Piaceri

14 giugno 2025 ore 16:43 segnala


La verità è che quando stai bene ti sembra di fare scorta di piacere, come se lo stessi accumulando su un conto in banca, ma nel momento in cui vai a riscuotere poi scopri che è vuoto. Ti accorgi così che il piacere è un bene deperibile, di cui dovresti usufruirne un po’ prima.
Il piacere è da consumare sul momento. Il "dopo" è sempre troppo tardi.
In fondo, l’attimo non torna e il piacere ha la scadenza scritta in filigrana.
Meglio l’ingordigia al rimpianto.
Io poi sono ingordo, voglio tutto e subito.
Certi piaceri non sono fatti per essere conservati, ma per essere vissuti nella loro pienezza.

Cronaca di una solitudine annunciata.

13 giugno 2025 ore 07:58 segnala


Premessa doverosa, io amo la mia solitudine.
Facendo un passo indietro nella memoria, nel ricordo di quelle che pensavo fossero solo canzonette e col senno di poi, non posso negare che ero stato avvisato:
la faccenda era annunciata, preconizzata, era sotto i miei occhi.
C’era stato Dalla, profeta d’altri tempi, che ci aveva aggiunto un:
“telefonami tra vent’anni, io adesso non so cosa dirti, amore non so risponderti e non ho voglia di capirti.”
E infine, il passaggio chiave, quello definitivo, la cesura tra una società a tradizione orale e una a tradizione scritta, era stato sancito da Nino Buonocore nella strofa esemplare in cui viene annunciato il manifesto dell’epoca che sarebbe seguita:
“Scrivimi quando il vento avrà spogliato gli alberi
gli altri sono andati al cinema, ma tu vuoi restare sola
poca voglia di parlare, e allora scrivimi
e se non avrai da dire niente di particolare
non ti devi preoccupare io saprò capire
A me basta di sapere che mi pensi anche un minuto
perché io so accontentarmi anche di un semplice saluto
ci vuole poco per sentirsi più vicini”.
Ci avevano detto tutto. Lo avevano scritto tra le note, inciso nelle pause.
Ma noi niente, eravamo troppo concentrati sul passaggio dal gettone alla scheda telefonica e ai timidi esordi di telefoni portatili in automobile, per poter leggere tra le righe quanto, nel volgere di un ventennio scarso, sarebbe accaduto, rivoluzionando il nostro modo di comunicare e rendendoci, di fatto, incapaci di comunicare.

Puzzle

12 giugno 2025 ore 09:10 segnala


Amo molto i puzzle, con mio nipote ci perdiamo ore.
E sorrido sempre quando apro una scatola e trovo due pezzetti ancora incastrati tra loro.
Non si sono slegati, sono rimasti uniti. Solo loro due, proprio loro due.
Devono essere queste le vere affinità.
Rimanere legati; nonostante tutto.
Due pezzi incastrati, in mezzo al disordine.
A volte l’amore non fa rumore, si riconosce nel restare, nonostante lo spazio, nonostante il tempo, e le mani che rimescolano tutto.

Matrioska

04 giugno 2025 ore 18:10 segnala


Nel passare delle settimane non si placa, si espande, si ingrandisce.
Ma non sai, non puoi sapere, quante bamboline dovrai aprire, giorno dopo giorno.
A fatica, smontando e rimontando altrove. Facendo combaciare le due parti esattamente e disponendo le matrioske in fila.
Quello che si sa, invece, è che alla fine ne resterà una, minuscola e compatta.
Il nucleo intatto e precisissimo di quell'amore, irriducibile.

Penso che dormi

01 giugno 2025 ore 09:42 segnala


Penso che dormi mentre sogni un'infanzia felice sotto un cielo di nuvole che cambiano forma troppo in fretta.
Che mi tieni la mano mentre cerco di sentire il respiro un attimo prima dell’alba.
Penso, sul lato del cuore, che ricominciare ad aspettarti, ad inseguirti mentre fa giorno in un balbettio di luce sulla parete, non è un riflesso di cose andate ma, tutto quello che deve ancora venire.
Dirsi “a domani”, penso, non è una preghiera. È sapere, se mai, che un giorno dopo l’altro, qualcosa verrà alla soglia di casa come una chiave nella toppa, le notizie del giorno prima sul pianerottolo o la posta per chi ha ancora occhi buoni per leggere.
Penso che dormi.
Che non c’è data né rimorso nelle mezze stagioni tradite, in uno scherzo di primavera e a come accogli un brivido con una giacca che non ti entrava più.
Penso ai buoni propositi a giorno fatto.
Penso che dormi.
Penso cinque minuti ancora, solo cinque.

