Non eri sempre il mio uomo

16 febbraio 2014 ore 01:11 segnala
Non eri sempre il mio uomo, alle volte eri molto di più, forse era per quello che non mi piaceva ridurti ad un solo termine ma ad un nome.
C'era una parte di te che mi piaceva da impazzire e che non è mai stata intaccata dalla mia rabbia. Quando mi parlavi e mi spiegavi tutte le cose che non sapevo.
Non eri un uomo di tante parole quando si trattava di sentimenti ma quando ti chiedevo qualcosa che non sapevo tu ti illuminavi, ricordo quella conversazione sulle stelle e sull'universo, sui buchi neri e le teorie di quel mondo ad anni luce di distanza, sapevi così tanto che mi facevi vergognare.
Ad ogni mio perchè avevi una risposta pronta. Sembravo una di quelle odiose bambine nella fase delle domande. Ma io quella fase mai l'aveva avuta, dato che non volevo parlare con nessuno. Eri la persona che più sapeva del mio passato e forse per quello eri fin troppo dolce nei miei confronti.
Non eri sempre il mio uomo, eri anche simile ud una figura paterna, e qui vado nel cliché, che non ho mai avuto. Non mi davi solo amore, io non ero una donna da solo amore mi sarei presto annoiata solo di questo, a me erano mancati tanti altri sentimenti, e al contrario di aggrapparmi a qualunque uomo incontrassi pronto a dirmi parole dolci io cercavo molto di più.
Ero vuota e lo sarei stata sempre un po'.
Non che la cosa mi dispiacesse, non avrei mai potuto conoscere fino in fondo il piccolo dramma di essere lasciati e sentirsi una nullità, dato che avevo sofferto per cose ben più serie e soffrire per amore mi sembrava solo una conseguenza dell'innamorarsi.
Eri anche un amico. Soprattutto eri amico.
Eri l'amico con cui andare ad ingozzarmi di cibo, eri l'amico con cui ridere senza ritegno, con cui parlare di sesso che può sembrare strana quest'ultima affermazione ma avevo sempre parlato più di sesso con gli amici anziché gli uomini con cui lo facevo.
Eri l'amico che trovavo attraente. Questa era la base del mio rapporto con te, non l'amore ma l'amicizia.
Ovviamente diventavi anche l'amante, un ottimo amante, ed era molto più sensuale così, fare gli amici tutta la giornata e poi baciarci come se ci fossimo trattenuti tutto il giorno.
Eri tantissime cose, non il mio mondo, quello non lo saresti mai stato, ma un punto di riferimento sì, che detto da me, senza un porto, senza una destinazione, senza un futuro, era una delle più belle dichiarazioni che potessi farti.


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Non eri sempre il mio uomo, alle volte eri molto di più, forse era per quello che non mi piaceva ridurti ad un solo termine ma ad un nome. C'era una parte di te che mi piaceva da impazzire e che non è mai stata intaccata dalla mia rabbia. Quando mi parlavi e mi spiegavi tutte le cose che non...
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Abbiamo perso qualcosa ma abbiamo guadagnato altro.

