Vita, poesia e pezzi sparsi senza istruzioni

15 aprile 2008 ore 17:20 segnala

Qualche sera fa l’amabile sguardo color foglia di Alda Merini ha fatto capolino dallo schermo della tv illuminandolo all’improvviso.


Confesso che la preferisco scolpita sulle pagine di un libro, stampata a fuoco nella mia mente che in una scialba intervista televisiva eppure quello sguardo vacuo, sempre altrove che ha in sè qualcosa dell’ebete e allo stesso tempo del mistico mi affascina profondamente. Mi affascina il suo permettersi di poter essere altrove, estranea ad un contesto ben definito, a se stessa, ai giudizi o al sentire comune.


Alda Merini è una diversa che non si vergogna affatto di esserlo, ha fatto della sua diversità una stigma di distinzione, un’incandescenza che l’ha forgiata, trasformata e purificata.


Marchiata dalla società dei benpensanti come pazza, trasfigurata e salvata dal demone della poesia, Alda Merini riesce a trovare la Bellezza anche dove non c’è e ha il dono straordinario di saperla comunicare.


Se riuscite a trovare in un manicomio la salvezza della vostra anima guardando un raggio di sole che si infila tra due sbarre o un piccolo fiore nato tra le crepe muschiose di un muro di cinta, lo stesso muro che vi separa dal mondo, dagli altri, dalla presunta normalità, ebbene allora siete davvero liberi. Avete trovato voi stessi, il Vostro senso e solo quello conta. Un respiro più alto, uno sguardo diverso su tutte le cose, una giusta distanza dalla velocità del mondo, avete capito il trucco, l’inconsistenza di tutte le cose, siete riusciti a conservare la leggera incoscienza dei bambini e dei matti.


Con la sua voce roca, col filo esile dei pensieri che ogni tanto si ingarbugliano come matasse, Alda mi dice quello che sospetto da sempre, ma forse dovrò arrivare alla sua età per dirmelo senza delusione, senza un senso di ironica amarezza: che la Vita non ha nessun senso. Anzi che è la Vita stessa a dare un senso alla finitezza del singolo individuo. Dice che bisogna rinunciare alla felicità per trovare la vera serenità.


Non lo so se ha ragione, perchè la Vita io la immagino come un kit di un complicato meccanismo, ci sono tutti i pezzi nella scatola ma mancano le istruzioni per l’uso, per cui ognuno di noi si ingegna a costruirlo da solo come meglio gli riesce, dandosi delle personalissime interpretazioni, credenze, alibi e scaramanzie.


E’ come raccontare una storia nel modo in cui piace di più a te. Ci si affanna dal giorno in cui ci abbandona l’inconsapevolezza dell’infanzia fino al giorno in cui chiudiamo gli occhi sul mondo. E se qualcuno per caso ci chiede ma cos’è che hai costruito? Facciamo qualche passo indietro, incliniamo di lato la testa come se ci trovassimo davanti ad un’opera di un quotato artistoide post moderno e con un sorrisetto imbarazzato e con lo sguardo spalancato rispondiamo: Non lo so, ma l’ho fatto come meglio mi è venuto.

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Qualche sera fa l’amabile sguardo color foglia di Alda Merini ha fatto capolino dallo schermo della tv illuminandolo all’improvviso. Confesso che la preferisco scolpita sulle pagine di un libro, stampata a fuoco nella mia mente che in una scialba intervista televisiva eppure quello...
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15/04/2008 17:20:59
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Commenti

