MI MANCHI

17 luglio 2010 ore 02:12 segnala
PAPA io non ti ho mai conosciuto di persona. Ma non faccio alcuna fatica a immaginarti come un normale signore sessantenne, con le tue rughe scolpite da sessant’ anni di sole e di vento che nella nostra Napoli da sempre ci accompagnano. E' facile pensare ad un signore brunito con i suoi tanti anni di fatica, di padre, di uomo che a Napoli ha vissuto, ha gioito e pianto e che quattro anni fa, esattamente di due anni fa, il 28 marzo 2008, è stato lasciato morire in un letto di un ospedale legato e sedato. Per sette giorni e sette notti.Voglio dirti che la tua morte che per taluni sarebbe dovuta essere una morte silenziosa, normale, anonima (come la tua vita forse..) la tua morte dicevo…io credo, abbia cambiato molte cose nel mio modo di pensare io  tua figlia e il sindacato o che cerca Verità e Giustizia per la tua morte assurda ed inumana, riescono ancora oggi a distanza di due anni, a rendere viva la tua vicenda di uomo violato nei diritti e soprattutto nel bene supremo della vita. E’giusto dunque non dimenticare. Io, da cittadinao di questa terra, non voglio dimenticare. Non voglio abituarmi all’idea che ogni giorno in questa città, in questa regione, decine di persone si rivolgono a datori di lavoro che dovrebbero avere maggior cura dei propri dipendenti Vorrei che questi uomini facessero il loro mestiere. Vorrei che vedessero negli occhi di ogni dipendente una persona, nella sua interezza, nella sua fragilità ed unicità.


PAPA MI MANCHI