Amore mio, eri bellissima.
Quasi tredici anni fa mi dissero “ ti abbiamo preso un gatto. “ e io risposi “ spero non sia grigio. “
E invece eri tutta grigia. Un magnifico certosino.
Non fui molto felice, detestavo il grigio. Il giorno dopo venni a prenderti non troppo entusiasta.
Aprirono la porta del garage , e io rimasi un po' indietro. Non uscisti e allora mi feci avanti io, appena misi piede lì dentro mi corsi incontro.
Mi hai scelto, non sono io stata a scegliere te. E mi innamorai.
Mi innamorai immediatamente dei tuoi occhi verdi, delle tue orecchie grosse, e quel muso buffo e paffuto.
Eri mia. Eri il mio gatto l'ho capito subito.
La prima volta che ti lasciai sola incominciasti a piangere e allora ti ripresi subito con me , da quel momento capii che non era vero quello che si diceva sui gatti, scostanti e freddi, perché tu emanavi calore.
Dormisti sempre con me da quel giorno. Ci siamo divise sempre il letto, anche quando da matrimoniale diventò singolo.
E tu non stavi al lato del letto, tu dormivi appoggiata sul mio cuscino.
Mi hai anche svegliata spesso per quanto russavi. E poi avevi anche il coraggio di spingermi via con le zampine per avere più spazio.
Quante volte mi hai svegliata,
annusandomi l'occhio chiuso e ti mugolavo “ Birba dai...fai il gatto serio “
Mi facevi la pasta sul fianco, facendomi svegliare con una risata.
Sei stata la mia luce, amore mio.
Amore mio mi manchi.
Eri la mia ombra, andavamo anche in bagno insieme.
Attentavi alla mia vita facendomi le fusa mentre camminavo. Mi passavi davanti allo schermo mentre scrivevo, e io poggiavo il mento sulla tua schiena.
Eri una gattona massiccia. E a volte ti mordevo leggermente la coscia.
E tu restavi lì a sopportare tutto.
Tu davi fastidio a me, io davo fastidio a te. Era questo il nostro rapporto.
Non potevamo lasciarci sole. A volte tu mi rincorrevi facendomi gli agguati e io ti correvo a mia volta dietro, gridando, mentre tu ti lanciavi in una finta e folle fuga, dalla tua padrona mezza pazza.
Abbiamo giocato tantissimo insieme.
Non ho nessun rimpianto, perché so che tutto quello che mi potevi dare l'ho preso.
Non ho mai avuto nessuno che mi aspettava a casa, non ho mai avuto un “ ciao “ o un “ bentornata “ da mia madre, ma c'eri tu.
C'eri tu e mi bastava. Tu mi aspettavi sempre sulla soglia con quel “ miao “ strano.
Nessuno mi ha mai abbracciato in quegli anni, nessun essere umano per quel che io ricordi.
Tu invece sì, ti mettevi sul mio petto e allargavi le zampe e mo' di abbraccio al collo.
E poi mi ricordo come mi facevi impazzire quando non ti si trovava più e mentre ti chiamavo e tu sonnecchiavi nel mio armadio, oppure ancora dietro ad una porta, e quando ti trovavo ti dicevo “ no no, ma stai qui ferma, eh. “
Mi manchi. Mi manca tutto.
Mi manca perfino alzarmi alla notte e maledirti perché dovevo cogliere le tue palle di pelo rimesse.
Mi manca sgridarti quando con quella lettiera andavi a grattare avanti ore.
Mi mancano i tuoi occhi dolci. Il tuo nasino umido. La tua zampina. Il tuo amore.
Se ora so fare qualche carezza, se ora so pensare che intorno a me ci sono altre forme di vita, è stato solo grazie a questo piccolo tesoro.
E' stata la mia cura.
E' stata la mia ancora per non andare nel baratro.
E poi ti sei spenta, giorno per giorno.
E anche in questa ultima fase mi hai dato l'ultima lezione di vita.
Morire con dignità.
Ti sei lasciata andare ma non subito, mi hai aspettata.
Hai aspettato che lo accettassi, ho passato le notti a piangere accanto a te, in quell'angolo in cui ti eri messa.
Me lo dicevi con gli occhi “ Devo andare, devo andare. “
Ma io ho provato a far di tutto, e allora tu hai combattuto allo stremo delle forze, per me.
Quando siamo andati dal veterinario ha detto “ Questo gatto è vivo per miracolo e sta soffrendo un sacco. Non so come sia riuscita a resistere così tanto. “
E io ti ho guardato spaventata. Era per me.
L'hai fatto per quella padrona fragile ed egoista, tu ti saresti lasciata morire molto prima in realtà.
Ti ho baciato sulla testolina e ho detto “ Puoi andare amore, ti lascio andare. Io me la caverò. Grazie. “
Ti ho avvolto nella tua copertina preferita, e tu ti sei nascosta nell'incavo della mio braccio e fianco.
Durante quella puntura ho continuato a darti tantissimi baci.
E quando non respiravi più ho continuato. Ho continuato anche dopo la fine a darti tutte quelle carezze che adoravi.
Ti ho fatto i tuoi grattini preferiti.
“ Sei stata magnifica. “ ti ho sussurrato.
Sei stata la mia guardiana.
Hai protetto me e il mio cuore.
Eri la parte più bella di me.
Ti amo. Ti amo. Ti amerò sempre.