  1. tancredi55 15 aprile 2008 ore 17:26
    :ola:bacio:staff:cuoreManlio:fuma
  2. casavianello 15 aprile 2008 ore 17:52
    che anche tu, come Mari, eri attaccata alla tv. Sapevo che avresti scritto un post meraviglioso, consentimi di sentirlo anche un pò mio. Ti sei soffermata sulle frasi che ho riportato sul primo pezzo di carta che sono riuscita a recuperare nel casino della mia stanza:"La vita non ha un senso...bisogna rinunciare alla felicita per essere sereni...". Oggi è una giornata no per me, e il perchè vero non lo so, magari forse ti scriverò un commento un pò più decente ma è come se quella sera il programma lo avessimo visto e commentato insieme. TVB amichissima mia
  3. DONTKNOW 15 aprile 2008 ore 19:04
    ... geni o artisti ... bisogna distinguersi dal mucchio ... ma senza la consapevolezza di farlo ... ... penso che la poetessa Alda Merini ... sia una di queste ... Bel BLOG ... brava ... :ok CIAO ... passa a trovarmi e ... se ti va lascia un segno ... :-)) DONT' :-)
  4. meteta 16 aprile 2008 ore 14:31
    ho capito,io farò il post su Tinto Brass:-)))
  5. manueladi 18 aprile 2008 ore 22:00
    lamamolota mi incasini gli stati emotivi così!è stupendo qs tuo sguardo sulla Merini!scrittrice e poetessa dal genio raro e semplice come del resto sono i genii...rari e semplici!sono con te e con te mi trovo a guardare la scatola cercando di trovare i pezzi di un tutt'uno....già amica mia non ci sono istruzioni per l'uso. Noi dobbiamo inventarci un uso e le istruzioni verranno da sè, boh non lo so! ti attendo febbricitante per una serata cosmica fatta di parole e birre ingoiate insieme! a dopo:gun :gun o' fridd in cuoll'
  6. mombasa 19 aprile 2008 ore 10:42
    "Mi affascina il suo permettersi di poter essere altrove, estranea ad un contesto ben definito, a se stessa, ai giudizi o al sentire comune."
  7. pimp.theOne 21 aprile 2008 ore 23:57
    "Mi fa sorridere il moralismo della gente" non lo tirano fuori per il nudo in sè ormai ovunque, ma per quello non perfetto. E' l'imperfezione a scandalizzare come fosse una colpa. il mio è stato un gesto di provocazione, e anche di profondo dolore... in manicomio ci spogliavano come fossimo cose. .......... un bacio a lei che vive quasi nell'indigenza...... notte Pimp
  8. lamadiluna 22 aprile 2008 ore 14:35
    Impeccabile e qualificata citazione Pimp, ho scelto volutamente questa foto. Alla paziente A.M. non ha mai preoccupato più di tanto scandalizzarre. Buona giornata a te...:-)))
  9. DeadPoetsSociety 23 aprile 2008 ore 08:38
    alda merini è estremamente piacevole e vera, una tipa d'altri tempi, una fellini uomo, un dinosauro sopravvissuto all'estinzione, e mi piace sentirla parlare, anche se le poesie è meglio leggerle che sentirle recitate da lei, ma quella foto è na' schifezza!!!!!!! p.s. quando vieni a farmi visita...? scommetto che già hai dimenticato di me...sigh...
  10. justforun 23 aprile 2008 ore 12:24
    Canzone per Alda Merini R. Vecchioni Noi qui dentro si vive in un lungo letargo, si vive afferrandosi a qualunque sguardo, contandosi i pezzi lasciati là fuori, che sono i suoi lividi, che sono i miei fiori. Io non scrivo più niente, mi legano i polsi, ora l'unico tempo è nel tempo che colsi qui dentro il dolore è un ospite usuale, ma l'amore che manca è l'amore che fa male. Ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia perduto, straziato, raccolto, abbracciato. Ogni amore della vita mia ogni amore della vita mia è cielo e voragine, è terra che mangio per vivere ancora. Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana, com'è dolce il ricordo di Dino Campana; perchè basta anche un niente per essere felici, basta vivere come le cose che dici, e divederti in tutti gli amori che hai per non perderti, perderti, perderti mai. Cosa non si fa per vivere, cosa non si fa per vivere, guarda! Io sto vivendo. Cosa mi è costato vivere? Cosa l'ho pagato vivere? Figli, colpi di vento... La mia bocca vuole vivere! La mia mano vuole vivere! Ora, in questo momento! Il mio corpo vuole vivere! La mia vita vuole vivere! Amo, ti amo, ti sento! Ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia buttata, stracciata, raccolta, abbracciata. Questo amore della vita mia, ogni amore della vita mia, è cielo e voragine, è terra che mangio per vivere ancora. (Vecchioni - Paoluzzi)
  11. DeadPoetsSociety 23 aprile 2008 ore 14:35
    è il mio unico grande zione il buon vecchio vecchioni, colui che da 16 anni a questa parte mi ha fatto conoscere la merini, il mitico pessoa, l'eterno hikmet ed il gusto di assaporare cosa per cosa, dalla dolce alla maledettamente amara! grande Vecchio!
  12. lamadiluna 23 aprile 2008 ore 22:59
    Grazie per le visite e i commenti, li apprezzo molto, amo Vecchioni anch'io insieme a pochi altri cantautori italiani vecchia scuola dovrebbe essere inserito nelle antologie di letteratura, i suoi testi sono vere poesie. Per Dead ma certo che mi ricordo, io ho un'ottima memoria!;-) un saluto

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