NEC DEDITIONEM UMQUAM

24 settembre 2024 ore 09:09 segnala


Ci sono momenti in cui l’oscurità prevale e ti ritrovi senza un sole che illumini il cammino. La tua incomprensione si riflette timidamente negli occhi di chi sembra preoccuparsi di te solo per interesse o convenzione, non certo per amore. Lo sguardo giudicante penetra nell’anima e la ragione cerca di rispondere all’inquietudine che avvolge il tuo mondo, proprio nel momento in cui quando ti senti perso e incapace di ritrovare la strada. Nulla sembra essere come prima. È il canto della disperazione, umile compagna di chi sente la vita scorrere via, senza ostacoli che ne rallentino la corsa, in direzione di quel baratro chiamato distanza da sé.

Poi, all’improvviso, una nota, figlia di una musica lontana nei ricordi, si avvicina e, abbracciandoti, tenta disperatamente di risvegliare la tua voglia di combattere, memoria di altre battaglie, dove il carattere e la determinazione di chi non si arrende hanno mantenuto acceso il sole guida verso il tuo destino. Quelle poche note diventano finalmente energia per te, che disperatamente non vuoi arrenderti, perché sai che ogni fallimento deve essere privo di rimorsi o rimpianti.

La sconfitta è onorevole quanto la vittoria, solo quando non ci si arrende e si lotta senza riserve. E tu, sarai ancora capace di combattere con onore questa tua battaglia?
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24/09/2024 09:09:22
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LIBERTATEM INVENERUNT

23 settembre 2024 ore 09:19 segnala



Ho finalmente deciso di liberare le parole, tenute in ostaggio da cupi pensieri di possesso e dominio. L’anima è tornata libera di viaggiare, dimentica di censure e costrizioni imposte per compiacere presenze inutili, corpi inesistenti già estinti sin dalla nascita, privi del rispetto necessario per relazioni fondate sulla reciprocità.

Scacciati questi falsi dei e i loro mefitici respiri, ricomincio ad esplorare nuovi mondi, percorrendo rotte che per troppo tempo sono rimaste terra di nessuno, non so se per paura, vigliaccheria o semplice noia. Ormai la consapevolezza del sé è tornata. Non posso fermare la mia natura. Non voglio più farlo.

A voi che mi leggete di nascosto e sapete di cosa parlo, voi che mi avete obbligato al silenzio e alle corrotte parole costruite sulla menzogna, allontanatevi da me per sempre, perché dalla mia mente siete stati cancellati e distrutti, come se mai foste esistiti. L’indifferenza sarà il mio scudo e la ragione la mia spada, armi che alzerò con decisione contro di voi, per non concedervi mai più una presenza.

Che il colore delle parole autentiche ritorni, lasciando alle immagini il bianco e nero di un passato ormai lontano.
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23/09/2024 09:19:52
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RENATUS EX TENEBRIS

20 settembre 2024 ore 10:06 segnala


Ho usato parole inutilmente infiammate per descrivere la passione, solo per scoprire poi che la mia anima era sprofondata nelle paludi della solitudine. Spesso mi sono ritrovato a dover dare un senso al distacco, forzando la mia volontà e costringendomi a interrompere legami che credevo autentici ma che, in realtà, erano vuoti, privi di quella consistenza che riconosciamo nelle cose reali che viviamo. Per questo mi sono visto costretto a strapparmi l’amore dal cuore, ingannato dalla convinzione che fosse qualcosa che valesse la pena vivere.

Così, dopo tutto quel dolore, sono lentamente tornato sui miei passi, ripercorrendo antiche tracce disseminate nel tempo, tra le dune dell’esperienza accumulata. Alcune erano segnate da una finta intensità, volte a compiacere chi mi stava avvelenando con l’inganno; altre provenivano da mondi così lontani e irreali da sembrare irraggiungibili, come miraggi nel deserto. Ho capito che ognuno è solo quando sceglie di esserlo, per propria incapacità o volontà. Chi comprende questo sa che non c’è mai stata una cospirazione contro di lui, poiché quella solitudine di vagabondo senza patria era soltanto una scelta consapevole.