02 dicembre 2013 ore 21:49 segnala
Settimana prossima sarà passato un anno da quel nostro bacio,
e io vedendo tutti gli altri dovrei scriverti che non è cambiato nulla,
che tutto è esattamente come il primo giorno o che oppure durerà per sempre.
Ma hai baciato me e le mie di labbra non pronunciano mai sciocchezze del genere.
Non è vero che è tutto come prima, ad esempio ricordo che le prime mattine in cui tu dovevi andare al lavoro e io a casa mia non facevo altro che pensarti per tutto il tragitto, ora invece penso ad altro, penso alle mie preoccupazioni economiche e famigliari, penso a quell'amica che ho trascurato un po' troppo e che sarebbe il caso di farle una telefonata.
Abbiamo perso qualcosa ma abbiamo guadagnato altro.
Non hai più il mio pensiero dopo esserci visti, ma abbiamo più intimità intorno quattro mura, non è vero che non è cambiato nulla, i primi mesi non avrei mai osato mettermi una tuta da casa davanti a te, ma con il freddo, le giornate piene, ho dovuto cedere.
Il sesso. Il sesso prima capitava a qualunque ora, adesso invece sappiamo entrambi quando accadrà, la gente reputa triste la routine, ma ho scambiato l'imprevidibilità del momento per farti sapere cosa mi piace di più, su come devi toccarmi.
Non ho più il batticuore alla tua chiamata, ora so che a quell'ora mi chiami tu ed è capitato anche che lasciassi il cellulare suonare ad oltranza per richiamarti dato che avevo più minuti da usare di te, e tu me lo rimproveri , dicendomi piuttosto di attaccare che far squillare a vuoto e io rido un sacco quando mi dici “ mi tratti come il peggiore dei barboni ! “ scherzando.
Al posto del batticuore ci sono molte più risate.
Se tutto fosse come il primo giorno mi sentirei triste, significherebbe che quando ti vedo andare via mi prenderebbe l'ansia che quella sia l'ultima volta.
E invece ora sono talmente ottimista che ci do altri sette giorni. Il futuro no, quello nella mia testa non è cambiato, ci lasceremo, quello te lo ripeto sempre e ti chiedo " cosa faresti ? lo voglio chiudere del tutto i rapporti, sappilo. " Ecco, in questo senso posso dirti che non è cambiato nulla.
All'inizio pensavo che l'entusiasmo non sarebbe mai andato via, che non sarebbe accaduto a me e invece mi trovo a ricredermi, ma come sempre accade un baratto, questa verità per una maggiore comprensione e cioè che tutti hanno paura di ammetterlo.
Hanno così paura che il loro sentimento venga giudicato, sminuito, frainteso e allora dicono che tutto è uguale a prima ma non è vero.
E' solamente diverso.
Faremo un anno e a me non viene da pensare " uno di tanti " ma " uno in meno di quelli che staremo assieme " .

Sono così.
Rendo l'amore melanconico anche quando si dovrebbe festeggiare.


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Settimana prossima sarà passato un anno da quel nostro bacio, e io vedendo tutti gli altri dovrei scriverti che non è cambiato nulla, che tutto è esattamente come il primo giorno o che oppure durerà per sempre. Ma hai baciato me e le mie di labbra non pronunciano mai sciocchezze del genere. Non è...
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26 novembre 2013 ore 14:14 segnala
Tutti prima o poi cedevano a quel sentimento chiamato amore, un termine che ho sempre trovato poco rispettoso nei confronti di amici, parenti, animale di casa e del pesciolino rosso rinchiuso nella sua boccia di vetro.
“ Lui lo amo agli amici voglio bene. “
Quasi come se fosse una classifica di sentimenti, di persone a cui si voleva più bene e meno bene, per questo detestavo quella parola.
Una si dava da fare per mantenere i rapporti di amicizia e improvvisamente arrivava lo stronzo di turno e tu incominciavi a contare sempre di meno.
Un po' come se all'altro venisse servito un pezzo di carne entrecote e a te il culo del maiale.
Mi dava la nausea.
Mi nauseavano quelle persone che non cercavano più nuove canzoni perché troppo innamorate,
ma nauseava chi incominciava a credere nei per sempre quando non ci aveva mai creduto, quando diceva a qualche altra persona che anche lui avrebbe trovato il grande amore.
Soldi.
Alla gente si dovrebbe augurare una vagonata di soldi, non l'amore, quasi come fosse una bacchetta magica pronta a risolvere tutti i problemi .
Non ti piaci ? Quando qualcuno ti amerà incomincerai ad amarti.
Non riesci tirare fino alla fine del mese ? Ama e scorderai.
L'amore veniva decisamente sopravvalutato, venduto come se fosse stato una panacea.
La realtà era che se lui ti avesse lasciato ti saresti trovata solo con tracce di canzoni pronte a ricordartelo,
la realtà era che se il tuo amore fosse andato via, la tua autostima gli sarebbe corsa dietro come se fosse stata un cagnolino,
la realtà era che al pezzo di merda a cui hai servito il culo di maiale avresti dovuto trattarlo meglio e non come il secondo o il terzo classificato in una scala di sentimenti,
la realtà era che i tuoi fianchi troppo larghi sarebbero rimasti tali e che l'amore avrebbe fatto ben poco al contrario di un tapis roulant.
L'amore non salva, non fa dimagrire , non è molto probabile che sia per sempre, non vi procura uno stipendio per sopravvivere, quindi fossi in voi eviterei di metterlo al primo posto.


