Oli essenziali afrodisiaci: come utilizzarli
10 novembre 2014 ore 16:17 segnalaProfumi personali: Possono essere utilizzati come profumi veri e propri se diluiti in alcool.
Creme e oli da massaggio: per personalizzare creme neutre e oli vegetali da applicare sul viso o sul corpo per il massaggio con gli oli essenziali o semplicemente per profumare la propria lozione idratante e nutriente.
Bagno stimolante: 10 gocce nell’acqua della vasca da bagno, prima della vostra performance sotto le lenzuola, aiuteranno a stimolare il vostro desiderio e predisporvi al rapporto.
Diffusione ambientale: 1 gc per ogni mq dell’ambiente, mediante diffusione aerea con bruciatore di essenze o negli umidificatori dei termosifoni.
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Oli essenziali afrodisiaci: l’olfatto e la sessualità
04 novembre 2014 ore 01:17 segnalaIn aromaterapia gli oli essenziali afrodisiaci sono utilizzati per stimolare e modulare il desiderio, sciogliere tensioni e aiutare a lasciarsi andare. Il messaggio, veicolato dalle molecole aromatiche e percepite da nostro olfatto, arriva in modo diretto e immediato alle aree del cervello connesse al lato istintivo ed emotivo, ed è in grado di condizionare in modo significativo le reazioni del sistema vegetativo, direttamente connesso al piacere e alle risposte sessuali.
Un esempio di quanto detto è la percezione inconscia dell’odore naturale degli altri, componente che influisce in modo determinante sulla scelta del partner. Questo meccanismo, ampiamente studiato nel comportamento animale, è legato ai processi di accoppiamento e di riproduzione e gioca un ruolo rilevante anche nell’essere umano. Non a caso una forte attrazione fisica è spesso determinata e mediata dall'olfatto; molti disturbi sessuali o difficoltà relazionali possono essere legati a un rifiuto, del tutto istintivo, dell'odore dell'altro, che non piace, disturba e porta così a un allontanamento progressivo. Ecco perché proprio gli oli essenziali possono aiutarci a superare alcuni specifici disturbi della sfera sessuale.
Oli essenziali afrodisiaci: il profumo e la seduzione
Il legame tra arte della seduzione e profumo ha radici molto antiche così come il concetto di profumo afrodisiaco. Si tratta di un concetto relativo e non assoluto: ognuno in base alle proprie esperienze e al proprio temperamento si riconosce in certi aromi piuttosto che in altri e può pertanto trovare piacevole un’essenza, al posto di un’altra. Le scelte e le preferenze olfattive possono inoltre variare nel corso della vita e le risposte individuali sono continuamente in evoluzione e variano in base ai vissuti, ai bisogni, al desiderio di stabilità o alla voglia di cambiamento.
Questa considerazione ci fa capire che non esiste un profumo uguale per tutti, che sia in grado di sedurre e di predisporre al piacere. Esistono però alcuni oli essenziali che in base alla loro fragranza specifica possono rientrare più di altri in questa dimensione vitale dell’esperienza umana che è la sessualità.
massaggioerotico (* l'artista del corpo *)
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In aromaterapia gli oli essenziali afrodisiaci sono utilizzati per stimolare e modulare il desiderio, sciogliere tensioni e aiutare a lasciarsi andare. Il messaggio, veicolato dalle molecole aromatiche e percepite da nostro olfatto, arriva in modo diretto e immediato alle aree del ce...
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04/11/2014 01:17:09
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Cibo Afrodisiaco : lo zenzero
03 novembre 2014 ore 14:34 segnalaSi parla spesso di cibi afrodisiaci, facendo riferimento a sostanze in grado di stimolare il desiderio erotico, aumentando le prestazioni sessuali. il termine “afrodisiaco” deriva dala dea greca dell’Amore Afrodite.
Tra mito e realtà, supposizioni, leggende e prove scientifiche, ho stilato per voi una classifica dei cibi ritenuti tra i più afrodisiaci.
zenzero: una spezia non molto conosciuta dalle nostre parti, ma soprattutto nella parte orientale dell’Asia, essa è davvero molto utilizzata. E’ un‘erba soprattutto digestiva, per combattere i disturbi di stomaco, stimolare la circolazione, riscaldare e rinvigorire il sangue. Per questi motivi, in Asia viene considerata una spezia calda, in grado di rafforzare l’energia maschile del fuoco e della vitalità, mentre in Cina viene considerata un efficace tonico Yang. Lo zenzero, associato a ginseng e all’eleuterococco, può essere impiegato nelle astenie sessuali. Lo zenzero si trova sotto forma di radice fresca oppure essiccata, ma molto comodo in polvere (ricavata dalla radice bollita ed essiccata della pianta). Esso è un forte coadiuvante contro nausea e vomito, allevia la nausea da chemioterapia, è utile per il mal d’auto e il mal d’aereo, ma anche contro raffreddore, influenza, artriti e dolori articolari. Combatte i radicali liberi e ha proprietà antiossidanti, utili contro l’invecchiamento.
