Io &....Ety

04 maggio 2009 ore 19:39 segnala
Ed è lunedi..

 

…questi ultimi giorni ti avevano ricaricato un po’…quel tanto almeno da farti arrivare carico ad una nuova settimana…..ma…

 

..non basta….

 

Hai avuto un bel week end…e…fra le tante cose che un week end può dare….un film…

 

Hai rivissuto un momento difficile ed importante della tua vita…e hai pianto davanti a scene che ricordavano quando tutto si ruppe…quando quella scelta…portò a catena una serie di scelte che ti portarono ad oggi…piangevi…perché in quella scena c’erano emozioni che conoscevi…emozioni che hanno reso diverso tutta quella vita che venne dopo…piangevi..perchè quell’emozione la conoscevi….

 

Belle quelle lacrime…perché da quella scelta di una morte…ci fu una nuova vita…proprio perché in quel momento qualcosa di te morì dentro…ma a quel triplice lutto…devi la vita che hai…anche quando come oggi…qcs non va ancora come vorresti andasse…e ti non senti quella forza che vorresti avere a spingerti…

 

Un’altra scena…ti ha dato una sensazione…quello sganciare il guinzaglio del tuo cane…la conosci bene…la vivi ogni giorno…due volte al giorno…senti quell’agglomerato di peli…teso..pronto a fare il suo consueto scatto…sempre dietro quella curva…pronto a correre quella salita..e a cercare il suo verde…con i suoi mille odori…con i suoi mille stimoli…ad incontrare quegli altri cani…e correre…apparentemente senza un senso…alla continua ricerca di non sai nemmeno tu cosa…e magari quella corsa quel giorno ti regala un ramo da rosicchiare…e quella è la tua felicità…quella è la tua libertà…

 

Quella sensazione la conosci…ma quella sensazione non è la tua oggi…la tua sensazione è quel gancio che ancora non schiocca il suo rumore sordo e metallico di libertà…sei ancora prima della curva…sai che manca poco…ma stai tirando da tempo su per quella salita…e senti il peso di quello che ti trascini da troppo tempo…e senti di nuovo quel cuore che batte un po’ troppo forte…e senti la stanchezza del tuo fisico…e della tua testa…senti che hai bisogno che quei troppi guinzagli ognuno col suo fardello…ma tutti a loro modo intrecciati…come troppe mani di padroni distratti avessero incrociato i loro cani…ma dall’altro lato del loro guinzaglio ci sei solo tu…e anche quella mano dall’altro lato infondo è solo la tua…

 

Hai bisogno di correre…anche se non hai la forza…hai bisogno di odori e di stimoli..anche se non ne hai la testa…hai bisogno di sentire quel scattare metallico…per sentirti almeno per un attimo libero…e padrone della tua vita…in un momento in cui ti senti fermo…ancora una volta fermo…e tu fermo non ci sai stare…nemmeno per un attimo…sei peggio di quel sacco di pulci che ti osserva dalla sua cuccia…che a volte sgridi per le sue intemperanze…ma tu sei più esasperante di lui…hai più bisogno di lui…di prendere quel tronchetto…e rosicchiarlo…per poi abbandonarlo…sbavato in mezzo all’erba…e riprendere la tua corsa…verso non sai nemmeno tu cosa…correre…forse per il semplice gusto di non stare fermo…correre….per la semplice gioia di avere un po’ di vento in faccia…

 

Ma oggi…ancora…non ti resta che prendere quel guinzaglio…e far vivere quella gioia a quella parte di te…vivere della sua energia…e della sua spensieratezza…che sia Ety a correre per te…che sia lui a darti almeno quel sorriso…

 

Myr

Cuore..

28 aprile 2009 ore 20:11 segnala
 

..era da tanto che non ti preoccupavi per di questo stupido muscolo…

 

E ti senti tornato indietro di qualche anno….proprio quando quello stupido muscolo…ti ha consigliato di rivedere la tua strada…

 

Ne hai di cuore…e ne metti in tutto quello che fai…anche quando lo nascondi…anche quando lo proteggi…lui è lì che batte il ritmo di quella vita che hai ad un certo punto scelto…

 

Ma quel cuore che proteggi…sono quelle sensazioni che ti rendono quello che sei…quella tua voglia di sognare…e quel tuo tentativo di vivere quei sogni…quel tuo allargare le ali…quel tuo tirare fuori gli artigli….quella tua voglia incredibile di…”vento”…

 

Ma c’è anche quell’altro cuore…quello che trascuri…quello di cui la tua vita non propriamente rilassante…con ausilio di quelle troppe sigarette…catalizzate da quella dieta certo non propriamente sana…forse non si sono preoccupati abbastanza…

 

Ed allora sarà il tuo lato fobico…la suggestione…o più semplicemente quel senso di deja-vù…

 

Quelle ali diventano pesanti…e…paura…

 

Paura…che quel cuore non possa sempre reggere….ma…non vuoi cambiare troppo quello che sei….ho cambiato strada…ma non posso cambiare il mio modo di correrla!