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Tutti prima o poi cedevano a quel sentimento chiamato amore, un termine che ho sempre trovato poco rispettoso nei confronti di amici, parenti, animale di casa e del pesciolino rosso rinchiuso nella sua boccia di vetro. “ Lui lo amo agli amici voglio bene. “ Quasi come se fosse una classifica di...
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Mi dicono

24 agosto 2013 ore 21:03 segnala
Mi dicono che sono una donna fredda che mai ho amato,
solo perché mi rispetto, solo perché prima di mettere lui al primo posto mi ci metto comodamente io.
Sono fredda perché non ho bisogno di chiamarlo “ il mio fidanzato “ e sono strana se lo reputo anche mio amico.
Sono acida perchè ancora non mi fido e probabilmente non mi fiderò del tutto mai, così si dice.
E non cambio colore dei miei capelli se a lui non piace, non tolgo il mio piercing, non metto scarpe più femminili , non sono queste le dimostrazioni d'affetto che voglio dare, sono abbastanza sicura di me stessa di piacere a prescindere.
Non copro la mia scollatura se fa troppo caldo o mi piaccio vestita in quel modo e non m'interessa se per una sera preferisce una birra e un concerto. Fin quando preferirà una partita, una sera con la sua chitarra o un giorno di riposo non avrò nulla da temere.
Incomincerò a temere me stessa quando sarò così insicura da proibirgli tutto.
Sono così fredda se dico che non ho davvero bisogno di vederlo tutti i giorni, che non sono tipa da sorprese ma che preferisco sentirne un po' la mancanza.

Sono fredda tesoro mio, lo sapevi ?
Sono stata davvero una persona fredda quando ti ho sussurrato quel" finalmente " nell'orecchio quando mi hai baciato ,
devo essere stata davvero fredda quando ti ho confessato che notavo più i gesti che le parole e tu mi hai chiesto quale gesto mi aveva colpito e io ti ho risposto che mi aveva fatto piacere vedere i miei vestiti dimenticati da te, vicino ai tuoi nell'armadio, lavati e piegati e tu mi hai abbracciato.
Quanta freddezza quando dico che non ti presenterò mai a mia madre perchè non voglio intaccarti in quel mio mondo, perché le cose belle le lascio fuori da casa mia.
Devo davvero sembrarti davvero glaciale alla mattina quando non ho voglia di parlarli ma solo di baciarti e quanta crudeltà quando ti dico che accetterei una convivenza solo con due stanze separate dove ognuno può creare per conto suo. Tu hai la tua musica e io i miei scritti.
Siamo persone così orribili.
Non facciamo mai cose troppo romantiche, non ti ho e non ti voglio nemmeno su facebook, come faremo mai a dimostrare il nostro sentimento ?
Sono fredda perchè non ti faccio leggere tutto quello che scrivo non ti dico tutto quello che penso, inoltre non credo nell'amore se ammetto che forse non durerà, tesoro mio, mi fanno così tenerezza.
Sii freddo con me, in mezzo a questi fuochi , che il ghiaccio è sempre durato di più .
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Mi dicono che sono una donna fredda che mai ho amato, solo perché mi rispetto, solo perché prima di mettere lui al primo posto mi ci metto comodamente io. Sono fredda perché non ho bisogno di chiamarlo “ il mio fidanzato “ e sono strana se lo reputo anche mio amico. Sono acida perchè ancora non...
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Siamo entrati anche noi nella vita

