Ricorda la liberazione dal nazifascismo ,
Un periodo buio, storicamente difficile
Per l’Italia e gli Italiani che conobbero
La nera propaganda del fascismo di Mussolini
E la invasione del nostro paese da parte
Della Germania di Adolf Hitler.

Un ricordo oggi va al mio pro zio,
Capo brigata partigiana della Ferretto
Il “Checco” Ortolan , partigiano di
Una Italia che seppe resistere alla
Tirannia di un governo repressivo
E anti democratico come quello fascista,
Un Comandante di Brigata che perse
Un figlio e un fratello nell’eccidio di Canizzano
In provincia di Treviso per mano delle SS
E dei fascisti che accerchiarono il gruppo
Di partigiani rifugiatisi in una casa colonica
A Canizzano di Treviso e traditi da una spia
All’interno del gruppo Partigiano.
I tre partigiani di Marcon (Adolfo Ortolan, suo padre Giacomo
e suo zio Ettore) che si erano dovuti allontanare dalla loro zona
in seguito al tradimento di un’ex fiancheggiatrice
passata alle brigate nere si rifugiarono in una casa
Colonica dove abitano solo i due “vecchi” Luigi
(medaglia di bronzo al VM nella Grande Guerra) e Maddalena,
il loro figlio Marco e la nuora Maria,
moglie dell’altro figlio Attilio, prigioniero in Germania.

I tre e il gruppetto nel giorno di festa di San Marco stanno
Giocando a carte quando su segnalazione di
Si ipotizza il bidello di una scuola del paese
Di chiara appartenenza fascista, si dice venne a conoscenza
Che i tre partigiani e altri della Brigata “Negrin”
( Divisione “Francesco Sabatucci” )sono ospitati
In quella casa colonica e vengono colti di sorpresa
Dai Fascisti e dalle SS Tedesche , resistono fino
A che non hanno più munizioni, poi Dolfino e lo zio
Ettore escono allo scoperto e sparano quel ultimo
Colpo rimasto permettendo a qualche compagno
Partigiano di scappare guidati da “Checco” Ortoan”
Rimasero sino a notte fonda immersi in un fiumiciattolo
Con una canna di bambù per respirare, a notte fonda
Escono e trovano i corpi del figlio e del fratello a terra,
Di quel gruppo di 12 partigiani 5 morirono e 7 scamparono
A quel massacro che la storia ricorda come l’eccidio
Di Canizzano viene posta per ricordare una lapide .
Tutto questo per non dimenticare.

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