 

Si potresti iniziare a pensare a rallentare…te lo devi….ma…

 

…ma la vita è questa…ed ogni sua curva tu la affronti con rabbia…perché è quella che spesso ti tiene su..è quella…la spinta che ti porta ad affrontare la prossima curva…ci metti dentro tutto…anche tutte le tue paure…tutta la tua voglia di arrivare a quel punto che non sai nemmeno dove sia…ma che sai esiste…perché deve esistere un posto dove finalmente fermarti…ed osservare tutta quella strada…e sorridere a quelle curve…un luogo che non sia un traguardo…perché non puoi stare troppo fermo…ma che sia un inizio di una strada più tranquilla…con qualche curva in meno…magari anche con un po’ di traffico…ma….con un panorama che valga la pena soffermarsi a guardare…e magari non sentirti nemmeno solo in quella strada….sentire la responsabilità…che dietro di te c’è qualcuno che si regge a te…che si fida di te…che non voglia solo condividere una corsa…ma…voglia vedere quella strada…perché quella strada è anche la sua…

 

…ed allora anche se questo motore è sottosforzo…se c’è troppa pressione su questo cuore…

 

..hai bisogno di tirare quella manopola…e tirare ancora questa vita…perché la strada adesso è piena di curve…e non c’è posto dove fermarsi…

 

Ed allora cuore…sopporta…reggi questa vita!....non certo perfetta….guidata maldestramente da un motociclista della domenica…che spesso sbaglia…ma che ha bisogno ancora un po’ di te…che vuole spingere su queste curve…perché la strada che sta cercando ancora non la vede…e ha bisogno di sentire che i cavalli ancora lo sorreggono…che vorrebbe fermarsi…ma ora non può..non ora…ne abbiamo fatta tanta di strada insieme…e la strada era bella proprio perché tortuosa…e abbiamo visto posto e persone stupende…ed abbiamo fatto curve…che facevano paura…ma le abbiamo attraversate insieme…e…forse quel posto non è lontano…abbiamo visto qcs sabato domenica…qcs che ti fa fatto star bene…

 

Cuore..ho bisogno di quelle ali…ora…anni fa ti ho ascoltato e abbiamo cambiato strada…ora….sostienimi…ora…reggi questa strada in salita…questi continui cambi di marcia di un guidatore inesperto…queste curve…perché ho paura…ma non posso fermarmi…

 

Lo so…la pressione è alta…troppo alta…e dovrei fermarmi…ma non qui…non adesso…

 

Myr

Nessuno...

14 aprile 2009 ore 19:40 segnala
Nessuno…stava tirava la leva di quella frizione e spingeva lo start…Nessuno alzava il cavalletto e inseriva la prima…

 

C’era Nessuno su quella sella…Nessuno…con il sole sulla visiera del casco…e in vento che spingeva sulla sua giacca di pelle…

 

In quel casco c’era solo musica ad alto volume…non c’erano pensieri…non c’erano ricordi…non c’era nulla di più di un respiro regolare….e asfalto che accarezzava le ruote…curve…rettilinei….e verde…ogni tanto quel guanto si alzava dalla leva della frizione con un gesto di saluto verso altri caschi…verso altri Nessuno come lui….nascosti dietro una visiera…

 

Sull’asfalto…ad ogni metro lasciava la sua identità…con i suoi ricordi…con le sue paure…con la sua rabbia…tutto restava alle sue spalle…non c’era passato dietro quegli occhiali scuri che guardavano il paesaggio…quel vuoto…passava per le leve di quella moto…invadeva il suo casco…riempiva quel giubbotto..

 

La figura ferma a lato della strada con una moto sul cavalletto che si accendeva una sigaretta riempiva il suo vuoto di fumo…non aveva un nome…ne aveva lasciati tanti in quel cassetto…

 

Erano disarmati quegli occhi che osservavano il cielo di un posto di cui non sapeva il nome…come quel posto non conosceva il suo…non c’era nient’altro che una figura sola…sul bordo di una strada poco battuta…non c’erano occhi che cercavano risposte…non c’erano orecchie che non volevano ascoltare…non c’era niente e nessuno…solo fumo che usciva da quelle labbra…su un viso inespressivo…

 

Ma per quanto puoi correre…se ti fermi…i ricordi ritornano…ed arrivano tutti insieme come uno stormo di uccelli…ti attraversano…

 

Quei ricordi erano fatti di tanti occhi…così diversi fra loro..ma tutti con quella stessa espressione…in tutti quei volti….non c’era nulla di diverso…se non i nomi che gli erano stati dati…o le voci in cui aveva sentito il suo nome…un nome vuoto…perché in quel nome non c’era Nessuno…c’erano le loro necessità…i loro bisogni….e…

 

…e Nessuno rimise il suo casco…che si riempì nuovamente di musica…

 

Quella strada era confortante…perché lì era normale essere Nessuno…lì nessuno cercava di far si che il tuo nome….fosse quello che per loro era più tranquillizzante….nessuno cercava di rendere quel nome una risposta che non cercavano…quel nome non veniva affogato in lacrime…che con quel nome nulla avevano a che vedere…non veniva urlato…in frasi che non parlavano di te…

 

E mentre la lancetta dei giri saliva…mentre il vento lo accarezzava….mentre la musica parlava di lui…scelse Nessuno… in fondo Nessuno…era meglio di Niente…perché la gente non capisce Nessuno…ma non accetta di non capire…Niente…

 

Myr

Infondato ottimismo...

26 febbraio 2009 ore 18:57 segnala
…quella strana sensazione…con cui ti svegli…e sei ancora troppo assonnato per capire..

…quel sorriso al semaforo…nonostante tu sia in ritardo…

…quello scherzare in ufficio…nonostante vi sia una scrivania piena di lavoro…

…quel caffè bevuto chiacchierando piacevolmente…

…quella sigaretta fumata in balcone…sentendo il calore del sole addosso..