12 agosto 2013 ore 21:00 segnala
Siamo entrati anche noi nella vita,
tu con il tuo lavoro sicuro io con i miei a punto di domanda e che detesto.
Il fine settimana non è più tutto nostro, non passiamo più l'intera giornata a letto a baciarci e a fare sesso, questo tempo così caldo non lo permette.
E ancora la domanda di come fa piacere questa stagione mi balena alla mente.
Quanto folli sono per non amare una coperta, il toccarsi spesso e più volte quando fa freddo ?
Non c'è neve, non c'è il freddo e io manco di romanticismo.
C'è la telefonata della sera e a me non batte più il cuore come il primo giorno, alle volte sono troppo stanca , troppo presa dai miei problemi per chiederti come è andata la tua giornata.
Ogni fine settimana mi sembra scontato vedersi e io non ti chiedo più se hai altri impegni, ti chiedo piuttosto di scusarmi se ogni fine settimana finisce che facciamo ogni cosa di fretta per ottimizzare i tempi, se passo metà giornata assonata, ma tu hai sempre quella bella frase sulle labbra “ ci sarà tempo. “ , quasi avessi già deciso di stare con me settimana prossima e la prossima ancora e quella dell'anno futuro.
Abbiamo il solito posto dove andare ad abbuffarci di sushi verso la fine del mese.
Abbiamo il solito grande supermercato dove fare la spesa.
Abbiamo la domenica dove andare a dormire presto perchè il lunedì si lavora.
Non è che non mi piaccia, dopo tanti punti di domanda, dopo niente di sicuro, dopo tanti uomini confusi il solito lo adoro, quasi fosse una piccola sicurezza dove andare a trovare i nostri sentimenti.
La vita ha preso anche me e te e abbiamo poco tempo per guardarci negli occhi, per avere lo stesso batticuore dei primo periodo. Va così, lo sapevo.

Ma oggi , proprio come i primi tempi siamo rimasti noi e pochi altri in quel locale a chiacchierare senza nessuna interruzione, oggi con un po' di fresco ci siamo accarezzati di più, oggi dopo quel bacio frettoloso per salutarci ce ne siamo dato un altro.

Alla vita ogni tanto sfuggiamo.

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Siamo entrati anche noi nella vita, tu con il tuo lavoro sicuro io con i miei a punto di domanda e che detesto. Il fine settimana non è più tutto nostro, non passiamo più l'intera giornata a letto a baciarci e a fare sesso, questo tempo così caldo non lo permette. E ancora la domanda di come fa...
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Non le comprendevo più quelle donne così diverse da me.

06 agosto 2013 ore 22:31 segnala
Non le comprendevo più quelle donne così diverse da me.
Non comprendevo come si potesse correre dietro ad un uomo, forse l'avevo fatto anch'io ma non ne avevo ricordo.
Era diventato tutto molto semplice per me, parlavo chiaro, non avevo più tanti mezzi termini passavo dal “ ti voglio bene “ al “ vaffanculo “ con naturalezza.
Quando le altre aspettavano una chiamata io le guardavo aggrottando le sopracciglia e quando non la ricevevano e si disperavano, non capivo , non capivo più.
Era innaturale quel comportamento, quello di dare dello stronzo ad un uomo per poi non vedere l'ora di abbracciarlo.
Non ero più in lotta con i miei sentimenti, non stavano più facendo la guerra, non volevo qualcuno da maledire , non volevo più uno di quegli amori di cui già sapevo il finale dal primo giorno ma che cercavo ostinatamente di cambiarlo.
Lasciavo le macerie al loro posto, avevo abbandonato quei sentimenti così pazzi e logoranti.
Guardavo con freddezza quelle donne che cercavano di darsi forza ma che poi il giorno successivo ci ricadevano.
Non ho mai trovato nulla di troppo romantico in quelle persone che si facevano del male e poi ritornavano a baciarsi, e poi ancora a farsi del male, le trovavo solo stupide.
Sono sicura che il termine romanticismo sia stato coniato da un uomo o una donna zerbino per giustificare la propria scarsa dignità.
Avevo un uomo accanto e tutti si aspettavano che cambiassi.
Ci si aspettava di vedermi più comprensiva e invece sono solo diventata più fredda, d'altronde credo che fosse la giusta trasformazione per me.
Ma più di tutto questo non avrei mai ben capito quelle persone che credevano di stare insieme per sempre, che non avevano paura di questo, mentre io ero tranquilla nel dire a lui che erano molte più alte le probabilità di lasciarci.
E non tremavo nel dirlo. La mia voce era ferma, fermissima.
Non sentivo nessun male mentre lo pronunciavo, mentre immaginavo la mia solita vita senza di lui, certo mi sarebbe dispiaciuto ma non da spezzarmi in due, non da diventare nuovamente patetica.
Qualcosa in me era decisamente perso,
la paura di rimanere sola non era più paura e io non comprendevo più quelle donne che avevano quel terrore negli occhi.

Potessi capovolgere una favola sarebbe quella della bella addormentata, che una volta svegliata con un bacio diventava spietata.

