D'Annunzio è un mio conterraneo.Amo le sue poesie e la sua eccentricità.Oggi mentre ero al lavoro e giravo per le strade sotto la pioggia mi è venuta in mente la Poesia:LA PIOGGIA NEL PINETO.Me la scrivo qui.Ha un particolare significato.Soprattutto per ieri dovrei dire, 2 Aprile.Scusatemi se la trovate noiosa.
LA PIOGGIA NEL PINETO
Taci.Su le soglie/del bosco non odo/parole che dici/umane;ma odo/parole più nuove/che parlano gocciole e foglie lontane.
Ascolta.Piove/dalle nuvole sparse./Piove su le tamerici/salmastre ed arse,/piove su i pini/scagliosi ed irti,/piove su i mirti/divini,/su le ginestre fulgenti/di fiori accolti,/su i ginepri folti/di coccole aulenti,/piove su i nostri volti/silvani,/piove su le nostre mani/ignude,/su i nostri vestimenti/leggieri,/su i freschi pensieri/che l'anima schiude/novella,/su la favola bella/che ieri/l'illuse,/che oggi m'illude,o Ermione.
Odi?La pioggia cade/su la solitaria/verdura/con un crepitio che dura/e varia nell'aria/secondo le fronde/più rade. Ascolta.Risponde/al pianto il canto/delle cicale/che pianto australe/non impaura,/nè il ciel cinerino./E il pino/ha un suono,/e il ginepro/altro suono/altro ancora,stromenti/diversi/sotto innumerevoli dita./E immersi/noi siam nello spirito/silvestre,/d'arborea vita viventi:/e il tuo volto ebro/è molle di pioggia/come una foglia,/e le tue chiome/ auliscono come/le chiare ginestre,/o creatura terrestre che hai nome Ermione.
Ascolta,ascolta.L'accordo/delle aeree cicale/a poco poco/più sordo/si fa sotto il pianto/che cresce;/ma un canto vi si mesce/più roco/che di laggiù sale,/dall'umida ombra remota./Più sordo e più fioco/s'allenta,si spegne./Solo una nota/ancor trema,si spegne./Solo una nota/ancor trema,si spegne./Non s'ode su tutta la fronda/crosciare/ l'argentea pioggia/che monda,/il croscio che varia/secondo la fronda/più folta,men folta,/Ascolta.La figlia dell'aria/ è muta;/ma la figlia/del limo lontana,la rana,/canta nell'ombra più fonda,/chi sa dove,chi sa dove!/E piove su le tue ciglia,/Ermione.
Piove su le tue ciglia nere/sìche par tu pianga/ma di piacere;non bianca/ma quasi fatta virente,/par da scorza tu esca./E tutta la vita è in noi fresca/aulente,/il cuor nel petto è come pesca/intatta,/tra le palpebre gli occhi/son come polle tra l'erbe,/i denti negli alveoli/con come mandorle acerbe./E andiam di fratta in fratta,/or congiunti or disciolti/(e il verde vigor rude/ci allaccia i malleoli/c'inctrica i ginocchi)/chi sa dove,chi sa dove!/E piove su i nostri volti/silvani,/piove su le nostre mani/ignude,/su i nostri vestimenti/leggieri,/su i freschi pensieri/che l'anima schiude/novella,/su la favola bella/che ieri/m'illuse,che oggi t'illude,/o Ermione.
di Gabriele D'Annunzio