 

Una giornata come tante…ma respirata in maniera diversa…nulla di veramente nuovo nella tua vita…ma quella sensazione strana dentro…quella sensazione che qualcosa di buono…potrebbe anche accadere…non è detto che accadrà….ma potrebbe succedere che la vita ti stupisca…che ancora la strada ti stia portando in quella direzione….dove ti piacerebbe andare…come quando stacchi la curva…tiri giù la moto…e poi…senti che puoi riaprire il gas…come se avessi un rettilineo davanti…come se vedessi dove stai andando…anche se quella strada non la conosci…ma hai il piacere di scoprirla…

 

Forse è solo un po’ più di sole…forse è solo una giornata in ufficio…presa con più leggerezza…forse sono un po’ di buone notizie…che ogni tanto arrivano…ma oggi sentivi il vento…ed hai allargato un po’ le ali…e sentivi che la termica ti portava su…e dall’alto tutto sembra più facile…

 

Non è ancora primavera….ma è una di quelle giornate in cui senti che la primavera…può arrivare…senti che sta arrivando quel momento…senti che forse….

 

Già….”forse”….ma quell’incognita oggi ti piace…oggi…qualcosa dentro è cambiato…anche se non sai cosa….anche se non sai perché….anche se non sai..se durerà l’arco di una giornata…o qualche attimo in più…ma non importa…è un attimo…perché nulla in realtà è cambiato…solo un po’ di sole…solo un po’ di calore in più….quel tanto per riaprire le ali…e risentire il piacere di salire…e provare un po’ il vento…

 

E’ l’infondato ottimismo…quello che ti fa sembrare di essere un po’ più in alto di ieri…che ti fa sentire un po’ più dolci le curve che stai affrontando…che ti fa brillare qcs dentro….anche se non sai cosa…perché in fondo la tua vita sembra sempre uguale…bella…ma non ancora stupenda…complicata…ma in fondo non così tanto difficile…uguale a se stessa…ma mai noiosa..

 

Ed allora…aspetti che la primavera arrivi…che le giornate si allunghino…che l’aria si riscaldi un po’…aspetti con dentro quell’infondato ottimismo…che ti porta a guardare ancora una volta il cielo…e sentire che non è così lontano…

 

Myr

Brutti ricordi...

16 febbraio 2009 ore 21:34 segnala
..chi non ne ha…chi non ha momenti che ha pensato di voler cancellare?

 

Oggi la notizia di una pillola capace di dare questo sollievo…

 

Sollievo?

 

Chi sarei senza quei momenti?...senza quelle sensazioni…senza quegli attimi….senza quelle persone…che ti hanno fatto male…che ti hanno deluso…che ti hanno fatto incazzare…che ti hanno fatto piangere…

 

Chi sarei senza quelle emozioni?

 

Amerei così tanto la vita…se non avessi incontrato nella mia strada la morte?...

Avrei un cuore che batte….se qualcuno non lo avesse massacrato?

Avrei così tanta voglia di sorridere…se non avessi pianto?

Avrei amato…come ogni tanto ho amato…se non avessi odiato?

 

Cosa sarei senza quei momenti…chi sarei?

 

Fanno ancora male…dopo anni quelle lacrime davanti ad un letto dello Spallanzani…

E’ ancora straziante quello sguardo di un cane…che sembra aver capito che sta per essere soppresso…

Ancora senti quel colpo allo stomaco di quella notizia avuta al telefono..

Non hai scordato…che quel padre…per la maggior parte delle tua vita lo hai odiato…

Non hai dimenticato nemmeno quello sguardo di una donna a cui avevi fatto male…e quel male lo sentivi dentro…era lacerante….

 

 

Non hai mai scordato…i tuoi veri dolori…non hai mai dimenticato le tue grandi delusioni…non hai scordato le tue lacrime….le tue urla….la tua rabbia..

 

Perché la vita è anche questa…e in quei momenti in cui mi sono sentito morire…ero davvero vivo…altrimenti sarebbe un sogno…e preferisco vivere…con tutte quelle sensazioni…forti…terribili…

 

Ed allora…quella pillola la lascio ad altri….e mi tengo tutti quei momenti…tutte quelle lacrime…anzi…grazie!...

 

Grazie a chi mi ha deluso…a chi ho odiato…a chi ho fatto talmente male da stare male io stesso…a chi mi ha fatto piangere….a chi mi ha fatto urlare…

 

Grazie…perché quei tanti piccoli momenti…mi hanno fatto apprezzare quei più rari grandi attimi in cui ho riso…ho sorriso…e sono stato felice…

 

Grazie…perché oggi sono io..

 

A.

Volo così....

31 gennaio 2009 ore 12:17 segnala
Stai di nuovo guardando il mondo dall’alto…di nuovo quel bisogno di vento…

 

Hai lasciato pensieri lì a terra…per osservarli da lontano…per non sentirli dentro…ed ora hai bisogno di quel vento…di aprire le ali…

 

C’è gente che alza gli occhi…e cerca nel cielo quello che non sa vivere sulla terra…cerca il sogno…perché sognare è più facile che vivere…

 

…e c’è chi invece…per quanto le nasconda al mondo…le sue emozioni…le vive e le assaggia in ogni attimo…perché è un rapace….perchè ha bisogno di emozioni sotto i propri artigli…perché la vita gli ha donato la voglia di vivere…insegnandogli che i sogni vanno inseguiti…anche contro il vento…anche piegando le ali e sentendo di cadere…

 

Ma…non sempre quelle sensazioni…restano nei tuoi artigli…a volte c’è chi riesce a guardarti negli occhi…e questo ti spaventa…perché sei tu il predatore…sei tu che hai ali grandi e nere...