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Non le comprendevo più quelle donne così diverse da me. Non comprendevo come si potesse correre dietro ad un uomo, forse l'avevo fatto anch'io ma non ne avevo ricordo. Era diventato tutto molto semplice per me, parlavo chiaro, non avevo più tanti mezzi termini passavo dal “ ti voglio bene “ al “...
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Mi aspettavo qualcosa dalla vita

23 luglio 2013 ore 22:46 segnala
Mi aspettavo qualcosa dalla vita, anzi la pretendevo.
Il mio passato era talmente malinconico , talmente da film , da sceneggiato che non potevo assolutamente morire portando tutto quello con me senza ricavarci una ricompensa.
Incominciavo a sentire qualcosa, qualcosa che mi diceva che non potevo andare avanti senza farmi conoscere in qualche modo ma chissà in quanti avevano lo stesso pensiero.
Chissà, magari tutte quelle quattro persone in metropolitana sedute l'una accanto all'altra pensavano di essere diversi, speciali e unici.
Mi rendevo conto di far parte dello stesso gruppo di merda e forse il segreto stava solo nel far brillare la propria merda e venderla come oro.
Sentivo una rabbia , una rabbia da spargere ovunque.
Volevo raccontare di mia madre , di quanto la detestavo e di come si arriva a quel punto di non ritorno, volevo che anche il più sempliciotto di fronte al mio odio abbassasse la testa e mi avesse dato ragione piuttosto che liquidare il tutto con " ma è pur sempre tua madre ".
Volevo raccontare di mio padre che cercava di recuperare anni di assenza , apprezzavo ma non riuscivo a ricambiare ma con lui non ero arrabbiata. L'avrei abbracciato dicendogli che mi spiaceva di non riuscire a volergli bene nonostante avesse un conto alla rovescia sulla sua testa.
Volevo raccontare della mia merda ma non come sfogo, non ero più un'adolescente , volevo riprendermi una specie di rivincita.
Barattare il mio passato con un futuro migliore.
Desideravo creare un personaggio su carta, orribile e cinico a cui la gente volesse bene. Oppure più personaggi, donne possibilmente, diverse molto diverse dalle classiche eroine delle favole , volevo personaggi distrutti che poi si costruivano da soli.

Poi però la vita mi rimetteva al mio posto e mi faceva comprendere che ero come il passante che si credeva unico e speciale che mi passava accanto.

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Mi aspettavo qualcosa dalla vita, anzi la pretendevo. Il mio passato era talmente malinconico , talmente da film , da sceneggiato che non potevo assolutamente morire portando tutto quello con me senza ricavarci una ricompensa. Incominciavo a sentire qualcosa, qualcosa che mi diceva che non potevo...
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Non era una facciata la sua.

17 luglio 2013 ore 23:10 segnala
Non era una facciata la sua.
Non mentiva quando diceva che nella parola ti amo non ne vedeva il significato e non voleva nemmeno darsi un tono.
Non è che non era innamorata, voleva bene ma si era distaccata da quel termine. Innamorata è un termine passeggero e i suoi sentimenti non erano mai passeggeri.
Scrollava sempre un po’ la testa quando le persone portavano come esempio i loro nonni che si amavano da anni e anni.
Non comprendevano che molte coppie del passato erano ancora insieme per del bisogno, che non si erano mai amati davvero ma che era solo una necessità sposarsi per andarsene via di casa.
Aveva avuto uno di quei passati dove le delusioni d’amore erano le ferite più dolci in cui potesse sperare forse per questo non capiva e non avrebbe mai capito chi si struggeva per quel sentimento.
Lei ti guardava e non provava davvero nulla per un tuo amore adolescenziale perso.
Era nata per lei stessa, forse le persone più forti nascevano solo per se stesse mentre chi un po’ più debole anche per gli altri in modo da potersi sorreggere.
Aveva anche lei un uomo da guardare, da toccare, non era mai stata invidia la sua. Semplicemente non fantasticava mai su baci di altri e anzi, trovava irrispettosa quella manifestazione d’affetto spesso pubblica o spesso sbattuta sui social network senza nessun ritegno, senza nessuno che si preoccupasse che quell'amore potesse finire.
Quell'uomo che aveva scelto non la rimproverava per i suoi occhi severi, per la dolcezza che non possedeva se non raramente, per questo lei riusciva a carezzarlo.
Era un un po’ paradosso ma era stato l’unico che non pretendeva in lei i vocaboli che quella donna detestava tanto e lei non pretendeva da lui che lasciasse la sua chitarra , le sue passioni per baciarla.
Eppure non ci scommetteva nulla su quella storia e la cosa più romantica che trovò da dire un giorno fu che forse sarebbero durati fino al natale, quasi fossero destinati a consumarsi, e questo lo disse in estate.
Da lei sicuramente non sarebbe arrivato mai nessun per sempre, nessuna frase fatta, nessuna puttanata romantica.

