Graffi.

29 aprile 2025 ore 21:13 segnala

Oggi giornata Da psicologa,
non è andata molto bene,
anzi direi che mi sento una schifezza,
ho raccontato quello che avevo anticipato
nel post sul blog e la dottoressa mi ha detto
che tutto dipende da quello che ho dentro la mia mente,
mi ha proposto l’ipnosi Per scavare
dentro di me senza resistenze,
io sinceramente ho preso tempo,
perché non mi sento molto convinto di questa tecnica,
non perché non si è efficace ma perché troppo invasiva
nella realtà del subconscio di una persona,
facendogli dire anche quello che non vorrebbe mai dire.

Si potrebbe obiettare sì,
ma se con il normale percorso non riesce
a tirar fuori quello che sta dentro di te,
è quasi scontato che se veramente vuoi capire
cosa non va andare a scovare con questa tecnica,
l’ipnosi, quello che non diresti mai a nessuno,
forse nemmeno a te stesso .

Sono rientrato a casa,
teso come non mai,
ho messo in bocca un paio di schifezze
che servono solo a riempire un po’ lo stomaco,
visto che ieri proprio non ho toccato cibo
poi compreso che non ero in me,
ho preso e sono venuto al molo
a provare a ritrovare un po’ di serenità.

Ho preso in prestito il titolo
per questo post da un libro
che mio figlio mi ha comunicato
a fine giugno dovrebbe uscire,
mi ha fatto leggere un paio di pagine
la lettura è scorrevole ,piacevole,
si fa curiosità.....
ora i canali per far uscire un libro sono tantissimi ,
non era come ai tempi miei che dovevi trovare l’editore,
proporgli la bozza , fare le correzioni
che lui riteneva necessarie,
poi alla fine si stabilivano i compensi ,
i costi che lui ti addebitava e si usciva in libreria.

Ora ci sono una marea di progettualità
per pubblicare un libro, mio figlio,
figlio dell’era digitale non ha avuto grossi problemi,
dovrebbe far uscire la sua prima opera autobiografica.
Graffi come lui gli ha definiti,
nel suo libro, anche i miei così li definisco,
sulla pelle hanno lasciato segni che sono
quasi diventate piaghe e ancora sanguinano,
non vogliono rimarginare, e mi fanno impazzire di dolore.

Caro figlio mio, spero mi perdonerai
se ho preso in prestito il titolo del tuo libro,
ma mai un titolo anche per il mio post
mi sembrava più azzeccato.
Posso solo dirti che stai seguendo le orme di papà,
io non ti ho invogliato, ti ho lasciato libero,
anche se agli anni tuoi poi è molto più facile
riuscire a sfondare nel mondo dell’editoria
come nuovi autori che agli anni miei,
ma questo non è un motivo di contestazione,
anzi è motivo di soddisfazione per me,
non lo so se parlerai di papà,
ma se lo devi fare riempi solo due righe,
saranno già troppe , se poi mi ignori forse è meglio,
io non me la prendo stai tranquillo,
la mia vita è sempre stato un passaggio in cui
ho lasciato il segno, ma poi sono rimasto sempre solo.

Graffi sono i ricordi che tornano
ad ogni momento nella mia mente
e mi danno quel tormento che tutto toglie
e nulla da se non l’infelicità.
Penso sia stata una fortuna che io
abbia scelto di consigliarti di vivere da solo,
non sarebbe stato facile vivere con un padre logorroico,
maniacale, che vive di ricordi,
sarei diventato alla lunga insopportabile,
meglio rimanere solo e vivere
quello che è la vita mi sta dando, ovvero il nulla.

Se nel lavoro ho avuto tanto,
nella vita personale, negli affetti
non ho avuto nulla, solo profonde ferite,
che quando sono andate bene sono diventati
corposi graffi che hanno lacerato anche il cuore,
che mi fanno vivere senza il mio amore ,
ed io li guardo ora,
sono i graffi sulla pelle di una vita,
la mia vita e fanno male , accidenti se fanno male.

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29/04/2025 21:13:02
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