 

Ma..c’è chi sa dirti…”tu sei tanto e niente,tu sei tutto e il contrario di tutto,una strana dicotomia,ma cosa più importante tu se Alessandro,un uomo con le sue paure,i suoi timori,le sue ansie,ma che può dare molto....tanto...tutto”…

 

Già…tu sei quello “specchio”…dove chi si avvicina..guarda se stesso…e spesso sei felice di esserlo…è bello mostrare quello che di bello una persona ha troppa paura di guardare in se…

 

Ma sei stanco di essere quello strumento…che assorbe emozioni…per lasciare che qualcuno capisca…sperando che nell’imparare a capire….possa un giorno capire anche te…

 

Stanco…di rimanere fermo…per dare qualcosa…che forse è inutile dare…forse…perché non basta dare degli occhi…manca sempre qcs che tu non puoi dare…la voglia e la forza di guardare…

 

Ed allora…lasci quelle emozioni nel tuo nido…prendi le tue ali…e….cerchi il vento…

 

Oggi…senti che in quelle emozioni manca qcs…manca….ma…c’è il sole…e quel sole ti è mancato…

 

Dall’alto…tutto è più facile da guardare…e col vento le emozioni ti scivolano addosso…diventano più lente…e più lontane…le hai vissute…ora guardale!

 

Ed allora…senti quel bisogno….di vento…avresti avuto bisogno di altro…ma…quel “qcs” oggi non c’è…ma hai una bella giornata….e una moto…un lettore mp3 pieno…e tanta voglia di correre…

 

Myr

 

 

 

Mi sembra di volare, anche se sono ancora qui
e scusa se ti faccio male, se me ne vado via così
e mi riprendo i sogni le speranze le illusioni tutto quel che sai di me
e mi riprendo questo amore in tutte le versioni e ricomincio a vivere
E volo così, a braccia aperte tra le nuvole
Volo così, nell'aria tersa senza limiti
Volo nell'anima di queste notti tenere
Volo così perchè è così che devo vivere
Volo nel cuore di chi ha voglia di sbagliare
Volo nel sole perchè ho voglia di bruciare
Volo così, volo così
Adesso no, ti prego non parlare, non mi cadere in questo blu
non ho bisogno di certezze ma di sognare un pò di più
E all'improvviso il vento smuove nuove sensazioni che non so più distinguere
E all'improvviso non resisto più alle tentazioni e ricomincio a vivere
E volo così a braccia aperte tra le nuvole
Volo così nell'aria aperta senza limiti
Volo più in alto e mi respiro l'impossibile
Volo planando e così mi sento vivere
Volo fra questi scogli superando il mare
Volo nel sole perchè ho voglia di bruciare
Volo così, volo così, volo così
A braccia aperte tra le nuvole
Volo così

L'ermellino

14 gennaio 2009 ore 20:18 segnala
Aveva accarezzato le proprie paure…per vincere paure che portavano il suo nome…

 

Ed ora osservava quegli occhi verdi davanti a lui…la Dama del Lago era lì…splendida e magica…di nuovo nella sua magnificenza…di nuovo nella sua eterea bellezza…

 

Merlino la osservava…c’era ancora qualcosa…qualcosa che sentiva di dover fare…ma non capiva cosa…il suo cuore batteva forte…come se avesse corso…aveva preso le proprie paure…la sua più grande difesa nelle sue mani…ma mancava ancora qualcosa…

 

Aveva sconfitto il drago…che era tornato ad essere un ornamento sulla spalla della donna….ma…quella sensazione dentro…cercava negli occhi di lei…la risposta…che si nascondeva nella sua mente confusa da quanto era successo…e quasi non si accorse della grossa ombra nera al suo fianco…

 

Il lupo nero lo osservava…seduto al suo fianco…ricambiò lo sguardo del lupo…ed un sorriso attraverso il suo viso…nel riportare lo sguardo verso la donna…si fermò solo per un attimo a osservare quel piccolo specchio d’acqua dietro al lupo….e…vide che rifletteva un immagine diversa…Rabb…si rispecchiava come fosse un cucciolo..un piccolo lupacchiotto nero con grandi occhi azzurri….e non come il grosso lupo nero sulla cui grande testa teneva la mano…ed allora capì…

 

“Myr-y-Dyn…grazie…” la donna stringeva nella sua mano quella regina bianca…mentre si rivolgeva nella sua ritrovata sicurezza verso l’uomo…

 

Lui non disse niente….si limitò ad indicare sorridendo il piccolo laghetto al centro della caverna…

 

“…ma…” le parole della Signora del lago si spensero nella sua gola…..quello che vedeva era lo splendido cerbiatto bianco…quella creatura magica…sembrava lentamente sorgere dalle acque…e come vivesse di vita propria..lentamente apparve davvero sospeso sopra l’acqua…

 

La Signora del lago spostò lo sguardo interrogativo e quasi spaventato verso Merlino…che continuava a sorriderle…quasi divertito da quella scena…

 

Abbassò lo sguardo….e con voce serena…”Non ho fatto questo…per l’orgoglio di sconfiggere un drago…e nemmeno per quello splendido cerbiatto bianco…così pieno di magia…” spostò lo sguardo sorridendo verso il laghetto…osservava lo splendido animale sospeso…

 

“E perché?...perchè Myr-y-dyn…affronti le tue….e le mie paure?”….la donna era spaventata…confusa….osservava quell’uomo dinnanzi a se…così tranquillo…mentre guardava il lago e accarezzava quel lupo nero…che per la prima volta era al suo fianco in sua presenza…

 

“Per la donna…che ha quel cuore così chiaro…da poter portare dentro un drago…ed un cerbiatto bianco..per quel…..cristallo”

 

A quelle parole la donna rimase immobile come una statua…ed il laghetto sembrava ghiacciarsi…ed il ghiaccio lentamente si allungò verso le zampe del cerbiatto…fino a rivestirle…e lentamente circondò tutto il corpo dell’animale…che divenne…trasparente…che divenne uno splendido cristallo al centro della grotta…fermo nella sua eleganza…

 

Merlino…spostò lentamente lo sguardo verso la donna….