Era fredda a volte anche cattiva nonostante i suoi occhi grandi.
Lasciò agli altri la convinzione di credere che doveva solo innamorarsi per davvero per poter parlare come loro, che il suo allontanare le persone fosse solo uno scudo quando in realtà lei era libera, liberissima e sincera.
Non allontanava e non mentiva a nessuno.
E' che dovevi solo amare il freddo per starle accanto.

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Non era una facciata la sua. Non mentiva quando diceva che nella parola ti amo non ne vedeva il significato e non voleva nemmeno darsi un tono. Non è che non era innamorata, voleva bene ma si era distaccata da quel termine. Innamorata è un termine passeggero e i suoi sentimenti non erano mai...
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Oggi al lavoro

26 giugno 2013 ore 02:36 segnala
Oggi al lavoro due miei colleghi stavano parlando tra loro, uno di questi era fidanzato e diceva all'altro che dopo un po’ ci si rompe le balle a stare con una persona, dopo qualche tempo senti il bisogno di fare sesso con qualcuno di diverso.
Non ho pensato che era immorale ma piuttosto che fosse umano e che sarebbe inutile negare i propri istinti , è vero che un giorno ci sarà una tentazione e che il pensiero di fuggire per una notte balenerà nella mia o sua di testa.
Non sono stupida.
Forse un giorno non vorrò vederlo, un giorno penserò che non ne potrò più , che desidererò un nuovo inizio e viceversa.
Non sono una di quelle donne da favola.
Penso ci sia l’amore ma che ci siano anche le incertezze.
L’unica cosa che ho pensato , in cui ho sperato è che se quando non saremo nel nostro periodo migliore e capiterà qualcuno che mi farà ridere e lui piangere, spero che nel momento in cui riderò ci sarà una nota di tristezza e che mi ricorderò dei giorni in cui con lui ridevo fortissimo.
Mi auguro che quando lui andrà via da me, stufo delle mie lamentele e dei miei sospetti e troverà altri grandi occhi possa ricordarsi dei miei mentre gli dicevo che avevo quasi paura dall'essere così contenta quando stavamo insieme.
Posso solo sperare che nell'esatto momento in cui vorremmo fare una stupidata o andarcene ci mancheremo.
Non sono una donna da ” non mi tradirà mai, insieme per sempre, lui è quello giusto ” come fossi una bambolina a cui tiri la corda dalla schiena e ripete le stesse frasi di altre miliardi di bamboline.
Sono più donna da realtà che spera in un po’ d’amore all'ultimo momento.

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Oggi al lavoro due miei colleghi stavano parlando tra loro, uno di questi era fidanzato e diceva all'altro che dopo un po’ ci si rompe le balle a stare con una persona, dopo qualche tempo senti il bisogno di fare sesso con qualcuno di diverso. Non ho pensato che era immorale ma piuttosto che fosse...
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Raramente sono una persona insicura.

01 giugno 2013 ore 01:34 segnala
Raramente sono una persona insicura.
Ho imparato a camminare a testa alta, a schiena dritta senza più paura di far vedere le mie forme fin troppo generose, e alle volte lo ammetto, ho un espressione talmente arrogante da far venire voglia da prendere a schiaffi.
Ho sempre un mezzo ghigno, non un sorriso.
Sono sicura anche quando ho torto.
Credo nelle cazzate che dico. Sempre.
Ho imparato a sentirmi attraente, ovviamente valorizzandomi con il trucco e con i giusti vestiti. Ho imparato anche a disprezzare un sacco di gente.

