Mi aspettavo qualcosa dalla vita

23 luglio 2013 ore 22:46 segnala
Mi aspettavo qualcosa dalla vita, anzi la pretendevo.
Il mio passato era talmente malinconico , talmente da film , da sceneggiato che non potevo assolutamente morire portando tutto quello con me senza ricavarci una ricompensa.
Incominciavo a sentire qualcosa, qualcosa che mi diceva che non potevo andare avanti senza farmi conoscere in qualche modo ma chissà in quanti avevano lo stesso pensiero.
Chissà, magari tutte quelle quattro persone in metropolitana sedute l'una accanto all'altra pensavano di essere diversi, speciali e unici.
Mi rendevo conto di far parte dello stesso gruppo di merda e forse il segreto stava solo nel far brillare la propria merda e venderla come oro.
Sentivo una rabbia , una rabbia da spargere ovunque.
Volevo raccontare di mia madre , di quanto la detestavo e di come si arriva a quel punto di non ritorno, volevo che anche il più sempliciotto di fronte al mio odio abbassasse la testa e mi avesse dato ragione piuttosto che liquidare il tutto con " ma è pur sempre tua madre ".
Volevo raccontare di mio padre che cercava di recuperare anni di assenza , apprezzavo ma non riuscivo a ricambiare ma con lui non ero arrabbiata. L'avrei abbracciato dicendogli che mi spiaceva di non riuscire a volergli bene nonostante avesse un conto alla rovescia sulla sua testa.
Volevo raccontare della mia merda ma non come sfogo, non ero più un'adolescente , volevo riprendermi una specie di rivincita.
Barattare il mio passato con un futuro migliore.
Desideravo creare un personaggio su carta, orribile e cinico a cui la gente volesse bene. Oppure più personaggi, donne possibilmente, diverse molto diverse dalle classiche eroine delle favole , volevo personaggi distrutti che poi si costruivano da soli.

Poi però la vita mi rimetteva al mio posto e mi faceva comprendere che ero come il passante che si credeva unico e speciale che mi passava accanto.

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Mi aspettavo qualcosa dalla vita, anzi la pretendevo. Il mio passato era talmente malinconico , talmente da film , da sceneggiato che non potevo assolutamente morire portando tutto quello con me senza ricavarci una ricompensa. Incominciavo a sentire qualcosa, qualcosa che mi diceva che non potevo...
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23/07/2013 22:46:29
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Commenti

  1. rigalizius 23 luglio 2013 ore 23:16
    "Da' il cento per cento nella prima meta' della partita,se poi non e' sufficiente,nella seconda meta',dai il resto" Y.Berra.
    Lo ammetto,non e' un gran che come commento...questo mi e'venuto.
    Ciao.
    Ps. Scrivi bene.
  2. fr.iarielle 24 luglio 2013 ore 08:18
    Se solo credessimo sempre di essere unici e speciali, anche nei momenti in cui il letame sembra volerci ricoprire, anzi è proprio in quei momenti che dovremmo ricordarci di chi siamo e trasformare quel letame in energia. :rosa
  3. nicetius555 24 luglio 2013 ore 14:58
    A me piace pensare che una persona cerchi di essere speciale, senza alimentare un senso di potere sugli altri... ecco. Complimenti per il tuo visitatissimo blog, ciao.
  4. MorganaMagoo 24 luglio 2013 ore 22:03
    se ti metto a guardare la terra dallo spazio ...
    ti rendi conto della nullità che siamo.
    ma è questa nullità che è unica e nostra.
    solo nostra.
    siamo una possibilità nell'infinito.
    peccato buttarla via.
    scrivi benissimo, sempre.
    :rosa

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