 

Era bellissima…non più magnificente come prima…non più eterea…ma veramente bella…circondata da quella magia e da quel mistero che solo una donna può avere…fatta di quella dolcezza….e di quella semplicità che gli faceva battere il cuore…che lo faceva sorridere…

 

…la luce della grotta ora si sprigionava dal cerbiatto cristallizzato…

 

….e lui osservava quella donna…nella sua morbida realtà…mille nuove paure e interrogativi ora gli battevano nel cuore…si…la paura era più grande di prima…ma più vera…più semplicemente complessa…come la complessa semplicità di una donna…

 

“Cosa osservi Myr?”…la donna lo guardava interrogativa…non lo capiva…

 

“Ho davanti…tutto quello che vorrei….semplicemente questo…”…il lupo si alzò e si diresse verso la donna…lecco la sua mano….e con il muso cercava le carezze della donna…mentre Merlino indicava l’uscita della grotta…”Ora è tempo di andare…ovunque si debba andare…”

 

I due si trovarono fuori delle grotte…l’uomo osservava il lago sotto di lui…e la luna che ci si specchiava…mentre la donna si stava per avvicinare a lui…si accorse di una piccola ombra che era guizzata davanti ai suoi occhi…il lupo si fermò e la puntò….non ringhiava…ma era pronto e teso…

 

La donna si chinò verso quel piccolo essere spaventato ai suoi piedi…e prese fra le braccia il piccolo ermellino…che rimaneva immobile nelle sue braccia….lei lo accarezzò…e quella macchia bianca fra le sue braccia…lentamente spinse il suo sguardo verso il viso di lei….la paura ora era curiosità…il muso teso…e il piccolo naso che si muoveva freneticamente…

 

L’uomo rimaneva ad osservare la scena…sul volto un sorriso…nel cuore una speranza…e negli occhi una donna…con in braccio un piccolo bianco ermellino…

 

A.

Le Grotte di Cristallo..

10 gennaio 2009 ore 22:39 segnala
Quel sentiero era un emozione che non risaliva da anni…e in quei passi che furono un tempo di un bambino…l’uomo si sentiva sicuro…quel luogo era qualcosa che aveva già affrontato…

 

Ma quando si affaccio a quell’antro…tutte le sue certezze sembravano sparite…ancora una volta era quel bambino a entrare…disarmato e spaurito…alla ricerca non più di chi fosse…ma alla ricerca di qualcosa che non era nemmeno suo…e un immagine attraverso il suo cuore…quegli occhi verdi che già una volta lo cercarono…per aiutarlo…e che ora avevano bisogno di lui…quegli occhi che…

 

…ricacciò indietro quel pensiero…ed entrò nelle grotte di cristallo…

 

Quel luogo era un segreto…un insieme di grotte dove accesa una luce questa si rifletteva nelle sue pareti…non roccia….ma strani e regolari cristalli…ad ogni passo le ombre cambiavano e si perdevano in quegli strani giochi di luce..ed i suoni non rimbombavano come nelle altre grotte…ma si perdevano assorbite in quelle stesse strane lucide pareti fatte di luce…

 

In quel luogo non ci si poteva nascondere nelle ombre…in quel luogo non vi era spazio per il buio…in quel luogo tutto veniva alla luce…e Merlino era lì…di nuovo lì…pronto ad affrontare delle paure…spinto da…sensazioni…da…occhi verdi davanti ai quali come in quella grotta non poteva nascondersi nell’ombra…

 

Accese la torcia e si diresse verso quel luogo che quelle grotte nascondevano…quella piccola pozza d’acqua in cui tanto tempo prima un bambino si specchiò…quello che cercava non poteva che essere lì…e…

 

“Benvenuto Myr-y-Dyn…”…quella voce stranamente rimbombava…e sembrava venire da ogni luogo…e non c’era nessuno…girava lo sguardo in giro per quella enorme sala sotterranea…che sembrava fatta di luce…era “Il cuore del cristallo”….così i druidi la chiamavano…nulla poteva nascondersi lì…ma qualcosa sembrava aver rotto quella regola…

 

“Dove sei Drago?”…si fermò e giocando con in mano quel pezzo degli scacchi attese…che il suo interlocutore decidesse di mostrarsi…

 

“Vuoi davvero vedermi?...non mi temi?...vuoi davvero vedere dentro un cuore che non è il tuo…vederne quei lati che ognuno nasconde anche a se stesso?..vuoi davvero vedere dentro le ombre da cui nasce…colei che mi ha creato?...pensi di avere occhi sufficientemente forti?..e un cuore che si conosce cosi tanto?”…la voce si spostava nella stanza…era dietro di lui….avanti a lui…sopra di lui…e anche dentro di lui…e questo inizialmente lo turbò…ma poi capì…

 

“Tu mi conosci vero Drago?...tu conosci il mio nome…tu sai chi sono?”…quelle parole erano sottili…quasi degli spilli per pungolare quell’essere…per fargli capire di conoscere almeno uno dei suoi segreti…e forse l’arma più forte che poteva essere usata contro di lui…

 

“Si Falco del Mattino…”…la figura apparve davanti a lui…imponente….lo sovrastava….i suoi contorni erano diafani….mentre costantemente cambiava colore….sfumando in tutti i colori…”..certo che ti conosco…lo sapevi…ed è per questo che sei salito…”…solo gli occhi del Drago rimanevano fermi nel loro colore….verde…”ne sei orgoglioso…ti riempie il sapere che ci sei anche tu qui dentro?”…e quegli occhi lo fissavano con curiosità….