Ma quando devo andare in palestra tutto questo viene meno.
Ci sono corpi magnifici, non devono trovare stratagemmi, stanno bene con una semplice tuta.
Sono senza trucco e detesto uscire struccata.
Gran parte della mia autostima crolla e torno quella bambina sovrappeso che prendevano in giro alle elementari, torno un po' quella ragazza che non usciva di casa perché la bilancia segnava troppo.
Cerco sempre di andare nell'orario in cui c'è meno gente e in quell'orario c'è sempre una ragazza che come me vuole nascondersi. E' magra, troppo magra, troppo triste, quello non è il posto giusto per lei ma nessuno le dice nulla.
Ogni tanto ci guardiamo ma poi distogliamo subito lo sguardo, probabilmente presenze tanto opposte si mettono a disagio.
Ma quel giorno , tra una cosa e l'altra, sono andata più tardi ed entrare in quella palestra così affollata è stato un po' un trauma.
Purtroppo non sono il genere di persona invisibile anche se non ho più i capelli rossi.
Quando non sono sicura di me sono goffa, impacciata , e quando penso “ non farti notare “ , o cado io o faccio cadere quello che è intorno a me.
Ho fatto i soliti esercizi ma mi mancavano i pesi che mi avevano solo fatto vedere una volta e non ricordavo , sono andata dall'istruttore che alla mia richiesta di aiuto è stato immobile, seduto alla sua scrivania e mi ha liquidato con due parole.
Sì lo so che avrei potuto dirgli che era pagato per farmi vedere li esercizi e di muovere il culo, ma sono più persona da “ Vaffanculo va, faccio da sola “ quando vedo che le persone non collaborano.
Sono quindi andata in quella zona piena di uomini che si guardavano i muscoli allo specchio.
E' stato un momento davvero imbarazzante con quelle mie braccia molli, su cui però ho imparato a fare autoironia ma che ora sto anche cercando di migliorare.
Nemmeno un minuto dall'esercizio e subito una persona mi si è avvicinata.
“ Guarda, ti faccio vedere, si fa così. “
Non sa quanto è stato importante per me non essere derisa o guardata con scherno.
Ho provato a ripeterlo ma ho sbagliato e lui mi ha fatto rivedere.
E' stato gentile e io non sono abituata alla gentilezza.
Continuavo a dirgli grazie e lui sorrideva dicendomi che gli piaceva insegnare e avrebbe voluto farlo per lavoro.
Era un normale frequentatore della palestra.
E sono queste le cose che mi fanno rabbia.
Gente che è pagata per non fare nulla e chi invece ha la passione alla deriva.
Una volta finito stavo per andare via ma mi sono soffermata a vedere quelle persone tanto coraggiose da fare uno di quei corsi di ballo da palestra, io non ne sarei mai stata capace, di andare lì, senza sapere un passo e ballare, pensavo guardando.
Avrei sempre voluto farlo, dire “ sono nuova “ e provare a seguire i passi.
Ma mi sono soffermata troppo a guardare e quel ragazzo che teneva il corso si è fermato per un attimo e mi ha detto “ vieni anche tu , dai ! “ ho sorriso imbarazzata e ho scrollato la testa.
Ci stavano quelle canzoni tammare che un lato di me adora.
Quelle melodie estive. Quelle solo da sentire senza pensare. Quelle da ballare.
Lui continuava a farmi dei piccoli sorrisi e mi faceva un gesto con la testa di andare lì ma con lo stesso esito.
Un po' come tutte quelle volte che mi hanno chiesto di ballare e ho detto di no.
Poi una volta finita la canzone altre ragazze mi hanno detto che anche loro erano nuove.
Non so bene cosa mia abbia convinto, forse tutta quella gentilezza avuta in così poco tempo, forse perché il tizio dei pesi voleva davvero aiutarmi , forse perchè l'istruttore non ci guadagnava nulla ad avere una persona in più, erano già in tante, forse perchè tra chi mi ha gridato che era nuova ci stava una ragazza imbarazzata quanto me, e allora mi è sembrato giusto andarci.
E mi sono divertita tantissimo.

E' stato un po' come tirare i capelli a tutti quei bambini delle elementari a cui non ho mai risposto quando mi prendevano in giro.
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Raramente sono una persona insicura. Ho imparato a camminare a testa alta, a schiena dritta senza più paura di far vedere le mie forme fin troppo generose, e alle volte lo ammetto, ho un espressione talmente arrogante da far venire voglia da prendere a schiaffi. Ho sempre un mezzo ghigno, non un...
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01/06/2013 01:34:01
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