
Quando vado in una kibanda
Per un pranzo fugace
Non mangio mai solo
Ci sono sempre occhi che guardano
Senza chiedere
E sono loro che mangeranno con me
Il chiedere senza parole
Il chiedere dignitosamente
con uno sguardo
Irrompe nel mio cuore
Mi sento così bene gomito a gomito
Senza parole senza guardarci negli occhi
ci raccontiamo i nostri disagi
Un piatto di fagioli e due chapati
Non potrà appagare la mia coscienza
Forse la farà ancora di più ribollire
Nel percepire il grande ringraziamento
Di chi non dimenticherà
40 miei centesimi di nulla
Scrivi commento
Fai la login per commentare
Accedi al sito per lasciare un commento a questo post.