Cupa, grigia, piovigginosa formazione

14 maggio 2023 ore 15:02 segnala
Post di ambientazione cupa, grigia e piovigginosa, nel quale si sbeffeggia scorrettamente l'importanza della formazione. Genesi e ambientazione del post arrivano da un cupo, grigio, piovigginoso pomeriggio di metà febbraio. Mi trovo nella cupa, grigia, se non altro non piovigginosa aula di un ente di formazione. Ora, un cupo grigio piovigginoso pomeriggio di febbraio può rendere devastante qualsivoglia attività, su questo concorderete con me. Apro qui la prima parentesi di questo post, confessandovi che ho intenzione di farne un test su quante volte un lettore può sopportare la ripetizione di una serie di parole nello stesso post e l'idea mi viene in un cupo grigio piovigginoso pomeriggio di maggio. La seconda parentesi, che apro al momento chiudendo la precedente, è una parziale autosmentita a quel che ho detto due frasi fa. Nel senso che se in un cupo grigio piovigginoso pomeriggio (di qualsiasi mese, non solo febbraio) stessi aspettando Sua Strabiliante Immensa Meravigliosa Inarrivabile Divina Incantevole Bionda Creatura Con Occhio Azzurro Uma Thurman (1) che sta per uscire dalla doccia indossando il raffinato completo intimo che le ho regalato o meglio ancora solo due gocce dell'altrettanto raffinato profumo che le ho nella stessa occasione regalato per raggiungermi nella nostra camera della suite imperiale di un albergo a undici stelle (non sono sicuro che esistano alberghi a undici stelle, ma già che ci siamo perché porre limiti?) per il promesso approfondimento seminariale del Kamasutra, non so se si potrebbe definire attività devastante. O forse sì, pensandoci bene, ma da affrontarsi con tutt'altro spirito. Ma torniamo al cupo grigio piovigginoso pomeriggio nell'aula di formazione. La formazione può vertere su numerosi argomenti, più o meno piacevoli a seconda degli interessi di ciascuno di noi. Però credo di poter affermare convintamente che conosco davvero pochissima gente (terza parentesi: no, non ne conosco proprio) che sentendosi dire "ehi, giovedì pomeriggio dalle 14 alle 18 ci sono quattro ore di aggiornamento della formazione sulla sicurezza" reagisca con entusiasmo e ti ringrazi felice con frasi tipo "guarda, giovedì alle 15 avevo in programma una degustazione di Champagne con due mie amiche ballerine di night club note per perdere il controllo e diventare lascive quando bevono ma dovendo scegliere non ho dubbi, la annullo perché non ci sono confronti con l'imperdibile spasso di quattro ore di formazione sicurezza in un cupo grigio piovigginoso pomeriggio di febbraio".

Insomma, tutta questa menata per rendere l'idea della situazione. Una ventina di persone vittime di un micidiale abbiocco post-prandiale, gente che magari ha fatto il turno di notte o ha lavorato fino alle 14 per poi partecipare al corso, che passa un cupo grigio piovigginoso pomeriggio riunita in questa aula cercando di rimanere sveglia a guardare una lavagna luminosa e ascoltare qualcuno che cerca con tutte le sue forze di rendere interessante una cosa che tutto è meno che interessante. Dopo circa tre ore di corso, con la pausa caffè che non ha sortito gli effetti sperati, la situazione nella cupa e grigia aula è mirabilmente descritta nella seguente immagine.




Il docente si rende conto della drammaticità della situazione e gioca l'ultima carta a sua disposizione per riportare alla vita o quanto meno a un livello di attività cerebrale accettabile i presenti travolti dal peso di un cupo grigio piovigginoso pomeriggio. Inizia a mostrare cartelli di segnalazione pericolo e avvisi vari chiedendo a caso ai presenti di spiegarli. La situazione è sempre più fantozziana, chi sbarra gli occhi e fa scena muta, chi dice castronerie agghiaccianti, qualcuno articola una risposta comprensibile. Il cerchio d'assedio intorno a me, che avrei potuto dipingermi due occhi sulle palpebre chiuse e dormire per quanto sono demolito, si stringe sempre di più man mano che l'interrogazione procede finché arriva il mio turno e il docente mi chiama chiedendomi il significato dell'immagine che vedete.




Ora, io potrei mentire e dire che l'ho fatto consapevolmente, col preciso intento di dare il mio contributo a risvegliare quella platea di gente assopita con un colpo di teatro. Ma siete miei lettori affezionati e sapete che non vi mento mai. Vabbè, quasi mai, dai. Quindi vi dirò la verità. Che in fondo sapete bene e non è una novità. Che se c'è da dire o fare una cazzata io difficilmente resisto. Quindi guardo l'immagine con concentrazione, aggrottando la fronte. Poi fingo di aver visto la luce come John Belushi in chiesa nei Blues Brothers, sfodero il mio sorrisino compiaciuto e, imbecille come solo io so essere, me ne esco convinto con "Beh, questa è facile, dai. Divieto di festeggiare San Valentino." E l'aula cupa e grigia per un momento diventa la curva nord il giorno dello scudetto. Ognuno di noi nella vita ha novantadue minuti di applausi, almeno una volta.





(1) Chi mi legge da tempo sa della mia sfrenata passione per la Dea di Tarantino, chi arriva ora ne prenda atto.
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Post di ambientazione cupa, grigia e piovigginosa, nel quale si sbeffeggia scorrettamente l'importanza della formazione. Genesi e ambientazione del post arrivano da un cupo, grigio, piovigginoso pomeriggio di metà febbraio. Mi trovo nella cupa, grigia, se non altro non piovigginosa aula di un ente...
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14/05/2023 15:02:08
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Commenti

  1. Elazar 17 maggio 2023 ore 12:51
    Le persone e la vita stessa sono in buona parte cupa, grigia, piovigginosa formazione. Ma.....
  2. MidnightGambler 17 maggio 2023 ore 17:09
    @Elazar ... ma nessuno alla fine rilascia l'attestato di idoneità alla vita. Purtroppo o per fortuna, chissà.

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