Il Ritorno di Sciabola..

28 settembre 2009 ore 12:43 segnala

La Sciabola..

Se ami le Bollicine, prima o poi ti capita una sciabolata... Si, un rito ormai fuori moda ma carico di storia, di significati profondi e ovviamente di effetto.. La sciabola l'ho vista la prima volta in casa di un amico produttore di Franciacorta.. Sono rimasto attratto e allibito insieme.. Perchè? mi chiedevo... Come ci siamo arrivati..? Ecco la storia (che non so se poi sia davvero storia o favola..!). E' tutta colpa di Napoleone! Voleva che i suoi comandanti si trattassero bene, voleve averli con se nella mente e nel cuore, prima di mandarli a morire su di un campo di battaglia contro inglesi o russi.. E allora, ecco spuntare una bottiglia di champagne in una mano, la sciabola, quella vera da comandante, nell'altra mano e vai! Un colpo di cannone a fin di bene, un tappo che resta legato al collo della sua bottiglia per sempre, un uomo che prima di andare forse a chiudere la sua vita con onore, si perde per un sorso o due ancora sulle piacevolezze e le memorie della sua storia. Lascia che il liquido effervesciente e carico di sapore incontri il suo palato e gli arrivi fino al cuore.. Ripensa a quanto di bello ha passato l'ultima volta che con le bollicine francesi ha passato un momento piacevole e magico, magari un amore o un incontro più carnale e effimero, ma comunque un momento da non scordare... Torna al presente e le bolle ingerite lo caricano e eccitano per la battaglia che dovrà affrontare da lì a pochi minuti.. Ecco quanto Napoleone ha inventato.... Un modo per salutare la vita quando sei sull'orlo della morte.. un gesto eroico e insieme disperato che lega piacere e paura, coraggio e dolore.. Lo Champagne con la Sciabola..

Oggi sembra soltanto un gesto scenico. Una mossa ad effetto del gestore del winebar che vuole sorprendere il suo cliente... Il gioco di un uomo che, per impressionare la donna da conquistare, riprende per un attimo la veste di combattente antico e valoroso e con la sciabola in mano si appresta a sparare un colpo di tappo che preannuncia piacere e intrigo.... Significati superficiali e profondi che si intrecciano e creano provocazione, messaggi segreti e ammiccanti, scambio di occhiate e sguardi attraenti. La sciabolata come gioco di amore e sesso...

Una cosa semplice e positiva, dal punto di vista tecnico, comunque la possiamo trarre da questo ritorno di "fiamma": è una storia che attrae, affascina, anche soltanto per il luccicare della lama ed il riflesso della bottiglia... Il giovane ed inesperto bevitore.. incoscio del mondo affascinante e segreto delle bollicine, è costretto a provare... Ci vogliono 6/7 atmosfere per sciabolare, quindi niente charmat, niente prosecco o cose simili... solo bolle di bottiglia, che sia champenois o metodo classico o altro.... ma dalla bottiglia devono provenire..!

Scritto questo, penso alla prima occasione di prendere il mio Amore, rubarlo al quotidiano, e in una fresca serata di Settembre, magari su di una spiaggia notturna, con luna e mare di contorno, una delle "nostre" bottiglie preferite, e perchè no? in tutto quel mare, ricco di storie bellissime e rifiuti urbani, sparare anche un tappo che porti un momento della nostra storia di anime legate insieme...e lo racconti al quel mondo sommerso di cose perse negli oceani e nascoste dai pesci.

Per la sciabola qualsiasi bollicina di Champagne va bene, meglio se di un piccolo produttore...

Per il mio Amore, la bottiglia che ci intriga di più: Le Marchesine, Franciacorta Rosè Millesimato (qualsiasi annata..). Una garanzia..

Il contrasto della bolla..

19 marzo 2009 ore 08:34 segnala

Davvero gli opposti possono unirsi?

mi è capitato un paio di giorni fa di riassaggiare un prodotto molto particolare e ho ripensato a questa attrazione/opposizione classica. Una bollicina insieme ad un amico, un cliente, un inesperto direi anche, ma sincero..

Una bolla facile, un'uva vista e rivista.. il prosecco.. ma particolare.. Il prosecco questo nome che ci viene in mente ogni qualvolta varchiamo la soglia di un aperitivo.. certe volte intendendo anche "uno spumante qualsiasi.. basta che sia facile, fresco, e leggermente dolciastro.. Insomma il nostro aperitivo più diffuso..

