Lamenti d'alta quota 1 - Cigarettes

20 agosto 2023 ore 14:56 segnala
Prima puntata dei lamenti alpini, nella quale un polemico Mid si scaglia con veemenza contro cattive abitudini antiecologiche e antisalutiste.

Alle numerose cose che si trovano in terra sui sentieri alpini e che non dovrebbero esserci, negli ultimi anni si erano aggiunte le mascherine. Ma non è di questo che voglio parlare ora, poi ci torniamo alla fine del post. E' una giornata splendida, sole a martello e nonostante l'altitudine il caldo si fa sentire. Sto percorrendo un tratto in salita, cosa che in montagna non si può definire insolita come del resto la presenza di discese. Il confine del bosco è già stato superato, quindi di ombra non se ne parla. Lo strappo è davvero ripido e potrei definirmi affaticato, se non fosse un moderato eufemismo. La cruda realtà è che un polmone esausto è in trattativa col fegato e gli sta chiedendo di respirare per un po' al posto suo, cosa che il fegato provato da una vita di alcolici, fritti e stress si guarda bene dal fare. L'altro polmone sta scrivendo al sindacato alveoli lamentando l'intollerabile sfruttamento a cui si trovano sottoposti e minacciando uno sciopero a tempo indeterminato. Sono piegato in avanti per controbilanciare la pendenza e evitare di farmi ribaltare all'indietro dallo zaino. Guardo attentamente dove metto i piedi tra i sassi cercando di evitare di inciampare e finire steso a pelle di leone. E mi trascino sempre più lentamente, boccheggiando, finché non decido di fermarmi a riprendere fiato e bere un po' d'acqua. Abbasso lo sguardo e nel mio campo visivo entra un mozzicone di sigaretta.

Ora, io non sono un fumatore e posso dire di non avere mai fumato, se escludiamo aver espletato la pratica sigarette a tredici anni con un amico fumandocene un pacchetto in due. Non mi era piaciuto e non ci ho mai più riprovato, nella triade Bacco Tabacco Venere avete già capito chi ha avuto la peggio. Sugli altri due, meglio che continuiamo a parlare di sigarette. Ora, come dicevo, non conosco e non apprezzo i piaceri del fumo e quindi, come già ho avuto occasione di dire più volte parlo di cose che ignoro con gusto e incompetenza. E proprio per questo, ignoto fumatore, devo farmi una domanda. Suppongo che tu ti sia fermato come me in questo punto perché eri stanco, sudato, col fiatone, pulsazioni a mille, ronzio alle orecchie e inizi di capogiri, bocca asciutta e lingua felpata. In queste precarie condizioni, anonimo fumatore, devi davvero dirmelo. Ma come cazzo ti viene in mente di tirare fuori un pacchetto di sigarette dallo zaino e accendertene una? Siamo a duemiladuecento metri sul livello del mare, l'aria è pura e tu senti il bisogno di spararti un po' di nicotina nell'apparato respiratorio?

Ma so che non avrò risposta in questo dialogo immaginario, quindi lo proseguo con una mia affermazione che non ammette repliche. Come ho detto all'inizio, tra le cose che si trovano in terra ultimamente c'erano anche le mascherine. Non è bello vederle in terra e mi fa incazzare ogni volta. Ma con uno sforzo di volontà e buon cuore lascio il beneficio del dubbio. Avevi la mascherina, o il fazzoletto di carta, o il biglietto del bus in tasca e tirando fuori qualcosa ti è caduto e non te ne sei accorto. Sarebbe meglio che non succedesse, ma succede. Ci sta, può capitare. Una volta è successo anche a me, mi era caduto un foglietto e LSD se ne è accorta, me lo ha detto e l'ho raccolto. Ma la sigaretta, ignoto fumatore, è altra cosa. Non avevi un mozzicone in tasca che è caduto per caso. Quando hai acceso la sigaretta l'avevi tra le dita. L'hai portata alla bocca un numero imprecisato di volte, sempre tenendola in mano. L'hai aspirata boccata dopo boccata fino alla fine. E quando l'hai finita era ancora nella tua mano, ed eri conscio di averla finita. E hai deciso tu cosa farne. E se non ti sei portato un contenitore, o non l'hai appallottolata in un pezzo di carta ficcandola in una tasca dello zaino, hai deciso consapevolmente di lasciarla cadere sul sentiero. Non è stata una distrazione, non è stato un errore. E' stata una scelta consapevole. E con la stessa consapevolezza, senza margine di errore, io scelgo di dire una cosa, sconosciuto fumatore abbandonatore di mozziconi. Dico che sei una enorme, stratosferica, indescrivibile testa di cazzo.
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Prima puntata dei lamenti alpini, nella quale un polemico Mid si scaglia con veemenza contro cattive abitudini antiecologiche e antisalutiste. Alle numerose cose che si trovano in terra sui sentieri alpini e che non dovrebbero esserci, negli ultimi anni si erano aggiunte le mascherine. Ma non è...
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20/08/2023 14:56:07
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Commenti

  1. Fiore.diCampo2012 05 settembre 2023 ore 12:48
    Condivido quanto scritto, soprattutto nell'ultima riga!!! Proprio un imbecille.
  2. MidnightGambler 05 settembre 2023 ore 16:03
    @Fiore.diCampo Sì, perché come ho detto la sigaretta non è un errore, è consapevole arroganza. E se sei consapevolmente arrogante, difficilmente non sei anche un imbecille.

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