
Post ironico, ma neanche troppo.
Dell’udito non mi è mai interessato molto, dev’essere per quello che capisco fischi per fiaschi e mi lascio raggirare da qualunque cosa mi venga sussurrata all’orecchio.
Il gusto ce l’ho, ahimè. Sono goloso, tutto porto alle labbra, tutto assaggio. Nella bocca annido il libro della Conoscenza del Tutto, ospito l’Enciclopedia Britannica della Memoria e del Ricordo, il Postal Market dei Sapori e dei Saperi, praticamente.
L’olfatto, pure. Sviluppatissimo. Diffido di chi vuol cancellare i propri olezzi. Sento l’odore dei terremoti, dei non detti, della paura e delle menzogne. Mi sveglia al mattino l’odore del mondo, prima ancora della luce e del suono.
Da oggi vado ad allenare l’occhio, invece. Che quello si sa, vuole la sua parte.
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