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( * the body artist * )
02 novembre 2014 ore 20:40 segnalathe body artist for a magical massage.
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Il cuore
02 novembre 2014 ore 14:47 segnalaDi stracci...si puo ricoprire il cuore...ma la pelle
assorbe ogni goccia di vita
Mi accarezzo con le parole e...
mi ritrovo dolcemente...sola...
tra le righe dei miei pensieri...
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Brigitte Bardot ( la diva dell'erotismo )
01 novembre 2014 ore 21:47 segnalaBrigitte Bardot ( la diva dell'erotismo )
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Narciso e Boccadoro ( l’eterna lotta tra eros e psiche )
01 novembre 2014 ore 14:59 segnalaBreve riassunto del capolavoro di Hermann Hesse ( Narciso e Boccadoro )
Il libro racconta la storia di Narciso, un giovane novizio del convento di Mariabronn e Boccadoro, un giovane ragazzo affidato ai monaci del convento per la sua istruzione. Nonostante all’inizio del romanzo i due personaggi sembrano essere del tutto identici per comportamento e ideologia, nel corso della storia si avrà un vero e proprio viaggio di formazione del giovane Boccadoro. Boccadoro è inizialmente un ragazzo ingenuo che segue solo le volontà del padre, come quella di rimanere a Mariabronn e consacrare la sua vita a Dio; compito di Narciso, ragazzo poco più grande di Boccadoro e con doti e cultura straordinarie, è quello di destarlo e fargli comprendere che la sola strada che deve seguire è quella del cuore e che deve ricordare il passato e in particolar modo la madre. Infatti la figura materna era sempre stata presentata a Boccadoro come una donna selvaggia e vagabonda, che lo aveva abbandonato quando era ancora molto piccolo ed il padre aveva coltivato in Boccadoro la convinzione che egli dovesse dedicare la sua vita a Dio per espiare le colpe materne. Da quel momento tornano vivi i ricordi di sua madre e numerosi sogni hanno lei come protagonista. Un giorno Boccadoro ricevette l’incarico di recarsi nel bosco per raccogliere delle erbe particolari su richiesta dell’abate del convento e da questo momento trova inizio il suo viaggio di formazione: incontrò una bella contadina di nome Lisa che gli fece conoscere per la prima volta il mondo delle donne e capì immediatamente che il suo posto non era più al convento ma per il mondo, vagabondando in vari posti, e se ciò accadeva era perché una voce lo chiamava.Nel corso del suo vagabondare Boccadoro conobbe molte donne e questo lo portò a pensare che ognuna di loro gli aveva lasciato qualcosa da ricordare sempre. Dopo due anni di vita nomade, Boccadoro giunse al castello di un cavaliere e ottenne subito ospitalità in cambio di un aiuto nella scrittura di lettere in latino, materia nella quale eccelleva al convento di Mariabronn. Il cavaliere aveva due bellissime figlie, Giulia e Lidia, dalle quali il giovane riesce ad avere un amore sincero, soprattutto da Lidia che per il suo bene e per quello dell’amato prega Dio affinché possa far tornare Boccadoro al convento, dove sarà maggiormente al sicuro, perché il cavaliere pretende per le figlie degli spasimanti all’altezza della loro nobiltà. Una notte il cavaliere scoprì Lidia nella stanza di Boccadoro e fu così che il giovane dovette lasciare il castello per tornare alla sua vita di vagabondo con due monete regalategli dal cavaliere prima di lasciare il castello con il patto di non ripresentarsi mai più al castello pena la morte. Durante questo nuovo viaggio per la Germania Boccadoro incontra Vittore, vecchio compagno di convento divenuto vagabondo anche lui e col quale inizia una nuova marcia verso una meta sconosciuta; ma il loro cammino insieme ha breve durata perché una notte Boccadoro sorprese il compagno mentre stava rubando le sue due monete e scoppiò immediatamente una lite che sfociò nell’uccisione di Vittore da parte del giovane. Proseguendo il suo cammino Boccadoro giunse ad un convento dove vide una statua della Madonna che lo colpì profondamente tanto da voler complimentarsi con l’artista che l’aveva realizzata,un tale Maestro Nicola. Arrivò alla casa di Maestro Nicola e senza pensarci gli chiese di poter diventare suo scolaro e imparare l’arte. Così una nuova passione si accese nell’animo del giovane: l’arte gli donava nuove speranze e nuovi sentimenti. Il Maestro si stupì della bravura del ragazzo che cominciò