziente lavoro. E' come se il re di Francia avesse squartato la tela della Gioconda sotto gli occhi di Leonardo. Non lo capisci. Non te ne fai una ragione.
Ma se chi amavi è il Piccolo Principe che ti sta lasciando per tornare al suo grande e unico amore? Allora non ti lascia nemmeno la libertà di odiarlo di cuore, perchè te lo aveva detto e fatto capire fin dal primo giorno: io non sono tuo, io non faccio per te.