Scene da un manicomio...

15 settembre 2008 ore 09:45 segnala
Premetto che inserisco i matrimoni tradizionali tra i riti tribali sopravvissuti al mesozoico e arrivati fino a noi ignorando secoli di evoluzione biologica e culturale. Premetto anche che considero tutti i matrimoni celebrazioni perlopiù noiose dove per metà del tempo si sorride come se ci avesse colpito una paresi, si stringono mani e si danno grandi baci a persone che non vedi da quando portavi le treccine. Ci vado solo se costretta o se non ho trovato una scusa credibile, fortemente ingessata in un abito pagato un culo di soldi e che probabilmente metterò solo quel giorno e in scarpe che sono sempre scientificamente dolorose, grazie alle quali, alla fine del rito barbarico, non ti ricordi più se era “solo” un matrimonio o se hai fatto il cammino di Santiago e sempre grazie alle quali la mia camminata a fine giornata è un’onesta via di mezzo tra la Marcia dei pinguini e l’andatura incerta di un trans neofita per la prima volta su un tacco 15.

Partecipare ad un matrimonio può rappresentare un interessante osservatorio antropologico su usi e costumi delle popolazioni indigene. Raramente avrete a disposizione per così tante ore di seguito un’umanità tanto variegata e soprattutto multicolore, a tratti sembrava di stare in Papuasia.

Ma non se si tratta del matrimonio di una cara amica a non se allo stesso matrimonio partecipano i vostri amici che conoscete da 16 anni, beh allora diventa una sagra di paese, il festival della figuraccia. Mancava solo qualcuno che tirasse fuori la battuta della supercazzola con scappella mento a destra, per il resto mi sembrava di essere nel film Amici miei.

L’antefatto: Cosa succede se la tua più cara amica fin dall’adolescenza, la tua compagna di banco alle superiori, quella con cui hai studiato entrambi i concorsi, sei andata in vacanza insieme, di cui conosci tutto l’elenco di amorazzi dei bei tempi e con la quale siete così intime che riesci a fare pipì in bagno insieme senza aprire la fontana, non solo vi comunica che si sposa, ma vi investe del sacro ruolo di testimone di nozze? Succede che due giorni prima che cominci la scuola, con la casa ancora ridotta ad un cantiere edile, mollate tutto vi mettete su un treno e andate, per essere lì nel “Giorno più bello della sua vita” (più bello non lo so, più stressante non ho un dubbio).

Il Fatto: Noi meridionali siamo famosi nel mondo per la durata di qualsiasi celebrazione che preveda un prete e un numero consistente di invitati. So di battesimi durati fino al primo compleanno del bimbo, vittima sacrificale inconsapevole, o di comunioni multiple con più cugini in modo da risparmiare sul costo del ristorante. Ci alleniamo fin da piccoli a questi eventi, come facevano gli spartani, con cenoni di capodanno a prova di lavanda gastrica, prove ad eliminazione dove il capotavola, solitamente il nonno di una famiglia patriarcale, apre il banchetto al grido di “Ne resterà soltanto uno”.

Ebbene non fosse bastata la nostra già granitica tradizione, il matrimonio in questione ha celebrato l’unione di due clan. Un ponte immaginario unisce da ieri la Campania alla Puglia.

I parenti dello sposo, da noi soprannominati i Taranta Power, sono arrivati copiosi dai DUE AUTOBUS noleggiati appositamente per l’occasione. Età media 65 anni, i taranta sono sopravvissuti egregiamente all’ascensione della scalinata del Belvedere, che l’infame autista ha loro costretto a fare ignorando la vicina salita da dove avrebbe potuto lasciarli.

In Chiesa: Credo e spero, pur non essendo esattamente una fervente praticante, di essere stata una testimone impeccabile (almeno in chiesa), mi sono pure coperta il decolté onde evitare la scomunica papale, e mentre i nostri “amici” approfittando della ressa sono sgattaiolati fuori, la sottoscritta era al primo banchetto, accanto alla sposa, attenta ad ogni parola.

Al ristorante: ingresso sposi ore 14:00. Nell’attesa guardato con costernazione e rassegnazione il menu esile ed essenziale (15 portate), il mio commento è stato: ragazzi se ci perdiamo, ci vediamo al sorbetto!! Servita la prima portata alle ore 14:30, l’ultima alle ore 20:06…nel mezzo il vuoto pneumatico della memoria e uno shock da iperglicemia sventato da un caffè.

Al ristorante 2: La compostezza degli invitati ad un matrimonio è inversamente proporzionale alla quantità di vino gradualmente tracannata (I° Postulato di Lamadiluna) Come dire che la Falanghina servita era davvero buona, come tutto il resto, per cui non ha tardato a manifestare i suoi effetti: si è fatto piuttosto presto a smontarsi, tirare via giacche, allentare cravatte,  fare mostra con orgoglio di patacche di olio sul vestito buono, tentare timide sfilatine di scarpe sotto al tavolo. Ecco perché le foto ai matrimoni si fanno all’inizio.

