un viaggio senza ritorno

01 agosto 2009 ore 16:19 segnala
accendendo il p.c di mio padre mi sono ricordato della sua chat cosi sono entrato girando e ;visualizando
tutto quello che cè;scritto e nono avuto il coraggio di chiuderlo perchè sono covinto che neanche lui lo chiderebbe rimarra per sempre cosi
riposa in pace
11020890
accendendo il p.c di mio padre mi sono ricordato della sua chat cosi sono entrato girando e ;visualizandotutto quello che cè;scritto e nono avuto il coraggio di chiuderlo perchè sono covinto che...
Post
01/08/2009 16:19:59
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
  • commenti
    comment
    Comment
    2

Cammino nella notte

19 luglio 2009 ore 08:36 segnala
  Cammino nella notte perchè io sono la notte,
con la mia ombra affianco... instancabile e fedele.
Cammino nella strada dei sogni perduti, la strada della mia non vita.
Ho aperto gli occhi per cercare la ragione.
La ragione del mio cammino, guardo fuori e dentro di me
E non trovo cosa sia giusto e sbagliato in questa sopravvivenza.
Attendo la pioggia,
La pioggia che lava via,
La pioggia che nasconde
Le lacrime di sangue che in silenzio sgorgano dai miei occhi.
La città dorme nel sonno dei mortali e mentre la quiete regna sovrana
Io cerco i miei sogni finchè la notte che fa nascere il giorno non mi lascerà riposare tra ombre dei fantasmi del passato.

notte

05 luglio 2009 ore 09:47 segnala
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scrivere, per esempio: "La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".
Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa io l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.

Sentire la notte immensa, ancora più immensa senza lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.

Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta. Lontano.
La mia anima non si rassegna di averla persa.

Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.

Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

Ormai non l'ho più, è vero, ma forse l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.

Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.
10960203
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.Scrivere, per esempio: "La notte è stellata,e tremano, azzurri, gli astri, in lontananza".Il vento della notte gira nel cielo e canta.Posso scrivere i versi più tristi stanotte.Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.In notti come questa io l'ho tenuta...
Post
05/07/2009 09:47:59
none
  • mi piace
    iLikeIt
    PublicVote
    1
  • commenti
    comment
    Comment

fratelli miei

04 luglio 2009 ore 15:05 segnala
Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l'abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

Tornando a Casa

28 giugno 2009 ore 15:21 segnala


Tornando a casa ho trovato l’asfalto
non c’era più il vecchio selciato,
non c’erano più le case piccole
ma case più grandi.

Tornando a casa non c’erano più
alcuni prati, ma piccole piazze.
Non c’erano più i freschi sentieri
ma grandi siepi di spine e di rovo.

Tornando a casa non c’era più
il fiume che scorre
ma c’erano massi che l’uomo ha gettato!
Tornando a casa cercavo la mia gente
ma non c’era neanche una parte di quella.

penziero della tristezza

20 giugno 2009 ore 09:32 segnala
La tristezza a volte, ci offusca gli occhi e il cuore. Non sentiamo più niente, se non il rumore del nostro animo sofferente e ferito. Abbiamo paura degli altri e di tutto ciò che ci circonda. Si ha voglia di piangere, di urlare, di scappare via dalla pesante realtà che grava sulle nostre spalle… ed invece rimaniamo lì, immobili a pensare… a pensare ciò che abbiamo perso, ciò che ci aspetta adesso, ciò che potevamo evitare… ma l’autocommiserazione non serve, non aiuta, non causa altro che dispiacere. Non esiste una cura, ancora non si è trovati il metodo per spegnere il dolore che brucia il nostro cuore… dicono il tempo, forse si… esso rimargina le ferite, cicatrizza le piaghe del nostro animo, ma non può cancellare il ricordo, non può eliminare il passato… i nostri momenti vissuti rimarranno per sempre là, in quell’angolo della nostra mente, la memoria li conserverà in eterno e anche quando tutto questo tempo sarà trascorso, se mai ci dovesse capitare anche solo per un istante di guardare indietro, essi provocheranno indubbiamente quella lieve fitta al petto di cui tanto eravamo abituati. Non servono parole di conforto, le nostre orecchie non riuscirebbero a sentirle, non serve cambiar modo di vivere, il nostro cuore continuerebbe a battere con lo stesso ritmo, non serve evitare di pensare, la ferita sotto continuerebbe a bruciare… è necessario solamente accogliere il nostro dolore, comprenderne tutti i suoi aspetti e così combatterlo e poi vincerlo. La nostra forza di volontà è l’unica arma che veramente possediamo per far fronte a qualsiasi difficoltà. Aver paura significa essere uomini, superare le paure vuol dire essere eroi. E siamo noi gli eroi di noi stessi che con il sacrificio e il duro lavoro combattiamo aspramente i problemi della vita per essere felici. Mai arrendersi, mai chinare il capo per paura di vedere… ma osare, trasgredire, e perchè no violare le regole per il nostro benessere interiore. Una vita interiore sana è una vita libera, libera da ogni forma di sofferenza e violenza.