a realizzare una piccola statua in legno, il san Giovanni, che aveva fattezze identiche a quelle di Narciso. Ma il desiderio più grande di Boccadoro era di rappresentare Madre Natura ed è per questo che il Maestro chiese a Boccadoro di rimanere con lui in qualità di assistente, ma egli sapeva che il suo viaggio non era ancora terminato e per poter rappresentare la Madre Natura doveva completarlo. E nuovamente lasciò un posto stabile per continuare il suo percorso; questa volta incontrò un nuovo compagno, Roberto, molto diverso da quel Vittore che aveva ucciso. Un giorno i due giunsero in un paese dove vennero cacciati dai contadini del luogo per paura che potessero aver contratto la peste che già da molto tempo si era diffusa a insaputa dei due uomini; Boccadoro entrò comunque in una capanna silenziosa, dove cinque morti appestati giacevano per terra. Questo spettacolo raccapricciante segnò profondamente Boccadoro che tornò dal compagno con uno sguardo triste e riflessivo;Roberto come prima cosa si preoccupò di verificare se il compagno avesse preso la peste e nonostante non l’avesse contratta,era deciso ad andarsene per paura del contagio ma Boccadoro riuscì a trattenerlo dicendogli che ognuno aveva bisogno dell’altro, soprattutto in momenti come questi. Entrambi entrarono nella città e incontrarono una graziosa fanciulla che camminava in mezzo a quella città di morti: Boccadoro convinse la ragazza di nome Lena a seguirli nel loro cammino, perché in fondo erano ancora giovani e sani e la vita davanti a loro ancora lunga. I tre vagabondi riuscirono a costruirsi una capanna nel bosco ma poco dopo Lena si ammalò di peste e Roberto, per paura del contagio, lasciò la capanna e il compagno definitivamente;alla morte di Lena, Boccadoro lasciò la capanna e proseguì il suo cammino finché non incontrò una giovane ebrea, Rebecca, disperata per la morte di tutta la sua famiglia, bruciata dagli abitanti del luogo perché ritenuta, insieme alle altre famiglie ebree, responsabile della diffusione della peste. Nonostante le buone intenzioni di Boccadoro, la fanciulla non volle l’aiuto del giovane, che si avviò nuovamente da solo per la sua strada, che questa volta lo avrebbe riportato all’officina di Maestro Nicola. Venne però a sapere che era morto di peste a causa di sua figlia Elisabetta, poiché l’aveva curata fino a logorarsi e così Boccadoro comprese che era giunto il momento di ripartire. Poco tempo dopo la sua partenza fu costretto a fermarsi nuovamente, avendo visto una bellissima donna su un cavallo che destò subito il suo solito interesse per le donne:purtroppo questa era l’amante del governatore e Boccadoro venne ben presto scoperto e condannato a impiccagione, ma come ultima concessione Boccadoro ebbe quella di poter essere confessato da un abate e con sua grande sorpresa scoprì che l’incarico era toccato a Narciso, ora divenuto abate del convento di Mariabronn e che era riuscito ad ottenere una grazia per il suo amico. Narciso gli promise ospitalità al convento e l’allestimento di un’officina per esercitare la sua arte e qualora avesse voluto riprendere la vita vagabonda, Narciso non lo avrebbe costretto a rimanere. Nel convento Boccadoro si trovava bene e voleva perfino diventare un frate laico ma comprese ancora una volta che la sua vita era fuori, in giro per il mondo e abbandonò di nuovo il convento. Narciso provava una grande nostalgia per il suo amico, e durante la sua assenza rifletté molto sulle loro differenti vite: dopotutto la vita di Boccadoro non era stata peggiore della sua, sicuramente più tumultuosa ma anche più bella della sua, che invece era caratterizzata dalla tranquillità che le mura del convento offrono. Dopo quasi un anno tornò Boccadoro, un uomo oramai del tutto diverso: aveva un volto spento, camminava a stento ed era molto malato ma in quel volto vi era qualcosa che il bel Boccadoro di un tempo non aveva mai avuto, cioè un tratto di equilibrio interiore. La morte di Boccadoro era ormai vicina ed egli era contento, poiché sapeva che sua madre l’avrebbe ricondotto nel nulla e nell’innocenza e sapeva che l’aveva ritrovata nel corso del suo vagabondaggio in ogni donna che aveva incontrata. Le ultime parole che pronunciò furono dirette a Narciso: come vuoi morire un giorno se non hai una madre?senza madre non si può amare e non si può morire. Queste parole rimasero sempre impresse nella mente dell’abate.