Alla fine, ho deciso di lasciare che la luce della ragione illuminasse il mio cammino, alleggerendo il peso della vita per quel cuore che credevo perduto, ma che in realtà era solo temporaneamente assopito. Distanza ed emozione, il senso del distacco e i sorrisi nascosti sono diventati parole prive di significato, non più quelle lame sottili che una volta penetravano fino all’osso nella mia carne viva, ferita a morte.

Ho scritto tutto questo per lasciare una traccia di me a quei fantasmi che, pur presenti, rimangono nascosti e distanti. A loro dedico le mie parole. A loro, che sono state luci intermittenti sul mio cammino, accese solo per scrutare ciò che resta della mia anima, dedico il mio pensiero di uomo rinato, redento e finalmente felice per la loro scomparsa, fatta anche di silenzi. A questi spiriti inquieti e senza futuro lascerò solo il ricordo del mio passaggio, perché non saranno mai più degni della mia presenza.
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20/09/2024 10:06:07
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RESISTENTIA VEL TIMEO: ITER IN FUTURUM

19 settembre 2024 ore 11:53 segnala


All’improvviso, mi ritrovo catapultato in un momento del tutto nuovo. Avverto che qualcosa di radicalmente diverso dalla mia quotidianità sta per investirmi. Non riesco a trovare sicurezza nei principi e nelle norme che solitamente mi offrono protezione, appigli instabili della mia vita di ogni giorno dietro i quali mi rifugio. Temo di essere risucchiato in un turbine di emozioni sovrastanti che sfuggono alla mia presa e, per questo, sento che potrei essere sopraffatto dal timore di qualcosa di già provato.

Mi sto muovendo in una realtà che evoca il passato, un mondo costruito come se fosse una prigione da cui non si può fuggire, con muri che si estendono all’infinito e di cui è impossibile riconoscerne i confini. Una danza di luci e ombre intorno a me alimenta la mia inquietudine, così profonda da non averla mai provata prima. È un cambiamento repentino a cui non ero preparato, privo di un significato chiaro, oscuro al punto da spaventare. L’assenza di contorni definiti mi accompagna in un viaggio pieno di colori e fragranze che richiamano ricordi lontani, esperienze lontane, dimenticate ma già vissute. Questa cosa mi spaventa e mi affascina al tempo stesso, trascinandomi in questo gorgo a cui non riesco a opporre resistenza.

Il pensiero che figure lontane e dimenticate possano riemergere in forme misteriose e irriconoscibili si manifesta come un presagio di disgrazie alle quali non si può non prestare attenzione. Forse, però, è un bene, poiché questo mi riconduce alla realtà e mi sprona alla vigilanza. È come se camminassi su lame affilate. La mia paura più profonda è quella di perdere il dominio su questa mia nuova dimensione di quiete, inesorabilmente intrecciata con il mio presente. Ma non trovo pace in questo eco di voci che provengono dal passato. Mi percuotono la memoria e mi fanno evocare emozioni ormai perdute e mai dimenticate, che forse ho timore di ritrovare, generatrici di dolore e mai dimenticata disperazione.

La consapevolezza di un destino non casuale che si rivela improvvisamente mi prosciuga le energie residue, le stesse consumate anni prima, necessarie per non soccombere. E se si trattasse di un nuovo inganno? Mi convinco e cerco una spiegazione per questa inaspettata deviazione dalla mia consueta routine, segnale che la mia razionalità non è completamente perduta.

