Mio padre è una figura imponente agli occhi miei,
non per altezza ma per spessore di uomo,
di esempio da seguire nel cammino
della vita che dovevo e devo fare.

Mio padre è stato una montagna irraggiungibile,
una vetta impossibile da scalare, troppo grande,
troppo tutto sino a 40 anni, per me che ragazzino
mi sentivo piccolo e una nullità, perché intorno a me
qualsiasi cosa succedeva di sbagliata alla fine
era sempre colpa mia, le due mie sorelle innocenti,
e come facevo a sostenere il contrario se.......
la maggiore era sempre perfetta e puntuale l’esempio
di donna di casa da seguire, la più piccola era la coccolina
di mamma quella che gli si perdonava tutto,
qualsiasi cosa faceva, ed io?

Io ero il figlio scavezzacollo per mia madre in primis,
(lo sono ancora) non parliamo delle mie sorelle,
per mio padre la convinzione che quanto raccontavano
era sempre la pura verità, cosa che non era proprio così,
Certo ero un ragazzo vivace, esuberante,
le mie marachelle le facevo, ma non erano sempre mie,
in famiglia quando le altre due sorelle la combinavano
sapevano bene come farla scaricare al sottoscritto,
quindi naturale che io avessi un senso di ribellione,
un senso di frustrazione, di voglia di spaccare tutto
di scappare di casa, via da un ambiente che non volevo.
Con gli anni le cose sono passate,
sono state viste da me in modo meno tagliente,
ma la concezione che io fossi sempre quello che fa i casini
per loro non era mai cambiata, io ero pazzo quando stavo
dentro la politica quella rivoluzionaria,
quella che ti fa rischiare la galera, ma quando io
lavoravo dentro al sindacato e servivo per risolvere i problemi
già a 25 anni allora si che ero necessario.....
ma di me fiducia non ne avevano se non per comodo,
praticamente com’è successo in tutta la mia vita
per le persone alle quali ho voluto bene,
mi sono state vicine, ora dico per comodo.
Non ho vergogna a dire che in un momento della mia vita
ho odiato mio padre, schifato mia madre,
tagliato i ponti per ben quattro anni con la famiglia, https://www.youtube.com/watch?v=XpYGgtrMTYs
perché pensavo che chi fa da sé fa per tre,
potrei continuare con chi non mi ama non mi merita,
e avanti così, poi però ci pensa la vita a farti capire
che la montagna o ti attrezzi e provi a scalarla o ti travolge,
quindi ho dovuto avendo una famiglia, una moglie e una figlia,
fare un passo indietro, un bagno di umiltà,
in un momento di grande difficoltà finanziaria e chiedere aiuto a papà,
a mamma ci fosse stata solo lei sicuramente non avrei avuto
la solidarietà, la comprensione, ma sopratutto l’aiuto materiale,
ma papà mi dimostrò che un genitore ama i propri figli
fino in fondo a prescindere da quello che combinano,
a prescindere da quello che sono, perché sono sangue del proprio sangue
ed io la lezione di vita la ho imparata.

Ora, caro papà, ti scrivo come se tu fossi qui,
come stessimo a parlare come quando
stavi seduto sulla poltrona con il tuo bastone,
dopo l’ictus, ed io mi accovacciavo ai tuoi piedi e
mi confidava con te, dei miei problemi, delle mie paure,
di come mi sentivo piccolo di fronte alla vita,
ma non potevo mostrare le mie fragilità,
tu mi accarezzavi il viso, mi guardavi negli occhi
e mi dicevi non avere paura Marco io sono qui con te
anche se non posso più fare molto ora che
sono inchiodato a questa sedia, ma ti posso consigliare,
ti posso aiutare a non sbagliare, perché tuo papà ti vuole bene
e poi mi mi davi un bacio sulla fronte, ecco quella era la montagna
dove avevo raggiunto la vetta e mi faceva meno paura,
era diventata più cara, più amica, quella montagna di mio padre,
mio padre era diventato il mio confidente, la mia certezza di sapere
che la sua saggezza mi avrebbe indirizzato verso le cose giuste,
verso i valori che nella vita fanno la differenza,https://www.youtube.com/watch?v=XpYGgtrMTYshttps://www.youtube.com/watch?v=XpYGgtrMTYshttps://www.youtube.com/watch?v=XpYGgtrMTYs
facendomi capire che Dio esiste, visto che lui
conosceva a memoria avendole lette ben tre volte
tutte le novene, ed io mi rifugiava nelle sue braccia,
nonostante avessi più di 40 anni ,
nonostante la malattia che aveva, come fosse lui l’uomo forte,
ed io la fragilità da difendere, perché tu caro papà
sei sempre stato dopo che ti sei ammalato
il mio punto di riferimento, la mia stella polare,
il faro che illumina la via.

Tu non hai mai saputo per mia scelta vincolante,
caro papà che tuo figlio ha barattato la sua carriera sindacale
per aiutarti in uno dei pochi momenti in cui anche tu
hai fatto una cazzata, grande cazzata,
perché mamma non ti ha aiutato, anzi ti ha spinto a farla,
ed io in silenzio per quella montagna che aveva bisogno di un paletto
non ho avuto esitazioni e ce l’ho messo,
sono stato lì accanto a te anche quando hai avuto l’ictus,
nell’ospedale giorno e notte, ed avevo già un tumore alla gola,
ho parlato con i dottori, ho cercato le soluzioni migliori
per farti ritornare a casa, la tua casa, per farti vivere quello che ti rimaneva ,
avevano detto che ti rimaneva forse un anno non di più,
ce l’hai fatta invece per ben 10 anni, e te lo avevo promesso,
Non ho potuto dirti la stessa cosa quando per un tumore al colon
hai voluto ritornare a casa tua e mi hai chiesto::
” Marco ce la faccio questa volta”?
Ed io con le lacrime agli occhi ti ho detto Papà non credo ,
ma ti porto a casa tua così puoi sentirti in famiglia e lo ho abbracciato.
Ma io sono rimasto quel figlio non affidabile per la famiglia,
Una madre e due sorelle che non avevano coraggio a starti vicino
e dirti ti accompagno io verso l’ultima fatica di questo viaggio Papà,
e sono stato sempre io quello che ti ha chiuso gli occhi per l’ultima volta,
ti ha asciugato le labbra da quel rigurgito prima di lasciare questa terra,
e pochi istanti prima della fine ti ho detto:
" Papà mio sei un guerriero, ma devi andare, ti stanno aspettando lassù,
La vedi la luce vero? Me lo sono abbracciato e stringendo a me
Quello che rimaneva di quell’uomo ,mio Padre,
lo ho baciato in fronte mentre smetteva di vivere .

Caro il mio papà rimarrai sempre nel mio cuore,
ti ho visto andare incontro alla luce e mi son sentito morire
Come stavi facendo tu , ma ho trovato la forza di dirti ciaoooo,
ora dopo tanti anni in cui ho custodito questi momenti
nel mio silenzio, finalmente mi mi sento pronto a parlarne,
posso lasciarmi andare e dirtelo, ora che mi guardi da lassù,
ora posso scriverlo ed esserne orgoglioso,
Si ne sono convinto ,come è grande il mio papà, nel mio cuore,
nella mia vita e nei miei ricordi.