
Ti aspettavo, sulla banchina del porto,
ed eccoti arrivare, con un sorriso monello
stampato sulle labbra.
Mi abbracci come sempre, stretto stretto
e mi dici che non avresti mai rinunciato
a qualche giorno con me, sull'isola.
.. E poi giornate spensierate,
là, dove nessuno arriva,
dove i gabbiani volano bassi
lanciando il loro canto d'amore..
Per mano, in mezzo alle ginestre,
a scoprire luoghi abbandonati,
e poi come lucertole al sole
o in mezzo alle onde a schizzarci, felici.
L'oleandro in fiore, il mirto profumato,
le stelle luccicanti e la luna che osserva
i nostri respiri vicini, che diventano uno...
e ridendo mi sussurri: “Vuoi che te lo dica?”
ridendo ti dico: “No!!!” e tu invece,
oltre il fragore delle onde, oltre il sibilo del vento,
urli forte: “ Ti amoooo!!”
Che matto che sei...