LIBERATE ROSSELLA URRU!

09 marzo 2012 ore 18:13 segnala
LIBERATE ROSSELLA URRU!



Ottobre 2011

Algeria, Rossella Urru è viva. E' in mano a un gruppo di Al Qaeda

ALGERI. La cooperante italiana Rossella Urru, rapita lo scorso 23 ottobre in Algeria assieme a due colleghi spagnoli, è viva ed è in mano ad Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi).

Lo riferisce un mediatore all'agenzia France Presse. Con la Urru - ventisette anni, di Samugheo, rappresentante del Comitato italiano sviluppo dei popoli (Cisp) - sono tenuti in ostaggio Ainhoa Fernandez de Rincon, membro dell'Associazione amici del popolo Saharawi dell'Extremadura, ed Enric Gonyalons, membro dell'organizzazione spagnola Mundobat.

Rossella Urru lavorava da due anni nel campo profughi Saharawi di Rabuni, nel sud-ovest dell'Algeria. I tre erano stati sequestrati una settimana fa da una decina di uomini di Aqmi, aiutati da membri del Fronte Polisario, impegnato in una lotta ultradecennale per l'indipendenza dal Marocco.

I rapitori "hanno detto che faranno le loro richieste più avanti - ha riferito il mediatore - Per ora gli ostaggi sono vivi e stanno bene".

Fonte:http://lanuovasardegna.gelocal.it/sardegna/2011/10/30/news/algeria-rossella-urru-e-viva-e-in-mano-a-un-gruppo-di-al-qaeda-5213794



29 Novembre 2011

SE ROSSELLA (URRU), DOLCISSIMA MADONNA CROCIFISSA DALL’ARIDITA’ DEI MEDIA, TORNA IN MENTE ALLO STADIO
di Claudia Sarritzu

È mentre guardavo la noiosissima partita del Cagliari che uno striscione per metà rosso e metà blu mi ha ricordato di Rossella Urru.

È triste ammetterlo, anche un po’ imbarazzante, ma Rossella, 29 anni, sarda di Samugheo, laureata a Bologna e cooperante del Cisp nei campi profughi dell’Algeria, è stata rapita nel momento sbagliato, in un’Italia distratta dalla drammatica crisi e in una Sardegna che non sa più indignarsi per i suoi conterranei rapiti. È assurdo scriverlo ma Rossella è stata sequestrata nel luogo più dimenticato, un’Africa che non ci è mai interessata se non per lavarci la coscienza e che oggi “in tempi di crisi” non ci ispira più neanche quel senso di colpa che ha prodotto per decenni l’elemosina che le abbiamo offerto, mentre siamo concentrati sul nostro spread.

Così restano le persone, quelle partite, quelle che nonostante Rossella, Francesco e tanti altri continueranno a partire. A portare la solidarietà del nostro Paese così viva in ogni catastrofe naturale e che solo nelle aule parlamentari fra scontri di interesse e di casta lontani dalla popolazione, sembra non esistere.

Perché Rossella non vale gli altri rapiti? Perché in questi terribili mesi che ci hanno sterilizzato i sentimenti e l’umana pietà, dove borse, finanza ed economia spietata hanno regnato nelle nostre teste, di lei ci ricordiamo grazie ai tifosi del Cagliari? Rossella non era una giornalista famosa, non frequentava ambienti intellettuali capaci di creare una rete di impegno e mobilitazione che rievochino il suo caso, non ha dietro associazioni di spicco e non è stata rapita dentro un conflitto di cui noi facciamo parte. Non era lì per una guerra famosa dove esportavamo la democrazia, aveva scelto quelli dimenticati da Dio, al punto che anche il suo sequestro nonostante tutti coloro che si stanno battendo per ricordare la sua causa, resta all’ombra, semi sconosciuto. Ha avuto un’altra sfortuna Rossella, quella di un Governo tecnico che non può, né ha interesse a fare propaganda, nessun politico che ci guadagna a rilasciare interviste per affermare che si sta facendo tutto il possibile per lei alla Farnesina.