Crescere

28 maggio 2025 ore 20:49 segnala


Crescere non significa smettere di sognare, e maturare non significa rinunciare all’amore. Al contrario, la vera maturità è imparare ad amare con consapevolezza, senza illusioni ma con il cuore sempre acceso.
Da ragazzi, l’amore ci sembra un fuoco improvviso, un vortice che travolge e fa battere il cuore all’impazzata. Crescendo, scopriamo che l’amore vero è fatto di scelte quotidiane, di pazienza, di rispetto e di sogni condivisi. È saper restare quando tutto sembra difficile, è comprendere che l’amore non è solo sentirsi amati, ma anche saper amare.
I sogni dell’amore maturano con noi: non si spengono, ma diventano più profondi, più veri. Non cerchiamo più qualcuno che ci completi, ma qualcuno con cui camminare fianco a fianco. Non un amore che ci porti via dalla realtà, ma uno che ci renda più forti dentro di essa.
Perché l’amore più bello non è quello perfetto, ma quello che cresce con noi, che resiste al tempo e che, anche nella maturità, continua a sognare.
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Il potere di chiedere scusa

27 maggio 2025 ore 11:53 segnala


Dovremmo soppesare sempre le parole, perché hanno il potere di ferire profondamente o di creare legami solidi.
A volte agiamo per istinto, altre volte per stupidità e senza pensare alle conseguenze. Ogni parola è come un seme: può germogliare in fiducia o in conflitto, a seconda di come viene detta.
Scegliere con cura ciò che si dice riflette rispetto per chi ascolta e consapevolezza del loro impatto. E quando si sbaglia, chiedere scusa non è mai un errore: è un atto di coraggio e umiltà che mostra rispetto per l'altro e apre la strada alla comprensione reciproca, rafforzando le relazioni oltre l'orgoglio personale.
Il valore delle persone risiede nella grandezza di saper chiedere scusa.
La parola è potente, occorre farne buon uso.

Raccontarsi

25 maggio 2025 ore 23:01 segnala


Raccontarsi a qualcuno è un gesto forte, intenso, pieno di fiducia.
È sapere che nel mondo ci sono persone che si portano dietro il racconto di chi sei.
Vivono portandosi addosso le parole che racconti, vivono portandosi addosso un po’ del tuo mondo.
Raccontarsi è sempre un gesto molto bello soprattutto quando dall’altra parte si trova qualcuno che apprezza il racconto e lo sa ascoltare.
Raccontarsi è fidarsi.
Affidare a qualcuno il se stesso più profondo é quasi un atto di fede verso chi custodire, avendone cura, la tua storia. Cosa può esserci di più potente del credere in una persona?
Nulla, se non credere in sé stessi ed in ciò che si é fatto.
Ma non dobbiamo raccontarci a tutti, altrimenti staremmo nel grande fratello. Ma quando si sceglie la persona giusta, farlo è bellissimo.
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« immagine » Raccontarsi a qualcuno è un gesto forte, intenso, pieno di fiducia. È sapere che nel mondo ci sono persone che si portano dietro il racconto di chi sei. Vivono portandosi addosso le parole che racconti, vivono portandosi addosso un po’ del tuo mondo. Raccontarsi è sempre un gesto m...
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Per amore

24 maggio 2025 ore 14:21 segnala


Le cose che non fai per soldi, di solito, le fai per passione. Nei casi più fortunati, per amore. Sono cose per cui la gente ti chiede: "Perché?" e tu rispondi: "Perché sì".
Sono cose di cui hai bisogno, e quello di cui hai bisogno, quasi mai è quello che ti serve, però l'istinto ti spinge a farle lo stesso, un po' come guardare chi ami di nascosto.
Lo fai e basta.
Le mancanze più dolorose non sono mai le cose perdute ma quelle che non abbiamo mai avuto il coraggio di afferrare o di trattenere.
Ecco, queste cose sono le bugie che uso per sopravvivere, l'ora d'aria di certe prigioni senza finestre, la scorciatoia per un posto buono dove vivere.
Quello di cui abbiamo bisogno è un pensiero libero, o comunque, con una lima dentro.
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« immagine » Le cose che non fai per soldi, di solito, le fai per passione. Nei casi più fortunati, per amore. Sono cose per cui la gente ti chiede: "Perché?" e tu rispondi: "Perché sì". Sono cose di cui hai bisogno, e quello di cui hai bisogno, quasi mai è quello che ti serve, però l'istinto ti...
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24/05/2025 14:21:02
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Quando l'amore è autentico

23 maggio 2025 ore 12:03 segnala


Quando l’amore è autentico, anche se imperfetto, ci fa sentire vivi in un modo che poche altre cose riescono a fare. E quella felicità vissuta, per quanto breve, rimane incastonata nella memoria come un’eco di ciò che siamo stati davvero, quando non ci difendevamo.
Nella vita nessuno è perfetto, nè tu nè gli altri, trova pace nei difetti, ed invece di lottare per la perfezione, trova la bellezza in tutto ciò che è imperfetto.
Il sapore dolceamaro delle cose che ci hanno toccato nel profondo. Le storie quelle che ci hanno fatto vibrare ogni corda dell’anima, spesso lasciano una traccia che il tempo non cancella ma semplicemente trasforma in un sussurro che se ritorna si fa emozione.