Ho finito questa mattina il libro: "Quando eravamo povera gente" di Cesare Marchi.
Mi è piaciuto: ci ho ritrovato molti dei racconti che mi avevano fatto i miei genitori, ma anche la vita del passato passato e di un passato più recente.
Appena letto.
25 aprile 2022 ore 13:42 segnala1108f09c-b934-4836-8819-26e69af742cf
Ho finito questa mattina il libro: "Quando eravamo povera gente" di Cesare Marchi.
Mi è piaciuto: ci ho ritrovato molti dei racconti che mi avevano fatto i miei genitori, ma anche la vita del passato passato e di un passato più recente.
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25/04/2022 13:42:26
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Lacrime
24 aprile 2022 ore 18:20 segnala
Le lacrime versate per un'altra persona non sono un segno di debolezza. Sono un segno di un cuore puro.
José N. Harris,
José N. Harris,
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Le lacrime versate per un'altra persona non sono un segno di debolezza. Sono un segno di un cuore puro.
José N. Harris,
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24/04/2022 18:20:57
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...detto nel Tibet:
24 aprile 2022 ore 18:09 segnala
'
La tragedia dovrebbe essere utilizzata come sorgente di forza.'
Non importa quale tipo di difficoltà, quanto dolorosa è l'esperienza, se perdiamo la nostra speranza, questo è il nostro vero disastro.
Dalai Lama
La tragedia dovrebbe essere utilizzata come sorgente di forza.'
Non importa quale tipo di difficoltà, quanto dolorosa è l'esperienza, se perdiamo la nostra speranza, questo è il nostro vero disastro.
Dalai Lama
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...tre anni..
24 aprile 2022 ore 17:49 segnala
Dopo tre anni... sono tornata,
Dove sono stata?
Non so...
ho vissuto...o forse
sono sopravvissuta...
Viviamo o sopravviviamo?
Ho lavorato, letto circa
cinquanta libri all'anno.
Sono stata con i miei cari,
non tutto è andato bene..
ma non sono stati
brutti anni.
Beh, comunque ora sono di nuovo qui.
Ciao a chi mi leggerà!
Dove sono stata?
Non so...
ho vissuto...o forse
sono sopravvissuta...
Viviamo o sopravviviamo?
Ho lavorato, letto circa
cinquanta libri all'anno.
Sono stata con i miei cari,
non tutto è andato bene..
ma non sono stati
brutti anni.
Beh, comunque ora sono di nuovo qui.
Ciao a chi mi leggerà!
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ESTATE
05 agosto 2019 ore 11:52 segnala
Improvvisamente fu piena estate.
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.
La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell’approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.
HERMANN HESSE –
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.
La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell’approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.
HERMANN HESSE –
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ALBA
24 febbraio 2018 ore 15:24 segnala
Una poesia con immagini stupende...
Balzò grande dal chiuso della notte,
vestito d'allegria feroce,
il sole, come un dio guerriero,
e fece il giorno: mare, terra, cielo.
Vibrava frecce ardenti
su la mandria veloce
dei flutti, che fuggivano nitrendo,
bruni, con le criniere bianche ai venti;
gli alberi con un lungo grido
si rincorrevano sul lido.
Poi...
vide un gregge di nuvole bionde
tranquillo pascolar
nella fiumana azzurra.
Con un salto
le raggiunse, e subito le disperse...
(Diego Valeri- Poesie)
Balzò grande dal chiuso della notte,
vestito d'allegria feroce,
il sole, come un dio guerriero,
e fece il giorno: mare, terra, cielo.
Vibrava frecce ardenti
su la mandria veloce
dei flutti, che fuggivano nitrendo,
bruni, con le criniere bianche ai venti;
gli alberi con un lungo grido
si rincorrevano sul lido.
Poi...
vide un gregge di nuvole bionde
tranquillo pascolar
nella fiumana azzurra.
Con un salto
le raggiunse, e subito le disperse...
(Diego Valeri- Poesie)
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« immagine » Una poesia con immagini stupende...
Balzò grande dal chiuso della notte,
vestito d'allegria feroce,
il sole, come un dio guerriero,
e fece il giorno: mare, terra, cielo.
Vibrava frecce ardenti
su la mandria veloce
dei flutti, che fuggivano nitrendo,
bruni, con le criniere bianche ai ...
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24/02/2018 15:24:16
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PER IL NUOVO ANNO!
30 dicembre 2017 ore 20:14 segnalaFilastrocca di Capodanno
fammi gli auguri per tutto l’anno:
Voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile,
Voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera,
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco,
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
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L'ONDA di Gabriele D'annunzio
07 agosto 2017 ore 14:29 segnala
L'onda si spezza,
precipita nel cavo
del solco sonora;
spumeggia,
biancheggia,
s'infiora,
odora...
s'allunga,
rotola,
galoppa;
intoppa
in altra..
l'avversa,
l'assalta,
la sormonta,
vi si mesce,
s'accresce.
O sua favella!
Sciacqua,
sciaborda,
scroscia,
schiocca,
schianta,
romba,
ride,
canta,
accorda,
discorda,
tutte accoglie e fonde
le dissonanze acute
nelle sue volute
profonde...
precipita nel cavo
del solco sonora;
spumeggia,
biancheggia,
s'infiora,
odora...
s'allunga,
rotola,
galoppa;
intoppa
in altra..
l'avversa,
l'assalta,
la sormonta,
vi si mesce,
s'accresce.
O sua favella!
Sciacqua,
sciaborda,
scroscia,
schiocca,
schianta,
romba,
ride,
canta,
accorda,
discorda,
tutte accoglie e fonde
le dissonanze acute
nelle sue volute
profonde...
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« immagine » L'onda si spezza,
precipita nel cavo
del solco sonora;
spumeggia,
biancheggia,
s'infiora,
odora...
s'allunga,
rotola,
galoppa;
intoppa
in altra..
l'avversa,
l'assalta,
la sormonta,
vi si mesce,
s'accresce.
O sua favella!
Sciacqua,
sciaborda,
scroscia,
schiocca,
schianta,
romba...
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07/08/2017 14:29:42
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IL MARE
19 luglio 2017 ore 11:51 segnalaMare amico, nido dei venti,
eterno tumulto di fuoco e di schiuma
rabbiosa, guizzante, balenante
come un fulmine sulla terra.
Sulla tua spiaggia attendo l'alba,
prigioniero della tua voce tempestosa:
porto nel mio cuore il tuo canto selvaggio
e il tuo perenne invito verso i cieli.
In questo periodo di vacanze è bello leggere questa poesia di Georgi Sajtanov che ci permette di vedere la distesa marina con altri occhi...
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I CHIODI NELLO STECCATO
18 luglio 2017 ore 20:27 segnalaC'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo piantò moltissimi chiodi nello steccato. Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di chiodi piantato nello steccato diminuì giorno per giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare chiodi. Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato. Allora andò dal padre e gli disse che quel giorno non aveva piantato alcun chiodo. Il padre disse al figlio di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno che non avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. I giorni passarono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato. Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse:"Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà più come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci delle ferite come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita. Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà". Una ferita verbale fa male quanto una fisica.
Adoro questo racconto perché con parole semplici spiega in modo comprensibile a tutti il motivo per cui non bisogna far del male nè fisicamente nè in modo verbale agli altri...per non lasciare profonde ferite nella carne e nell'anima.
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C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno. Il primo giorno il ragazzo piantò moltissimi chiodi nello steccato. ...
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18/07/2017 20:27:03
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Scrive dal: | 03/08/2007 |
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