primo maggio

01 maggio 2009 ore 09:07 segnala

oggi si feteggia la festa dei lavoratori

ma guardatevi in torno a vedere la vita

di chi nona da mangiare per la propria

famiglia ........

il sign. berlusconi tempo indietro a detto

italiani lavorate di piu e arrangiatevi

tantte persone si vogliono arrangiare

si mettono a vendere qualche cassetta

di frutta ma puntualmente arriva  la

polizia municipale che seguestra tutto

e per finire fanno una multa

sign. berlusconi le voglio dire un

proverbio siciliano

ù saziù ùna mai crirutu o riùnù

tradotto chie con la pancia piena non a mai creduto

chie digiuno  

Città Fantasma

15 aprile 2009 ore 17:11 segnala
Dalle finestre ancora
le facce di quei bimbi piccoli
che guardavano ammaliati
la grandezza della natura circostante;
nell’aria ancora le voci
e le grida delle persone che
correvano lungo le strade ora ormai
abbandonate e solitarie che
solo le formiche percorrono ancora.
Gli alberi,
testimoni di segreti e di confidenze,
ora conoscono solo
il canto degli uccellini…
Quel palazzo sempre attraversato da
persone indaffarate ora è percorso soltanto dal
vento che si introduce dalle finestre ormai
distrutte dal tempo…
Dalle casette vicine vedo ancora
l’aprire e il chiudersi delle porte,
il camino ancora lascia fuoriuscire il fumo bianco
e le grida delle madri che
chiamano il loro figli
sono ancora vive dentro la mia mente.
I campi attraversati ora soltanto da lucertole,
sfuggenti e velocissime,
prima erano smossi dalle lame di un aratro
vinto dalla ruggine…
L’uscio di quel casolare ormai coinvolto
Dall’edera era pieno di foglie morte e
Granelli di sabbia che prima erano
Spazzati via da massaie affannate al sorgere di quel
Timido sole mattutino…
Nell’aria ancora udivo il ticchettio del loro
Lavorare a maglia spesso distratto da un venditore che
Con il suo canto insistente,
interrompeva quell’equilibrio di quiete.
Nessuno vive più quella città fantasma se non
I ricordi che neanche il tempo consuma!

LA VOCE INDIANA ( dedicato alle persone al potere

20 marzo 2009 ore 14:40 segnala

Io sono la Voce Indiana.
Voglio che mi sentano in tutti i nostri territori.
Da duecento anni sono prigioniero di guerra
nella mia terra.

Sono prigioniero dell’odio e dell’avidità,
della menzogna e del pregiudizio,
dell’indifferenza e dell’ignoranza,
dell’ingiustizia
degli uomini che schiacciarono
con la forza del loro numero me e il mio Popolo,
da quando scesero sulle mie spiagge
e invasero la mia terra nativa.

Imposero a me
la loro società, la loro religione, le loro leggi,
ed è per questo che la mia gente
ora è ridotta a meno di quanto era,
quando con false promesse vennero
per la prima volta sulle nostre spiagge.

Io sono la Voce Indiana collettiva
e grido forte dalle milioni di tombe
di spiriti senza pace
e milioni sono le grida che si alzano
e chiedono:
Dov’è il mio futuro?
A chi appartiene?
Appartiene al mio Popolo?
Ci sarà felicità sulla terra
Che per diritto è mia?

chi tanto e chi niente

13 marzo 2009 ore 17:39 segnala
l'Italia dove la gente non sa come tirare avanti senza un lavoro che non sa come dare da mangiare alla famiglia mentre i politici si riducono il prezzo al ristorante del palazzo dove un pranzo completo lo pagano al di sotto di 5 euro mentre noi non abbiamo nemmeno quelli per un panino loro si aumentano i salari mentre noi perdiamo il posto di lavoro ........
la costituzione italiana dice che articolo 1   che l'Italia e fondata sul lavoro ma prima ce l'articolo n. 00 che dice l'Italia
e fondata sulla disoccupazione ...........io non sono di nessun  partito ma preferirei di non avere chi ci governa ma governarci da soli ............io vorrei dire a questi signori   che se una persona va a rubare per dare da mangiare e perché non sa come fare visto che non ci aiuta nessuno .......alle elezioni siamo tutti amici l'indomani non si ricordano nemmeno il nome ...............................
l'Italia  terra dei magna magna