Questo però era diverso.. colore più pieno dei classici che si trovano a giro, profumo di lievito abbastanza intenso già alla prima abboccata di naso.. consistenza in bocca ancora su lievito e pane.. beverino ma come se portasse in sè storie profonde,.. e poi, il finale.. tipico, dolciastro, piacevolissimo...

Insomma, una storia diversa dal solito. Io e il mio amico, ci siamo guardati negli occhi con la stessa idea.. e sensazione di piacevolezza.. E' buono, particolare e tipico insieme, diverso ed uguale allo stesso modo..

Ho pensato: ci vorrebbe una donna per confrontare le sensazioni.. capire dove arriva questa bollicina nella sua mente e quali storie le riporta.. dove potrebbe trascinarla con la fantasia..

Ho pensato: un intrigo, un'effetto sorpresa, un abbinamento importante.. sushi forse, o addirittura cruditè di tonno o gambero.. una serata attrazione e provocazione già dal primo sorso..

Metterne una bottiglia in qualche angolo di casa.. e poi aspettare l'attimo... oppure subito lasciarsi andare e prendere un altro bicchiere.. anche in questa scelta gli opposti si attraggo..

Bellenda, Levis Prosecco di Valdobbiadene doc

Un Bolgheri particolare..

26 luglio 2008 ore 22:31 segnala

Serata di Ferie, si torna dal mare, una doccia e finalmente dopo molto, troppo tempo, riesco a partare i miei Amori a cena.

A cena fuori, intendo. Quelle piccole piccolezze che ti fanno sentire di una cosa semplice, una cosa speciale. Di una semplice cena fuori in famiglia, una sera speciale per sentire se stessi e chi ci sta vicino e ci ama.

Castagneto Carducci, 15km dal mare, un paesino sulle colline, la vista del mare e del tramonto mentre saliamo quei quattro tornanti che ci portano al paesello..

Non ci sono molte parole per spiegare quanto possano gli occhi della persona che ami ed il sorriso di un bimbo (due!) possano dare in soli pochi attimi.. Riesco soltanto a scrivere (e pensare) che certe sensazioni possono essere una vita intera e un solo attimo. Tutt'uno.

Non abbiamo mangiato granchè bene e neanche speso il giusto a dire il vero.. Ma la musica jazz-brasiliana di un locale vicino che risuonava nelle piccole stradelle di paese, il battito del piede di un bimbo, a ritmo di musica, la voglia di gioco dell'altro bimbo, la serenità e l'Amore di una donna, amante, sposa, moglie, mamma tutto insieme, mi hanno regalato comunque uno dei momenti più belli e profondi di quest'estate.. Ho pensato: sono molto fortunato. E brindato alla mia fortuna, con un buon bicchiere di bianco della zona.. anch'esso particolare, avvolgente, elegante, dai toni caldi e intensi.. quasi esotici, un giusto abbinamento con l'atmosfera che avevo intorno e dentro di me.. nonostante il nome troppo "solare"..

Az.Agr.Batzella - "Mezzodì" bolgheri doc 2006

I colori di...un caffè.

07 luglio 2008 ore 21:45 segnala

Mattina presto..un appuntamento di lavoro, cose da poco da sistemare..

La Maremma di mattina sull'Aurelia, verso Sud. Già l'aria è più serena che in altri luoghi.. il ritmo quì è diverso. Non è lento come in su un'isola o in alta montagna.. solo diverso.. Un ritmo più chiaro, come il sole che protegge questi posti, come le nuvole che li visitano..

Dopo aver sbagliato uscita (Grosseto, questa metropoli ne ha ben tre!) prendo quella giusta direzione Saturnia, Scansano.. Arrivo a Istia D'Ombrone, un paesino "sulla curva" (a destra), il tempo di una curva per dargli un'occhiata di lato e subito lo hai aggirato, rientrando nel mezzo del verde e della boscaglia maremmana.. Si supera (questa volta la curva è a sinistra) un poggio e si arriva alla deviazione.. Vai a destra.. una strada dritta, "serena", chiara.. E' quì che uno giù dimentica dove si trova.. affascinato dal primo intenso campo giallo di girasoli.. Una cosa magica..