Rossella ha questa faccia pulita nelle foto, che ti viene da inchinare il capo e farti il segno della croce anche se non credi. Abbiamo impressa nel sangue, nei secoli, nella cultura, un’iconografia cristiana che solo a guardarla ci sembra la Madonna del Michelangelo. Degli occhi suoi e di Francesco ti rimane addosso la serenità che trasudano, quella mancanza di tensione verso la gloria e la notorietà che invece appare in tanti altri. Sono volontari, gente che non ci guadagna nulla, che all’oscuro lavoravano e dentro lo stesso buio vengono dimenticati. Il viso della sua mamma fa invidia. Pochi di noi vedranno il proprio genitore così fiero, sereno, e in pace, nonostante il terribile dolore che la paura infligge, parlare di sua figlia con una speranza contagiosa.

Stringiamoci attorno a queste storie di coraggio e ritroveremo in un futuro prossimo l’amore per il nostro Paese senza più sentirci poveri, soli ed apolidi.

Fonte:http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2011/11/29/se-rossella-urru-dolcissima-madonna-crocifissa-dallaridita-dei-media-torna-in-mente-allo-stadio/



08 Marzo 2012

Rossella Urru ancora prigioniera l genitori: «Non c'eravamo illusi» I rapitori sostengono che le trattative proseguono
di Eloisa Gallinaro

ROMA
Il deserto e i suoi predoni non hanno ancora restituito Rossella Urru e, mentre si rincorrono voci e smentite sulla sua imminente liberazione, l'unica certezza è l'angoscia della famiglia della giovane cooperante italiana rapita nel sud dell'Algeria in ottobre e scomparsa tra le dune del Sahara. Dopo l'annuncio, sabato scorso, da parte delle due testate mauritane "Sahara Media" e "Ani", del rilascio della giovane e del gendarme mauritano Ely Ould MOctar, ieri dalle stesse fonti è arrivata la doccia fredda. Martedì, secondo il sito in arabo di Sahara Media, la madre del gendarme avrebbe ricevuto una telefonata nella quale si confermava che l'agente si trova ancora nelle mani dei sequestratori in un'area imprecisata del Maghreb. Il "Movimento Unicità e Jihad nell'Africa dell'Ovest", una costola di al Qaida per il Maghreb islamico, avrebbe poi diffuso un comunicato in cui esprimerebbe «rammarico» per la diffusione della notizia della sua avvenuta liberazione, e inviterebbe i mauritani a fare pressioni «sul regime del presidente Aziz» per salvare la vita del gendarme «prima che sia troppo tardi». «Noi possiamo solo aspettare e sperare», spiega da parte sua il sindaco di Samugheo, paese natale di Rossella, Antonello Demelas, che cerca di confortare il papà Graziano e la mamma Marisa che ieri hanno ricevuto la visita del presidente della regione Sardegna Ugo Cappellacci. Ma se l'incolumità del mauritano potrebbe essere realmente a rischio, è abbastanza improbabile che Rossella Urru rischi la vita.
Ma un margine di rischio c'è comunque. Soprattutto quando, come in questo caso, c'è di mezzo uno scambio di prigionieri e non solo un riscatto. Il sito dell'Ani, citando una fonte anonima nel nord del Mali, smentisce anch'esso la liberazione del gendarme e afferma che i «negoziati per la liberazione di Moctar, Rossella Urru e dei due cooperanti spagnoli sono in corso».

Fonte:http://www.gazzettadelsud.it/NotiziaArchivio.aspx?art=31221&Edizione=1&A=20120308
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LIBERATE ROSSELLA URRU! « immagine » Ottobre 2011 Algeria, Rossella Urru è viva. E' in mano a un gruppo di Al Qaeda ALGERI. La cooperante italiana Rossella Urru, rapita lo scorso 23 ottobre in Algeria assieme a due colleghi spagnoli, è viva ed è in mano ad Al Qaeda nel Maghreb islamico...
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09/03/2012 18:13:01
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Commenti

  1. lunaesolee 09 marzo 2012 ore 18:16
    Siamo compaesane...speriamo bene..
  2. Morena.Mia 09 marzo 2012 ore 20:50
    Siamo tutte vicine allora :-)
  3. lunaesolee 10 marzo 2012 ore 09:48
    :-) :bacio

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