 

“No Drago…mi spaventa questo…tu sei le sue paure…tu sei la sua rabbia…ed il mio nome è scritto dentro di te…” l’uomo abbassò lo sguardo…non poteva mentire lì dentro…non poteva raggirare le domande…poteva solo essere quello che era…forse questa la sfida più grande…ma…se fosse stato anche lui cristallo…quel luogo l’avrebbe aiutato…se fosse stato…acqua…

 

Alzò di nuovo lo sguardo verso quel mostro che continuava a cambiare colore…e anche forma…”..tu hai voluto che capissi che sei fatto anche di me…è un sospetto che ho avuto…ma non posso mentire…come non puoi mentire nemmeno tu…e lo sai…la mia paura era di non essere una di quelle paure di cui sei fatto..che quella paura era semmai una delle tante paure…ma..osserva le tue forme!”…indicando al Drago quello specchio d’acqua al centro della stanza…

 

“Myr…” la voce ora era quella della donna…”..non mi fido di te!...”…e anche la forma di Drago…passava per quella di lui…per quella del cerbiatto….e ora per quella di lei..”..ma ho scelto di affrontare anche questo….ancora una volta”..

 

L’uomo si avvicinò a ciò che aveva preso sembianze della donna…le prese le mani..e fissando il suo sguardo nel suo…”Temevo di non essere una paura…e speravo di esserlo…questa era la mia paura…ma temo anche…che tu possa avere paura di me…puoi fidarti di me…puoi farlo!...la mia paura è figlia della tua paura…e la tua paura è figlia della mia…”…l’uomo osservava quegli occhi senza nemmeno accorgersi più del cambiamento di forma e colore che la figura continuava a fare…e di come la stanza si illuminasse sempre di più…”l’una dipende dall’altra…l’una non può vivere senza l’altra….ne è nutrimento…l’una ingrandisce l’altra fino a renderla insopportabile….l’una non sarebbe senza l’altra”…stringendo quelle mani come la morsa che sentiva al cuore….”….come io non sarei senza di te…”…

 

La luce divenne accecante…ma ciò nonostante gli occhi rimanevano fissi in quegli occhi verdi…

 

“Ed io non sarei senza di te?”…la voce era di nuovo quella del Drago…profonda…lontana…ed era diventato ancora più grande ed i suoi colori cambiavano ancora più velocemente…quasi da non potersi cogliere…fino a diventare quasi una costante luce bianca…

 

Con la coda dell’occhio si rese conto che il lago non si era increspato…nemmeno per un attimo…quella paura era vera….era sincera..così come la sua….l’uomo aveva le sue risposte…la stessa paura di lei…aveva annullato la sua paura…ora lui sapeva…

 

“Siamo le due facce di una stessa moneta….dello stesso conio…ancora deve essere impresso sopra il suo valore…ma so quello che questo vale per me…” le mani lentamente lasciavano quella di lei…senza lasciarne lo sguardo…disse quasi sussurrando…”mia regina”…

 

Ora davanti a lui c’era la Signora del Lago….il Drago era tornato a ornare la sua spalla…e nella sua mano un pezzo degli scacchi….

 

A.

Ancora Acqua...

05 gennaio 2009 ore 09:23 segnala
Ma questa volta l’uomo scelse di non rimanere alla finestra…e perdere nelle ombre ciò che è parte di se…

 

Ed allora raccolse quel pezzo degli scacchi…e corse per le scale…

Quando nella foresta non chiamò il lupo…si mosse dentro di essa anche nel buio…conosceva quei luoghi..erano la sua casa…correva…perché nulla avviene per caso…

 

Correva…perché sentiva che doveva andare…perché questa volta non voleva rimanere fermo.

 

Quel rumore…era il suo traguardo…acqua…non poteva che essere lì…dove c’è…acqua.

 

Scorse il piccolo lago sotto di lui…era buio intorno e solo quella superficie d’acqua rifletteva un po’ di luce della luna…

 

Quando vide quella forma bianca che accarezza il grosso lupo disteso a terra…rallentò la sua corsa ricercando di prendere fiato…

 

La donna non alzò nemmeno lo sguardo verso di lui…continuava ad accarezzare il lupo nero…che sembrava un cucciolo fra le sua mani..

 

“Ben trovato Falco del Mattino”…quella voce gli fermava il cuore…ancora lei…perché?

 

“Sempre una sorpresa trovarti…cerbiatto”…la sua voce dell’uomo suonava sicura…sebbene quella domanda suona ancora nella sua mente…perché?...nulla accade per caso…

 

“Rabb è cresciuto…e tanto..” gli accarezzava la pancia ed il lupo docile come un cucciolo lasciava fare..

 

“cosa ci fai qui cerbiatto?”….i suoi occhi cercavano quelli di lei…a cercare più in essi che nella sua voce una riposta…”nulla accade per caso…specie la venuta della Signora del Lago”…

 

“ho bisogno di te Myr…” gli occhi della donna erano spaventati…trasmettevano tutte quelle emozioni che solitamente quel lago verde che rappresentano non mostrano…solitamente calmi e fermi…ora si leggeva la tempesta che dentro di lei si stava sprigionando…”io e te siamo legati Myr-y-Dyn…e nessuno se non te può capire…nessuno…”..