Il campo continua e credi che l'auto si sia per un attimo fermata tanto è intenso e resta accanto a te..  Poi d'improvviso la coda dell'occhio vede rosso.. Il rosso sparso, ma pieno dei papaveri.. Bello, forte... sensazione di contrasto: senti la mancanza del giallo e l'attrazione del rosso.. tornano in mente le storie di papaveri sentite da piccoli...

Poi ancora sorpresa.. Questa volta è il bianco.. un campo di fiori bianchi di cui non conosco il nome.. Un fiore che sfoggia il suo colore su un piano di piccoli pistilli tutti alla stessa altezza, come un lenzuolo steso sopra l'erba fresca di mattina..

La continuità del giallo e la passione del rosso si congiungono in questa sensazione più tenue, più calma...

Finalmente il cartello della casa.. Salgo sulla destra sulla salita e raggiungo la casa di Marcello e Rachele, due persone sincere e appassionate come i colori della loro strada.. Il loro vino li rappresenta in pieno. Anime diverse che si sono incontrate in una terra "altra", facendola propria e unendo la ruvidezza e la passione della Sardegna insieme alla finezza ed eleganza della Svizzera.. Un vino fresco, furbo, morbido e graffiante insieme.. Profumato con l'ultimo colore che manca.. La Violetta.. La vedo mentre salgo quei cento metri in salita, a ciuffi quà e là e ne ricordo già il profumo, il piacere di sentirla nei loro vini..

Eccoli i colori di questo caffè offertomi da questi due signori e amici.. Produttori appassionati e attenti di vini che ricordano i loro luogo e tutta la magia della loro storia.. Per primo il più semplice, il Morellino di Scansano.

Come posso pensare adesso che il loro caffè possa essere nero, ma sia nel più pieno dei colori? 

Az. Agricola Podere Casina, Istia d'Ombrone, Grosseto.

Un sogno non comprato..

20 maggio 2008 ore 16:27 segnala
Eccolo quì. Uno di quei sogni che non riesco a comprare per poi poterlo vendere.. Perchè? Difficile da dirsi. Cosa vuol dire poi vendere un sogno? Raccontare una storia, renderla verà, reale, presente e infine necessaria per chi l'ascolta. Necessaria al punto da desiderare di farla propria, di sentirla, di poterla avere lì ogni volta che memoria o cuore hanno bisogno di riprenderla.. Ecco il mio sogno non comprato. Una cultura diversa, antica, profonda, lontana.. incontra una cultura moderna, pratica, anche troppo.. dal loro incontro nascono persone, comunità.. nascono modi di esprimersi, idee, cose, non più dell'una nè dell'altra.. un nuovo modo di essere e di vivere il proprio tempo, la propria storia, il proprio posto.. Da tutto questo una storia da raccontare grandissima, che insegna alla nostra e ne è figlia, che viene dai secoli e si proietta verso i tempi a venire.. che cresce, muore, nasce e si rinnova.. Un posto. Emisfero australe. La frontiera, il confine, l'ultima colonia. Un popolo.. anzi due, i Maori e i Pakeha (i bianchi anglosassoni), uniti e divisi dal mare.. Una cultura agricola opposta eppure simile, i primi allevatori, pescatori, i secondi appassionati di viti e di distillati e fermentati nobili.. Un incontro.. un vino.. che rappresenti gli uni e gli altri.. che abbia le profondità ed intensità di sapore, di profumi e di cultura degli uni, ma anche la praticità, la modernità, la comunicativa degli altri… Il Sauvignon Blanc di Tohu. L’azienda vinicola dei Maori. Il vino che, secondo me, rappresenta quella bellissima e sconosciuta (a molti) terra della Nuova Zelanda. Un sogno che ancora non sono riuscito bene a comprare.. e quindi a rivendere. Arriverà in Italia..? vedremo. Lennys

La Bottiglia "Mancata"

