dove il ricordo è più dolce
nelle parole di chi mi sa raccontare
nella piega di un sorriso estemporaneo
nelle risate fragorose.
Oppure in un abbraccio
quando le giornate sono fredde dentro
dentro la strofa di una canzone
fra le fusa dei gatti che accarezzo
o solo in cinque minuti rimasti liberi.
Mi piacerebbe restare
perché ho paura delle scritte cancellate
delle porte che sbattono all'improvviso
dell'imprevedibilità del buio
del caos di troppe voci e la mia troppo debole.
E' quando la notte scava in profondità
nei silenzi della stanza, prima di dormire,
che rincorro volti e voci che sono con me, o mi hanno accompagnato
e mi chiedo se lungo il loro cammino
è ancora presente un'orma che testimoni il mio transito.
Mi piacerebbe restare
perché ho ancora spazio confortevole dove ripongo strani, buffi sentimenti
perché cerco con discrezione di non disturbare
perché scordare le lettere del mio nome fa male
perché ho perso tanto, soprattutto chi mi è stato sradicato con la forza
e nonostante le mie disattenzioni, so voler bene e lo so dimostrare.