 

Il cuore dell’uomo saltava dentro al petto…sbatteva forte sulla sua sterno e nella gola…cercava di contenersi…di mostrarsi fermo e impassibile mentre si avvicinava a lei…voleva sembrare come sempre forte e deciso..ma lei era la Signora del Lago..la sua Follia…ed era lì a chiedergli aiuto…e ricordargli quel legame..

 

“sono qui..”..allungò la mano verso di lei…per aiutarla a rialzarsi…”sono sempre stato qui…e ci sarò sempre…”…cercava di mantenere il più possibile il tremore della sua mano mentre quella bianca e affusolata di lei sfiorava la sua…

 

“lo so…”…gli occhi di lei cercavano la sicurezza di quelli di lui…il verde e l’azzurro nuovamente si mescolavano….e lui vide immagini….dentro di lui..dentro di lei….

 

Una schiena bianca…un drago….paura….fuoco…colori….colori che divennero bianco….e poi ancora colori…e poi ancora fuoco….paura….un drago tatuato su una spalla…delle ali…che si staccavano da essa…e ancora paura….

 

“Ma cosa….”….le labbra di lui vennero fermate dalla mano di lei….che dolcemente disse…”Paura…dolore…Merlino sai di cosa parlo…le mie paure questa volta….il mio dolore….che è anche il tuo…e quello di molti…ma ora è mio…e non lo è più…non potevo tenerlo…ed è fuggito via…è scappato da me..ora vive….e ha fame…se lui non tornerà da me…io morirò…perché non sarei senza il mio dolore…perché non vivrei senza le mie paure…riportamele Myr….ti prego..”…e ancora acqua…acqua da quegli occhi che gli mostrarono i suoi limiti…e la sua voce divennero un ricordo”perché solo l’acqua può fermarti Merlino”

 

“Signora del Lago…dove?...” non aveva il tempo di pensare…sentiva che il suo cuore aveva bisogno di agire o sarebbe scoppiato dentro di lui…doveva andare…o quel contatto con lei lo avrebbe ucciso…

 

“non si allontana da me…ma cerca angoli bui e nascosti….non so dove possa nascondersi qui…ma è qui….dove sono io…l’ho portato da te…perché solo tu puoi capirlo…”…la donna ricadde in ginocchio accanto al lupo che ora era ritto accanto a lei…come una sentinella…

 

“So dove trovarlo…allora…so dove io stesso mi nasconderei…”…alzò lo sguardo verso la collina che sovrastava il piccolo lago…”le grotte di cristallo….”…la voce tradì ansia…

 

Porse un inchino…”A presto…o a mai più…Mia Follia”…passando accanto a lei accarezzò la grande testa del lupo…e si diresse verso quel luogo dove tutto era iniziato…tanti anni prima…

Scacco...

04 gennaio 2009 ore 00:50 segnala
Ed allora riprendi almeno per un attimo a spingere tasti…

 

Tutto come sempre è “quasi” perfetto…c’è il tuo divano…quello che lentamente in questi mesi si è riempito di piccoli ricordi…che ora ha quella forma che solo le sensazioni sanno dare…c’è quel “coso peloso”…che dorme nella sua cuccia con giochi rumorosi accanto…con quel Pippo accanto e anche quello è una sensazione…c’è anche quel piccolo posacenere tondo con due elefanti sbalzati dentro…che viene da lontano…che viene da un anno fa….c’è una sensazione….anche in quello..una sensazione di un anno fa…forse quella stessa sensazione di aver perso qualcosa che poteva anche essere qualcosa di bello….c’è quello specchio…con accanto un quadro…un bambino con occhi azzurri e capelli biondi…e una camicia rossa…non a caso è accanto a quello specchio…anche quella è una sensazione…

 

Soprattutto c’è quella scacchiera…come l’hai voluta…come in fondo a volte ti senti…

 

Samuel Loyd…ha inventato il gioco dei 15…quella tavoletta con quei 15 quadrati bianchi e rossi…che quando toglievi quel cerchietto….quanto amava quel gioco quel bambino nel quadro!...toglieva quel cerchietto in quell’angolo…e…faceva scorrere quelle 15 caselle in quei 16 spazi…

 

Samuel Loyd non era un ottimo scacchista…partecipò solo ad un torneo…ed arrivò nono su tredici partecipanti..

Ma rimane un icona per ogni scacchista…ha trovato uno stallo in sole dieci mosse…e soprattutto lo stallo con tutti i pezzi sulla scacchiera…

 

E quella partita sulla tua scacchiera ti rappresenta…tanti pezzi…e nessuna mossa possibile..

 

Sei un mediocre scacchista…troppa fantasia e poca tecnica…non vuoi mai stare in quegli schemi…ti piace troppo stupire…

 

Ed allora ancora una volta…via la regina!....e via alla fantasia che rappresenta sulla tua scacchiera…ti difendi con quegli schemi…e anche questa volta la tua partita l’hai persa…

 

Ed allora….

 

L’uomo osserva la scacchiera poggiata sul davanzale della finestra…mentre accarezza quella regina bianca…sta per muovere…quando dalla foresta un lungo ululato attira la sua attenzione e il suo sguardo…girandosi poi verso il fuoco a cercare con lo sguardo il lupo...ma ancora lo sguardo va verso il bosco sotto la torre…lì una figura bianca staglia fra gli alberi…il buio sembra non avvolgerla…ed avanza con passi leggeri…

 

Lo scoppiettare del fuoco e…Rabb?...

