Furono attimi di respiri condivisi e sorrisi luminosi, un'esplosione di passione e la palpabile sensazione di una felicità che sembrava finalmente conquistata, sebbene solo per quei brevi momenti che ci siamo dedicati l’uno all’altra. Volevamo essere i protagonisti della nostra storia e, in un certo senso, ci siamo riusciti. Attraverso parole e gesti, ci siamo sollevati in alto, trasportati dalle ali dell’emozione, convinti che ciò che vivevamo fosse vero amore. Così lo definivi tu, e così ho creduto fosse anche per me.
Tuttavia, sono giunti momenti di intensa instabilità emotiva, e improvvisamente ho visto levitare ombre di grigi corvi con le ali spiegate, prefigurando la fine di qualcosa che ora riconosco come impossibile. Riconosco l'alone di un sole ormai spento, privo di luce e calore, incapace di illuminare un futuro che desideravo ardentemente. Ricordo i momenti sereni condivisi, ma ora sembrano solo echi lontani, svaniti come un miraggio. Le nuvole color cenere che avvolgono i miei pensieri sono la rappresentazione di una realtà che non avrei mai voluto accettare.
Vivo nella speranza di sentire la verità dalle tue labbra, ma ogni attimo di attesa si fa più pesante, come se il peso del silenzio si accumulasse dentro di me. Dentro questo labirinto di menzogne e false promesse, mi sono aggrappato con tutte le mie forze a un domani che ora mi sembra irraggiungibile. Un bacio, e poi un altro, fino a sentirmi quasi soffocare, mai sazio di questa dolcezza, pur sapendo che ogni gesto ci allontana ulteriormente dalla realtà. Questo è ciò che ho vissuto e di cui non mi pento, ma ora sono perso nella consapevolezza che per noi non ci sarà alcuna salvezza.
Pensando alla fine, ho realizzato che quei pensieri che ti ho confidato erano così forti da permettermi di liberarmi dalla tua immagine. Confesso di aver desiderato che il nostro legame non finisse mai. Ma ormai sento le tue lame di gelo penetrare nel mio cuore, straziandolo. So che la cosa migliore da fare è allontanarmi, poiché stai lentamente uccidendo la mia anima. Hai eretto alte mura, costringendomi a crederti, e io sono colpevole di averti conferito il potere di trascinarmi in questo abisso da cui non voglio più rimanere intrappolato.
Ora che tutto è giunto al termine, sei tu che devi accettare le mie parole, figlie del nostro inevitabile addio.
Tuttavia, sono giunti momenti di intensa instabilità emotiva, e improvvisamente ho visto levitare ombre di grigi corvi con le ali spiegate, prefigurando la fine di qualcosa che ora riconosco come impossibile. Riconosco l'alone di un sole ormai spento, privo di luce e calore, incapace di illuminare un futuro che desideravo ardentemente. Ricordo i momenti sereni condivisi, ma ora sembrano solo echi lontani, svaniti come un miraggio. Le nuvole color cenere che avvolgono i miei pensieri sono la rappresentazione di una realtà che non avrei mai voluto accettare.
Vivo nella speranza di sentire la verità dalle tue labbra, ma ogni attimo di attesa si fa più pesante, come se il peso del silenzio si accumulasse dentro di me. Dentro questo labirinto di menzogne e false promesse, mi sono aggrappato con tutte le mie forze a un domani che ora mi sembra irraggiungibile. Un bacio, e poi un altro, fino a sentirmi quasi soffocare, mai sazio di questa dolcezza, pur sapendo che ogni gesto ci allontana ulteriormente dalla realtà. Questo è ciò che ho vissuto e di cui non mi pento, ma ora sono perso nella consapevolezza che per noi non ci sarà alcuna salvezza.
Pensando alla fine, ho realizzato che quei pensieri che ti ho confidato erano così forti da permettermi di liberarmi dalla tua immagine. Confesso di aver desiderato che il nostro legame non finisse mai. Ma ormai sento le tue lame di gelo penetrare nel mio cuore, straziandolo. So che la cosa migliore da fare è allontanarmi, poiché stai lentamente uccidendo la mia anima. Hai eretto alte mura, costringendomi a crederti, e io sono colpevole di averti conferito il potere di trascinarmi in questo abisso da cui non voglio più rimanere intrappolato.
Ora che tutto è giunto al termine, sei tu che devi accettare le mie parole, figlie del nostro inevitabile addio.