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Breve riassunto del capolavoro di Hermann Hesse ( Narciso e Boccadoro )
Il libro racconta la storia di Narciso, un giovane novizio del convento di Mariabronn e Boccadoro, un giovane ragazzo affidato ai monaci del convento per la sua istruzione. Nonostante all’inizio del romanzo i du...
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01/11/2014 14:59:58
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La voce del fiume
31 ottobre 2014 ore 19:50 segnalaCi accompagnò
il piacere
come fosse
la voce del fiume
l'urgente fluire
fu morbido
nelle curvilinee
di biancastre rocce
marmore e sinuose
come membra
maschili
come fianchi
femminili
carezzati dallo scivolio
d'acque argentine
nostre gioie soffocate
spume biancheggianti
le nostre bocche
richiamo di
purezze palpabili
che spingono
le nostre mani
a dissetarci
alla fonte dell'amore
e si offrì a noi
nell'abbraccio
un sussulto di passione
di Gabriella Franchi
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Cibo Afrodisiaco : il peperoncino
31 ottobre 2014 ore 15:33 segnalaSi parla spesso di cibi afrodisiaci, facendo riferimento a sostanze in grado di stimolare il desiderio erotico, aumentando le prestazioni sessuali. il termine “afrodisiaco” deriva dala dea greca dell’Amore Afrodite.
Tra mito e realtà, supposizioni, leggende e prove scientifiche, ho stilato per voi una classifica dei cibi ritenuti tra i più afrodisiaci:
peperoncino : è una straordinaria spezia, originaria dell’America del Sud, diffusa in tutto il mondo grazie al 2°viaggio di Cristoforo Colombo. E’ ricchissima di vitamine, soprattutto di vitamina C, ma anche A, B2,E, PP, K2), oltre a rame, potassio, acidi grassi, lecitina, pectina e altri sali minerali. Stimola la creazione di acidi biliari che eliminano il colesterolo, riducendo il deposito dei grassi circolanti, ossidandoli, abbassa il colesterolo nel sangue grazie alle sue proprietà vasodilatatrici e alla presenza di lecitina, un acido grasso insaturo contenuto nei semini del peperoncino che rafforza le coronarie e conferisce maggiore elasticità alle arterie, è ricco di antiossidanti che prevengono la formazione di radicali liberi, diminuisce i tumori alla prostata e allo stomaco. Essendo un vasodilatatore, migliora la potenza sessuale e contiene principi piccanti che innalzano la temperatura corporea, agendo anche sulle zone genitali, rafforzando la passione.
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Mi sono fatta fare un massaggio... particolare
30 ottobre 2014 ore 20:10 segnalaDopo tanto tempo che ci pensavo, mi sono lasciata andare.
Avevo voglia di sentirmi toccata e desiderata e ho pensato di rivolgermi a un gigolo, ma... quando ho sentito le cifre che credevano, mi sono ricreduta. Non posso permettermelo.
Su suggerimento di una mia amica, mi sono rivolta allora ad un massaggiatore "erotico".
E' stata un'esperienza senza precedenti.
Non avevo mai sperimentato un simile modo di essere toccata, sfiorata, coccolata, ....
Non credevo che un uomo potesse procurarmi sensazioni così intense, forti, prolungate, dolci e delicate insieme, e solo con le mani!
Solo una parte del trattamento ha interessato le mie zone intime, ma qualsiasi parte del mio corpo toccasse, mi portava in paradiso.
Sono uscita da questa esperienza sconvolta e felice.
E' successo solo a me? Vorrei sapere da altre donne se hanno provato questo "servizio" e con la stessa... soddisfazione.
Ora non so che fare. Come posso cercare e trovare in un uomo "normale" le stesse sensazioni che questo professionista mi ha dato? Ora per tutta la vita farò dei paragoni tra gli uomini che incontrerò e questo? E come potranno gli altri essere alla stessa altezza? O dovrò tornare sempre e solo da lui per provare queste delizie? Certo non costa cifre inarrivabili, ma alla lunga..
Annalisa. 24 anni ( Como )
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Dopo tanto tempo che ci pensavo, mi sono lasciata andare.
Avevo voglia di sentirmi toccata e desiderata e ho pensato di rivolgermi a un gigolo, ma... quando ho sentito le cifre che credevano, mi sono ricreduta. Non posso permettermelo.
Su suggerimento di una mia amica, mi sono rivolt...
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30/10/2014 20:10:46
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Scrive dal: | 26/10/2014 |
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