La vita è un grande cielo, molto ampio: infinito. In questo luogo senza tempo e senza spazio ci muoviamo noi, intrisi di spazio e di tempo. Siamo come nuvole in questo cielo, ma fatichiamo a muoverci in esso: siamo incostanti, mutevoli. A volte veleggiamo soli nel cielo senza paura di niente, consapevoli che nulla potrà fermarci; altre volte prediligiamo la compagnia delle altre nuvole, delle quali non potremmo comunque mai fare a meno. Il fatto è che la nostra serenità non dipende solo da noi, o almeno lo dipende in parte: imbattersi in altre nuvole è di una banalità disarmante, ma staccarsene diviene alle volte impossibile, alle volte ci si fonde assieme divenendo un'unica grande nuvola capace di coprire grandi lembi di terra sottostante. La pioggia che a volte ne deriva non è che la sublimazione di questa intesa. Se alzi quindi lo sguardo sopra a te e vedi un ammasso denso di nuvole, pensa alla complicità che c'è tra di esse e sorridi: quella nuvola sei tu...



Per te, Myri..

Ho sempre tentato di andare con lo sguardo laddove comincia e finisce l'arcobaleno: non ci sono mai riuscito. Mai ci riuscirò. È il nostro cammino questo arcobaleno e le sue estremità non siamo altro che io e te: non so calcolare quale sia la distanza che ci separi e sai peché? Io penso continuamente che in realtà siamo semplicemente uniti.