 

Il grosso lupo nero si avvicina al bosco dove quella figura si è fermato l’uomo è troppo lontano per vedere quegli occhi verdi che lo osservano…quegli occhi lo conoscono…e lui conosce loro…ma..

 

Perché è qui?...e perché non si avvicina?...

 

La donna si china verso il lupo e lo accarezza dolcemente mentre i lunghi capelli si poggiano morbidi sulla nera pelliccia dell’animale…mentre lo accarezza pone la sua fronte sul grosso muso..i loro occhi….il loro sguardo…

 

Merlino ha un sussulto…nel riconoscere quella donna…la mano lascia quella regina…che cade sulla scacchiera…giusto il tempo di riportare lo sguardo sulla donna…e vede l’ombra del lupo correre nel buio insieme al cerbiatto bianco…

 

Ancora una volta la sua rabbia corre dietro alla sua follia…

 

 

Lo sguardo dell’uomo scorre la scacchiera come il campo da battaglia che lo aspetta domani…osserva quel re nero intagliato nell’ebano…è scoperto…quell’alfiere bianco lo vede…ed è pronto a colpire….protetto dal cavallo…ed allora la mano va verso la regina…a cercare quella copertura…quell’ennesimo sacrificio…

 

“Tsepesh!!”…la voce alle sue spalle…non aveva sentito i passi…era troppo preso dalla sua partita..

“Tsepesh!...è sparito un cavallo…lo stalliere dice…”

 

“Lo so”…la voce non tradisce nessuna inflessione…nessuna emozione…”puoi andare…non c’è bisogno di te ora…ce ne sarà domani…ma non…ORA”…l’ordine è secco e preciso come una frustata…e questa volta i passi che si allontanano sono ben udibili…

 

Lo sguardo torna alla scacchiera…ma l’uomo osserva quel cavallo nero posto accanto…fuori del gioco…sacrificato…stringe gli occhi…a ricacciare un emozione…e la regina nera cade sulla scacchiera..

 

 

 

Gli occhi sottili separati da quel naso adunco osservano la mano dell’uomo davanti a lui…la torre…perché non aveva visto quella torre?

 

“Padre…ma veramente stiamo giocandoci la vita di quella donna?...”

 

L’inquisitore osservava quella giovane guardia e la sua voce preoccupata…alzo i suoi occhi azzurri e decisi verso il ragazzo…”conosci altro modo di verificare il volere di Dio?...i tuoi pezzi neri…sono mossi dalla Nera Falciatrice….e dalla tua mano di peccatore!...ed io muovo il suo volere con la mano del suo umile servo…ora fai la tua mossa!”…

 

“ma Padre…avete già sentenziato….è una strega….perchè è una strega vero?”…il giovane non osava incrociare lo sguardo dell’uomo nella tunica nera davanti a lui…

 

“si lo è!...stiamo chiedendo l’ in cospectu populi comburantur…o vuoi andare a dargli fuoco ora in quella cella?”…il dito ossuto dell’uomo indicò la porta alle spalle del ragazzo.

 

“No padre…ma certo che senza…la vostra regina…forse ecco la prima scintilla!”…per quanto chinato il volto del giovane…quel sorriso malizioso e divertito si dipinse in maniera evidente sulle sue labbra…mentre con la torre scalciava a terra la regina bianca…

 

L’inquisitore si alzò di scatto…mentre osservava ancora la regina bianca chinata sulla scacchiera…”Matto in quattro mosse…avverti il boia di preparare un rogo”…senza degnare di un ulteriore sguardo il suo avversario..gli girò le spalle e si diresse verso le sue stanze..

 

 

L’uomo disteso sul divano osservava il suo albero di natale…teneva ancora in mano il cellulare con l’ultimo messaggio scritto…lo sguardo si spostò sulla scacchiera indiana…poggiata sul mobile dinnanzi a lui…

 

Si alzò e la osservò meglio…nessuna mossa possibile…e le sue labbra senza che nessun suono ne uscisse…”stallo….mmhh..”..

 

Allora le mosse andarono a ritroso…il cavallo nero tolse la difesa dell’alfiere nero….il cavallo bianco si tolse da davanti al re…la mano andò sulla regina nera….e…indietreggiò vicino al suo re…l’alfiere andò a ricoprire di nuovo il re…ed era ora del primo sacrificio…via la torre…e l’alfiere nero ora dava scacco al re…passo di regina….e via l’alfiere…minacciata da pedone…e..

 

“Bianco in svantaggio…manca quella mossa”…il cane alzò lo sguardo a quelle parole che rompevano il silenzio in cui dormiva con la mezzo corpo fuori della sua cuccia…

 

Gli occhi dell’uomo che stavano diventando rossi osservavano il cane…si avvicinò a lui..lo accarezzò…ora sorrideva…davanti a quella stupida posizione del suo cane…che sebbene sveglio rimaneva fermo nel suo riposo a farsi accarezzare…”ok…Ety…lasciamola così…niente di speciale…niente di schematico…e quella regina rimane sotto scacco…ma siamo ancora in gioco…no?”…

 

L’alfiere nero ora è fuori della scacchiera….vicino a quella foto di suo padre…per caso…vicino a chi quel gioco gliel’ha insegnato…la regina sta per cadere…ma è lì…come quel salato in bocca…mentre gli occhi si fanno un po’ rossi..