08 maggio 2008 ore 17:44 segnala
Mancata, si. Perchè forse l'hai spesa male, l'hai persa, l'hai aperta e non dovevi, non oggi, non in quel posto particolare e con quella compagnia... Eccola la bottiglia "mancata". Mi è capitata qualche giorno fa. Tirata fuori da chissà dove, l'etichetta sgualcita, il vetro polveroso.. Insomma una cosa non per tutti.. Non l'ho persa, diciamo la verità. L'ho concessa. Regalata ad un amico particolare.. Ho venduto un sogno e compratone io uno stesso allo stesso tempo.. Ho pensato al piacere di quella bottiglia, al momento particolare in cui avrei potuto berla.. con questo amico. Ed invece, l'ho legata ad un suo momento importante, ad un suo sogno.. Un viaggio di vita. Un'avventura.. Sarà un regalo per chi quest'avventura ha permesso.. E allora la sogno.. laggiù in un paese lontano, aperta in occasione importante.. insieme a persone che non mi conoscono e che in qualche modo mi ringrazieranno... per il piacere che troveranno in quelle bollicine provenienti dall'Italia.. Buon Viaggio, Caro Chef50 e Buon Brindisi! Ferrari Riserva del Fondatore 1993

Giornata con la luce della luna

02 maggio 2008 ore 08:14 segnala
Ci sono giornate che semplicemente "passano".. Certe volte le senti addosso come la luce della luna in una notte calda.. Ci sono, sono lì e tu sei lì con loro.. ma è come se fossero già passate.. Nessun sapore che rimane, nessun piacere piccolo o intenso che segna il momento.. soltanto.. tempo che passa.. In questo tipo di giornata è difficile vendere o comprare sogni. Sono momenti di stasi che servono al fisico, all'anima semplicemente a prepararsi ad altre giornate, ad altre sensazioni. Per assurdo è il momento del buio, senza luna.. il momento dell'assenza. Mi senti perchè non ci sono. Questo è. Ed è così che deve essere sentito. Ciò che bevo in questa giornata è qualcosa di anonimo, senza forza, atipico e impersonale.. Non perchè sia brutto, ma perchè è quanto serve. Non a caso nella Paella di ieri (buona!) mancavano i peperoni.. Non a caso un Bianco di Pitigliano, Cantina Sociale. Fermo, direi immobile e un pò caldo di alcool.. Così deve essere. Non sempre lo spettacolo è bello perchè sorprende.. Lennys

Il Rosè che intriga

24 aprile 2008 ore 13:20 segnala
Giornata piena di lavoro, incontri, argomentazioni, aspetti tecnici, prezzi.. E poi, autostrada, caffè, semafori, clacson.. E poi, cena. Un collega. Stanco anche lui. E poi eccola. La bottiglia. Un rosè. Bollicine pregiate di velluto. Elegante, femminile, calmo. Al primo incontro senti la fragranza e l'intensità dei profumi. Arriva lieve, non ha impeti forti. Contrario a tutto ciò che è stata la tua giornata. Ti calma. Entra piano. Poi resta lì accanto. Ti ascolta e ti risponde. Al secondo assaggio, hai già il piacere del primo che ti anticipa. Lo incontri con maggior attenzione, lo scruti, lo cerchi di "sentire". Al terzo lo senti parte del tuo momento. Ti accompagna. E' lì, sincero, vero e tranquillo. Diventa parte e causa di un nuovo modo di essere. Diventa parte della piacevolezza del momento, causa del distacco dallo stress della giornata. Al quarto incontro, cambio di marcia. Attrazione, complessità di sensazioni e di piacere, voglia di condividere quelle sensazioni. E' diventato argomento della serata, arriva al centro, aiuta a rendere il discorso fluente e piacevole. Al quinto incontro la bottiglia finisce.. la voglia di quelle sensazioni resta, accanto a tutte quelle sensazioni piacevoli che ha causato. Le Marchesine Franciacorta Rosè Millesimato 2003

chi sono? Sono un Venditore di Sogni

16 aprile 2008 ore 11:13 segnala
Sono un venditore di sogni. Cerco di conoscere il mondo perchè è soltanto così che riesco a vivere. Mi occupo del 'sentire' nelle sue molteplici forme, ed in cambio procuro il sogno più bello a chi mi aiuta. La proposta che mi procura il cibo quotidiano, è quell'immediata e semplice proposta di incontrare un buon bicchiere, sentirne la sua storia e la sua terra e con quello definire un piccolo o grande momento di sogno nella propria giornata. Insomma vendo vino, ma vorrei vendere il sogno più giusto per chiunque mi regali una sensazione sincera. Lennys