
Cerco sempre di contestualizzare ciò che scrivo. E non sono mai contento del come e del perchè.
Anche il pensiero o il riferimento più banale deve essere costruito con riferimenti precisi.
Odio la semplificazione, o meglio il semplicismo di concetti complessi ma anche la complicazione di concetti semplici, l'approssimazione, l'inconsistenza e la banalizzazione, non la banalità, perché sono due cose diverse.
La vita stessa è fatta anche di cose banali che spesso la fanno risplendere, perché c'è una sorta di bellezza nell'apparente insignificanza di gesti abituali, ma la banalizzazione è lo svilimento di quei gesti, quelle parole, quegli scritti.
È non dar loro la giusta dignità, è impoverire il senso stesso della vita.
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