Ho una pensione

28 luglio 2011 ore 22:21 segnala
Mi dimenticavo questa cosa.
Ho avuto la polmonite nel 2008 mi ha detto mia figlia. Non me lo ricordo più tanto bene. Ricordo ospedali e lavoro tutto assieme. Nel 2008 mi ha spiegato che ha fatto qualcosa per farmi prendere 300 mila lire e adesso li vogliono indietro. I politici non cambiano mai.
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Mi dimenticavo questa cosa. Ho avuto la polmonite nel 2008 mi ha detto mia figlia. Non me lo ricordo più tanto bene. Ricordo ospedali e lavoro tutto assieme. Nel 2008 mi ha spiegato che ha fatto qualcosa per farmi prendere 300 mila lire e adesso li vogliono indietro. I politici non cambiano mai.
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28/07/2011 22:21:07
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Quest'anno fa freddo

28 luglio 2011 ore 21:47 segnala
non ho più il computer, non so cosa farmene. Di qui non passo più, non passa più nessuno.
Penso al perchè questa vita è andata così. Dormo con la coperta. Gli altri dicono che fa caldo. Ho freddo dentro e fuori. Sento che tutti aspettano che io muoia. Non aspetto altro. Guardo il giornale. Guardo chi muore e se ne va prima di me. Le giornate sono sempre uguali. Oggi la signora che mi ha messo qui mia figlia, che non ha tempo per me, mi ha lasciato qui il computer e mi aiuta a scrivere. Usa per parlare con la figlia in Polonia. Mi ha detto che è come un telefono ma si vedono anche. Mi ha messo il nome e la password. E' una brava persona, l'unica che ho e che sa come sto.
Ciao.
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non ho più il computer, non so cosa farmene. Di qui non passo più, non passa più nessuno. Penso al perchè questa vita è andata così. Dormo con la coperta. Gli altri dicono che fa caldo. Ho freddo...
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passo di tanto in tanto a leggervi

15 novembre 2010 ore 15:50 segnala
questo è stato un anno difficile, ci vedo non troppo bene, fatico un po' con le dita, la A e la S sono una  dannazione, ma ho saputo che il reumatologo che mi curò due anni fa è morto.Mi diceva che alla mia età non si può chiedere troppo alla vita. La morte deve averlo sentito e credo abbia voluto giocare con lui l'ultima partita prima di trattare con me la resa
Grazie a tutti/e per l'affetto che sempre mi volete.
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questo è stato un anno difficile, ci vedo non troppo bene, fatico un po' con le dita, la A e la S sono una  dannazione, ma ho saputo che il reumatologo che mi curò due anni fa è morto.Mi diceva...
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Sono vivo

23 gennaio 2010 ore 01:49 segnala
Per miracolo, ma perdo il conto del tempo. Troppe pastiglie, troppo tutto e di tanto in tanto penso alla guerra di Crimea e alla prigionia in Francia. Tempi schietti quelli, dove il pane era pane e le infermiere infermiere. Mi hanno tolto tutto, ma ho ancora voglia di vivere un po'. La notte non dormo. La morte viene al buio per non farsi vedere, ma prima che mi prenda, io, gli voglio parlare.

mi avevano staccato la spina

06 giugno 2009 ore 19:40 segnala
Uno nella mia condizione, non dovrebbe scherzare su queste cose, ma la frase non è voluta, è la realtà descritta così. La spina disponibile a terra, era occupata da quella del materassino anti decubito del mio ex-vicino di letto.
Così niente ricarica PC e quindi niente messaggi. Questa mattina poi, sono tornato a casa. Sono abituato a vivere da solo, dovrebbe essere una gioia essere uscito da quella prigionia. Là mi lamentavo degli altri, qui mi sembra tutto troppo grande, troppo spazioso per me solo. Sono contento di essere a casa ma ho paura. Ho la paura della notte. Non credevo di sentire questa angoscia, non me ne ero mai accorto prima. Non mi ero nemmeno accorto di essere invecchiato, prima di questo ricovero. Ho paura di morire e di essere dimenticato qui.
Mi ha portato a casa un taxi, un quasi amico. Mia figlia non aveva tempo oggi. Mi direte: "Solo adesso ci dici che sei a casa? allora sei egoista!". Ho dimenticato internet oggi e tutto, scusatemi. Ho passato tutto il tempo a toccare oggetti, vecchi oggetti. Li toccavo e dentro c'erano pezzi di vita. Mi sono guardato attorno, come un bambino guarda nello scatolone dei giocattoli dello scorso anno. Non sono tranquillo ... il sole sta tramontando fuori, e un pò anche la vita nel mio animo. Oggi è una giornata fredda qui. Anche i libri, che prima mi davano gioia e pace, sembrano distaccati da me, lì nei loro posti, sugli scaffali, quasi nemmeno mi riconoscessero, quasi si fossero messi da tempo nelle mani di altri lettori.

