Solita routine, titolo come prima avvertenza, poi vi dico qui con trasparente onestà che state per leggere qualcosa che vi pentirete di aver letto, poi voi proseguite nonostante il secondo avviso e io ve lo ridico per la terza e ultima volta e da ora in poi dato che avete superato il triplo warning io mi ritengo sollevato da ogni responsabilità e vado di minchiata a briglia sciolta.
In questi giorni di celebrazione di personaggi pubblici più o meno noti che hanno concluso la loro esistenza terrena, io credo sia giusto dare voce agli umili scomparsi dimenticati da tutti e ricordarli quando nessuno lo fa. Con l'affetto sincero che si ha per qualcuno che si ammira e si ricorda con affetto e stima. Sì, insomma, qualcuno che è stato importante per noi. Per la nostra vita, la nostra crescita umana, la nostra formazione. E mi sono proposto di dedicare queste righe al titolare dell'edicola sul viale, edicola presso la quale un nutrito gruppo di preadolescenti dello scorso millennio era solito rifornirsi di riviste per adulti.
Quindi, ad un numero imprecisato di anni dalla sua dipartita, voglio ricordare commosso e celebrare un uomo poliedrico, dai tanti interessi e dalle tante capacità, capace di spaziare e primeggiare nei campi più svariati conseguendo numerosi titoli nobiliari. Tesserò qui le lodi di Armidio Sbezzegazzi, Indimenticato e Unico Edicolante del Viale della Perdizione, Esimio Puttaniere ed Elevato Conoscitore di Pornografia e Abusivo Venditore di Riviste Zozze, Indefesso Sghignazzante Dicitore di Battute Sconce alle Clienti e Creatore di Osceni Doppisensi, Convinto Palpatore di Culi e Abile Manomortista da Mezzo Pubblico, Principe Onorario del Reame di Blasfemia e Scurrilità, Principe dello Stuzzicadenti, della Masticata a Fauci Spalancate e del Rumoroso Risucchio di Brodo, Alcolista Praticante e Credente nell'Evasione Fiscale, Affiliato al Clan della Maglietta Sbrodolata, Esteta della Forfora e del Sopracciglio Incolto, Membro per Merito della Confraternita della Briscola a Cinque con Manata sul Tavolo, Becero Antisportivo Tifoso Calcistico, Marchese della Scatarrata con Sputazzo e dell'Esplorazione Nasale a Fini di Estrazione, Compagno della Congrega degli Anonimi Ansimatori Telefonici, Cavaliere Esibitore di Genitali da Parco con Impermeabile e Pubblico Masturbatore, Raffinato Cultore del Rutto Liberatorio e della Pulizia con Unghia del Padiglione Auricolare, Benemerito del Cinema Porno all'Angolo, Disinvolto Sistematore di Pacco e Ravanatore Intimo, Onorevole della Compiaciuta Flatulenza.
A te, Armidio, voglio dire che ogni volta che passo sul viale e rivedo l'edicola ti penso. Eri il nostro mito e non te lo abbiamo mai detto. Probabilmente perché andavamo sempre di fretta. Ma ci sei mancato. A tutti noi ragazzi del quartiere, che grazie a te e ai tuoi amorevoli suggerimenti sotto forma di pubblicazioni oscene abbiamo conosciuto Federica la mano amica e abbiamo perso verginità e numerose diottrie.
In questi giorni di celebrazione di personaggi pubblici più o meno noti che hanno concluso la loro esistenza terrena, io credo sia giusto dare voce agli umili scomparsi dimenticati da tutti e ricordarli quando nessuno lo fa. Con l'affetto sincero che si ha per qualcuno che si ammira e si ricorda con affetto e stima. Sì, insomma, qualcuno che è stato importante per noi. Per la nostra vita, la nostra crescita umana, la nostra formazione. E mi sono proposto di dedicare queste righe al titolare dell'edicola sul viale, edicola presso la quale un nutrito gruppo di preadolescenti dello scorso millennio era solito rifornirsi di riviste per adulti.
Quindi, ad un numero imprecisato di anni dalla sua dipartita, voglio ricordare commosso e celebrare un uomo poliedrico, dai tanti interessi e dalle tante capacità, capace di spaziare e primeggiare nei campi più svariati conseguendo numerosi titoli nobiliari. Tesserò qui le lodi di Armidio Sbezzegazzi, Indimenticato e Unico Edicolante del Viale della Perdizione, Esimio Puttaniere ed Elevato Conoscitore di Pornografia e Abusivo Venditore di Riviste Zozze, Indefesso Sghignazzante Dicitore di Battute Sconce alle Clienti e Creatore di Osceni Doppisensi, Convinto Palpatore di Culi e Abile Manomortista da Mezzo Pubblico, Principe Onorario del Reame di Blasfemia e Scurrilità, Principe dello Stuzzicadenti, della Masticata a Fauci Spalancate e del Rumoroso Risucchio di Brodo, Alcolista Praticante e Credente nell'Evasione Fiscale, Affiliato al Clan della Maglietta Sbrodolata, Esteta della Forfora e del Sopracciglio Incolto, Membro per Merito della Confraternita della Briscola a Cinque con Manata sul Tavolo, Becero Antisportivo Tifoso Calcistico, Marchese della Scatarrata con Sputazzo e dell'Esplorazione Nasale a Fini di Estrazione, Compagno della Congrega degli Anonimi Ansimatori Telefonici, Cavaliere Esibitore di Genitali da Parco con Impermeabile e Pubblico Masturbatore, Raffinato Cultore del Rutto Liberatorio e della Pulizia con Unghia del Padiglione Auricolare, Benemerito del Cinema Porno all'Angolo, Disinvolto Sistematore di Pacco e Ravanatore Intimo, Onorevole della Compiaciuta Flatulenza.
A te, Armidio, voglio dire che ogni volta che passo sul viale e rivedo l'edicola ti penso. Eri il nostro mito e non te lo abbiamo mai detto. Probabilmente perché andavamo sempre di fretta. Ma ci sei mancato. A tutti noi ragazzi del quartiere, che grazie a te e ai tuoi amorevoli suggerimenti sotto forma di pubblicazioni oscene abbiamo conosciuto Federica la mano amica e abbiamo perso verginità e numerose diottrie.
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