Del nostro personale concorso: Trova il vestito più brutto e l’accessorio peggio abbinato, vi ha già detto tutto la cara Meteta nel suo blog che si è davvero distinta per arte della diplomazia in questo matrimonio. Si è distinta anche Manueladi (del blog in omnia parata) che alla lecita domanda della collega della sposa proveniente da Modena, e quindi non a conoscenza delle abitudini locali, che aveva chiesto con candore se poteva portarsi degli infradito più comodi da indossare a tavola (e poi i tamarri siamo noi, vabbè) ha risposto con altrettanto candore: “Noi qui siamo abituati a soffrire in silenzio.”

Direi che è tutto. Potrei raccontarvi minuto per minuto ogni battuta di quel tavolo di pazzi scatenati che eravamo, ma non renderei l’idea. E’ stato un piacere tutto privato potermi ritrovare in serenità e allegria con i miei amici di sempre. Grazie a tutti e grazie a Giovanni e Anna che ci hanno riuniti con il loro matrimonio e ricordatevi proprio perché è stato il giorno più bello della vostra vita…NON LO FATE MAI PIU’ per favore…

 

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Premetto che inserisco i matrimoni tradizionali tra i riti tribali sopravvissuti al mesozoico e arrivati fino a noi ignorando secoli di evoluzione biologica e culturale. Premetto anche che considero tutti i matrimoni celebrazioni perlopiù noiose dove per metà del tempo si sorride come se ci avesse...
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15/09/2008 09:45:59
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Commenti

  1. Duca.theKnight 15 settembre 2008 ore 10:30

    ... il tuo post finisce dritto filato tra i "preferiti". Hai ricreato mirabilmente l'atmosfera, con tipica ironia fantozziana. L'unico dubbio che assillerà il 98% dei lettori maschi è: ma il tacco era davvero da 15 ?! :sbong

    :-)))

  2. meteta 15 settembre 2008 ore 11:17

    il tuo post fa il paio con il mio.

    Baciotti,attendiamo con ansia i post di Manuela e Luisa e così facciamo il 4 e la smettiamo di piallare tutti con qs matrimonio.

    Per il resto anche io sottoscrivo in pieno ogni riga e direi che ci siamo equamente divise le cose da raccontare vediamo le altre due cosa racconteranno!!!

    ps

    Oggi spedisco le mie di foto dopo aver portato Panda e Pialla alla partenza per il viaggio(come vedi per me non è ancora finita!).

  3. Frizzantino 15 settembre 2008 ore 12:09
    Oddio che risate , bellissimo!!!
    Sembrava veramente di esserci, e anche se non ti conosco bene, mi sembra di vederti, unica (o quasi)testimone di una cronaca fantastico-reale che in confronto quelle di Narnia sembrano una pisciatina di bassotto!!
    Mi è venuta in mente la protagonista de "il mio grosso grasso matrimonio greco"...
    Brava comunque a saper scrivere e a dare un'idea chiara e divertente del matrimonio!
    P.S.=il primo postulato posso citarlo anche io???Sempre con il tuo nome naturalmente!!!
    Hasta luego...
  4. manueladi 17 settembre 2008 ore 22:13

    ...come sempre riesci con le parole a dare non solo l'idea ma...sento scorrere ancora la falanghina in gola e litigo con te per l'ultimo gamberone!!!!hihihihi! che risate e che bella compagnia! come ti ho scritto nel sms...mi sentivo in una culla di 'ferro battuto' e resti sempre una grande! bella giornata colorata dai nostri commenti e dalle varie giacche a pois rosse con le cazzo di paillettes!!maro' nun se poteva guarda'!!!!!!!

    ah posso testimoniare io i suoi tacchi erano 15 giuro!!!!

    ma noi donne del sud soffriamo in silenzio.....magari bestemmiando in aramaico ma un infradito mi sembra proprio troppo veramente!

    appena mi giunge qualche foto soprattutto i miei giochi coi vari frutti...li commenterò!!

     

    sono in stand-by!!

    un bacio forte e tieni duro!!!!

     

    :gun    :gun    :gun

  5. casavianello 19 settembre 2008 ore 12:29

    il tuo post mi è sembrato di rivivere quella giornata ... è stata inaspettatamente bella...

    unico appunto:io ci avrei inserito anche il nostro viaggio di andata ...cazzo sento ancora la puzza di quella cicciona imbufalita:vomitino

     

  6. musicaribelle 20 settembre 2008 ore 19:51
    ed il tempo che trascorro qui è sempre ben speso
    sei grandiosa
    io mi sto innamorando :-)

  7. eddy99 13 dicembre 2008 ore 12:12

    ...stupendo post!Chissà gli altri!?Li leggerò!

    Ciao R.:-)

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