la vecchiaia

03 giugno 2009 ore 01:03 segnala
la vecchiaia è uno strano stato. La si percepisce di più quando si sta male.Col passare degli anni si invecchia ma si diventa anziani, poi ci si guasta, e allora si diventa vecchi obsoleti, da un giorno all'altro. E' l'ultima tappa di un giro d'Italia dove la classifica è già definita e si devono fare quei pochi chilometri che portano al traguardo e alla fine della gara.

religione

02 giugno 2009 ore 22:31 segnala
La mia condizione mi porta inevitabilmente a pensarci. Non riesco ad accettare di finire così, in pasto a larve e poi più niente, non riesco però, nemmeno a darmi una ragione o una fede per credere a qualcosa di meno materiale. Le nostre religioni (in generale) sono frutto di 4 o 5mila (forse molto meno) anni di pensiero. Prima il nulla. Un'inezia se paragonati ai miliardi di anni che può avere un corpo celeste o la vita sulla terra. Siamo noi, forse, ad inventarci religioni, per sopravvivere nel momento in cui non ci è più concesso vivere?
Se penso a quella che per tradizione ho, c'è una sorta di bene che lotta contro il male, come nelle favole o come in tante altre religioni. Poi ad un certo punto, arriva uno che si dichiara figlio del bene e si fa mettere in croce per salvarci e noi manco sapevamo prima di dover essere così in pericolo.
Praticamente è come se io e il mio vicino (diversamente ecologisti), litigassimo per salvare un nido di formiche, e poi una volta fatto, uno dei due si facesse mettere iin croce per far capire che solo così loro (le formiche) si salveranno pretendendo che lo capiscano.
Ma? A me sembra un'illusione da mago Silvan (per chi se lo ricorda).

sollievo.

01 giugno 2009 ore 00:42 segnala
il mio vicino di letto nonchè inquilino della stessa stanza che ci ospita, è qui in una fase di "sollievo".Non capivo, poi a fatica mi ha detto qualcosa sul "sollievo". Ho chiesto ad una inserviente.
Questo periodo dura mediamente un mese ed è un "sollievo" (per i parenti che stanno a casa e che magari lo depositano qui) come un cane al canile durante le ferie estive. 



Funziona così:
Un parente ha in gestione un anziano, ma vuole partire per le ferie, fa domanda in un ospizio (meglio, in più di uno per non farci troppe aspettative). Dopo una breve attesa e non aver ricevuto risposte, va di persona nell'ospizio prescelto (il più comodo) e chiede la graduatoria delle chiamate. Gli faranno capire che è meglio fare un mese a pagamento 3.000 - 3.500 Euro mese, per essere pronto quando si libererà un posto convenzionato 1400 Euro mese. C'è da tener presente che qui stanze vuote ce ne sono e non si capisce cosa aspettino s riempirle.

Questo mio collega di disavventure, ha fatto male i conti. Questi ti ospitano, ma non fanno il lavoro della badante. Se uno non è autonomo nel mangiare loro non gliene danno. Due inservienti con un centinaia di vecchi, da seguire fanno di tutto meno che dare sostanza ai pazienti.
Occorre la badante in ospizio e così se ne vanno altri 500 Euro da ridefinire.

interrogativi amplificati

31 maggio 2009 ore 23:34 segnala
ci sto pensando da un giorno ...forse mia figlia è iscritta qui ed è una qualsiasi ... "myLove56" oppure "trottolina48" (per esempio). Forse è nella lista delle mie amicizie. Lei mi parlò per prima di "Chatta", anche se mi parla sempre con entusiasmo anche di Faxbuc o qualcosa di simile ...
Forse è una delle persone che mi mandano email. Forse ha scelto questo metodo per "darmi" in gestione a tante persone, oppure le tante persone sono sempre lei sotto falso nome.
Forse mia figlia sa, ma non sa come dirmelo ...
Forse mi segue più da vicino di quel che io pensi, o forse, anche tutto questo pensare non conta nulla, ed è solo l'ennesima illusione di avere qualcuno vicino che però non c'è.

spero di non diventare presto loro cliente

30 maggio 2009 ore 18:15 segnala
Un ospizio non è la fine di tutto. Molte famiglie prosperano sul mercato degli anziani. Le onoranze funebri, come questa posizionata 50 metri fuori dal cancello, sono come condor sulle rocce attorno alla valle della morte. Aspettano lì, perchè sotto c'è di che vivere. Dal mio punto di vista (soprattutto adesso) questo sembra immorale, ma nella vita tutti abbiamo guadagnato su una disavventura di un'altro, dal panettiere che vive sulla fame degli altri, al gommista che spera tutti buchino gomme.
Non riesco nemmeno a scandalizzarmi, anche se adesso tocca a me essere preda e non condor.