So che devo resistere a questo, che può apparire come un nuovo inganno, forse presagio del ritorno di un antico maleficio scagliato secoli or sono contro di me per vendetta da un malvagio demone. Il rischio è che, in questo processo di trasformazione, il mio cammino si perda nella rassegnazione, sottomesso a questo dejà vu che si ripresenta così forte e potente, riportandomi a un’epoca che pensavo fosse ormai dimenticata.

Ammetto di temere il futuro che mi attende, ma, come qualcuno ha detto in passato, ‘non c’è nulla di più potente di una mente determinata a non ripetere gli errori del passato’.
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19/09/2024 11:53:23
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REDITUS AD INITIUM

18 settembre 2024 ore 16:17 segnala



Non riesco a spiegarmi perché abbia scelto di iniziare quel percorso che avevo interrotto innumerevoli volte, per poi tornare a riprenderlo in modo quasi disperato. Avevo promesso a me stesso (e al Tempo) che non l’avrei più fatto. È stata una lotta tra facilità e difficoltà, cedere a questa tentazione. Le parole, da sempre, mi offrono la possibilità di creare realtà imperfette da vivere, che spesso ricordano più delle lame che trafiggono piuttosto che melodie dolci, pronte per essere cantate e ascoltate, oltre che godute. Hanno per questo il potere di ferire e, in alcuni casi, possono causare danni irreparabili. Sono consapevole dei rischi che corro, ma ho scelto di prendere su di me questa responsabilità ancora una volta. Purtroppo.
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« immagine » Non riesco a spiegarmi perché abbia scelto di riprendere quel percorso che avevo interrotto innumerevoli volte, per poi tornare a riprenderlo in modo quasi disperato. Avevo promesso a me stesso (e al Tempo) che non l’avrei più fatto. È stata una lotta tra facilità e difficoltà, cede...
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DECLARATIO PROPOSITI

16 settembre 2024 ore 15:39 segnala


Dal profondo dell’abisso in cui ero caduto, mi risveglio e osservo la mia anima smarrita lungo il cammino, tra ombre e sussurri, mentre il silenzio si espande verso una dimensione irreale e dominante. In questo labirinto di pensieri inizia il mio viaggio alla scoperta della mia verità, dove ogni passo è un enigma e ogni respiro una sfida.

L’inquietudine che ormai è parte di me mi appare come ombra che danza senza tregua, accompagnata da un eco lontano che mai si placa. Nel cuore della notte, il tormento si impossessa della luce che sembra guidarmi, alla ricerca di risposte perdute tra una fitta foresta di domande.

Chi sono io davvero, in questo vasto universo? Qual è il mio scopo? Qual è il mio vero percorso? Ogni emozione diventa così un enigma da svelare e i sogni si trasformano in miraggi di realtà possibile ma distante. In questo viaggio oscuro, chissà dove sarà la meta, di cui non vedo fine né approdo.

Ma forse è proprio nell’oscurità che si cela la verità, quel segreto nascosto che solo l’anima conosce e che cerca sin dalla sua origine. Qual è il significato del dolore e della gioia? Cosa cerco veramente, oltre questa fitta nebbia che mi accompagna in questo viaggio? Chi sono io davvero?

Il tempo scorre inesorabile, portando con sé ricordi di esperienze trascorse, felici o dolorose. Così la memoria diventa un rifugio, un luogo dove i ricordi si intrecciano, creando un mosaico di esperienze che definiscono il mio passato e disegnalo i contorni di un probabile futuro. E io non voglio abbandonarli perché fanno parte di me, di questo mio nuovo viaggio che sembra trarre dal passato la direzione di questo presente. Ogni ricordo e ogni emozione, diventano nuovi tasselli di questo enigma da risolvere che in molti chiamano vita.
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« immagine » Dal profondo dell’abisso in cui ero caduto, mi risveglio e osservo la mia anima smarrita lungo il cammino, tra ombre e sussurri, mentre il silenzio si espande verso una dimensione irreale e dominante. In questo labirinto di pensieri inizia il mio viaggio alla scoperta della mia verit...
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