Vorrei che non finisse più

09 gennaio 2010 ore 21:58 segnala
   Vorrei che non finisse più

questa gioia

che mi pervade

nell’attesa

della tua venuta…

annunciata

ritardata

sospesa

realizzata

nel turbinio

dei tuoi sentimenti

e dei miei.

 Il tuo verbo

che incredibilmente tracima

oltre mare e monti

mi colpisce piacevolmente

e gioiosamente

m’espongo.

In questa sinfonia

24 dicembre 2009 ore 14:02 segnala
In questa sinfonia
di colori flebili e diffusi
nell'insicuro vento
di scirocco
si svenano i corpi degli animali
me compreso.

La lucertola nervosa
attende sul muro d'arenaria sgretolato
le improbabili a quest'ora
elitre del desiderio.

Passerà pure oggi
triturerà il tempo
queste parvenze d'esistenza.

Sono come le fronde

13 dicembre 2009 ore 21:05 segnala
    Sono come le fronde

dell’albero

che il vento

dibatte

e l’animo mio ne risente

fino al tronco e alle radici.

 Attraverso lo stormire

negli interstizi

puntini di diamante

il cielo

coperto ma cielo placido

di contro a questa terra

che il vento pazzo

dei tuoi sentimenti

domina.

Il diluvio dei tuoi sentimenti

11 dicembre 2009 ore 23:08 segnala
 Il diluvio dei tuoi sentimenti

ha travolto gli argini

ben impostati con le tecniche

di più ingegneri.

Ma il contabile

aveva sbagliato i calcoli

della chiusa a valle.

 

 Come per un terremoto

che scuote e fende,

il tuo spirito vacillò.

Fui timoroso

d’aver contribuito

all’evento – con l’invio

di una rosa? con l’input

di un messaggio? –

e pregai.

Fui ascoltato, se

sul terriccio che resta

dopo l’alluvione

la colomba di Noé

trova di che nutrirsi.

Le Pleiadi scomparse

23 novembre 2009 ore 19:36 segnala
 

 Le Pleiadi scomparse

 

 Il brillio delle stelle

nel quadrato di cielo

che le mura dell’entrata incorniciavano,

cena e radio ci avrebbero dato al sonno

di fantasie leggere.

 

 Senza necessità

i muratori chiusero la specola.

 Ci accorgemmo dopo della perdita:

le Pleiadi scomparse

fra noi c’è stato chi s’è perso.

Nell'aia fra vecchie case

22 novembre 2009 ore 19:01 segnala
Spagnola

 

 Nell’aia fra vecchie case

che pretendono di rifarsi una perduta verginità.

 

 In una trazzera diventata presto via

e i nuovi ricchi la percorrono coi fuoristrada.

 

 In una fascia di tenero mare fra isole e gabbiani

che il Comune per decreto ha protetto

dopo avere condonato lo scempio.

 

 In una distesa verde intenso di vigneti

ora interrotti da costruzioni in stile anche alpino

di presunti architetti.

 

 Spagnola fra un’idea e un rimpianto.

La Piazza del Purgatorio

21 novembre 2009 ore 21:02 segnala
 La Piazza del Purgatorio

quadrata

calcinata nel sole  di mezzogiorno

modulata dallo sciacquio

della fontana barocca.

 Il getto dell’acqua dalle mammelle

rigoglioso e subito attorcigliato

nel filo liquido

residuo.

 

 Le note del Lohengrin

e della zia

dal pianoforte

per la sala da pranzo

attraversavano il balcone

e rimbalzavano a sinistra

sulla facciata della chiesa.

 Le cariatidi

impassibili

le osservavano ondulare nell’aria

morbidamente cadere

nell’acqua e sul selciato.

 

 Seduto su un pouf di raso verde

di fianco a te

zia

osservavo emozionato

Il tuo busto eretto

nel nero della blusa

fasciate le gambe robuste

nel tessuto di seta

i tuoi piedi nei sandali

premevano alternativamente sui pedali.

Le dita s’incurvavano nei movimenti.

 

Le tue mani, oh le tue mani

come correvano veloci

da un capo all’altro

della bianca tastiera!

 Vagamente sognavo

una sposa per me

come te.

 

 Non dispiacerti, Tizi,

se volo alto.

Non credo di poter smettere

avendo bevuto il nettare.

 

 

 

Ricordo di mio padre in poche righe

20 novembre 2009 ore 07:10 segnala
 

 

Vorrei che l’attimo

non fosse passato

delle tortore che volarono

una mattina

a mezz’aria sulla vigna

prima che mio padre

sparasse

con l’infallibile occhio.

 Di colpo fu tutto

un franare d’eventi

causa concausa

effetto

caddero tutte e due.

 

 Dalla barca che filava

con la vela latina

l’amo con il filo

agganciò la spigola. Luccicò

sottacqua

rivoltandosi.

 

 Il bridge – là era bravo –

colmò

piccole scoperture.

 

 “Sei troppo buono

devi svegliarti

Andrea!”

 

 Il boom non ci sfiorò.

Ci cadde addosso il secolo

ma lui andò via prima.