Quel velo di mistero celato tra le immagini e le rare parole che ti appartengono è così sottile e affilato da non lasciare scampo alla mia anima, misteriosa creatura tanto idealizzata, finalmente diventata presenza. Quando quel desiderio di verità sarà rivelato, il tuo pseudonimo avrà infine il colore e il sapore del tuo vero nome. Sempre che tu, così come desideri apparire, esista davvero!
Il profilo non consente di discernere la tua reale essenza. In fondo, è solo un codice che sembra descrivere realtà indefinibili, ma certamente proietta l'idea di te come una presenza che non si manifesta, forse per paura, diffidenza o estrema riservatezza. Non voglio immaginare nulla di più terribile di questo, anche se ti confesso che il sospetto mi attanaglia.
Resta comunque il contatto rispettoso di chi, come noi, si scambia emozioni attraverso pareti immateriali colorate dal tempo. Le chiameremo per convenzione "ipocrisie d’incoscienza cognitiva", poiché i legami esistono solo nella nostra mente, che proietta emozioni, per lo più inesistenti.
Tutto ciò che ci riguarda è una distanza che si chiude e si apre come un polmone che respira lontano, traendo la sua energia dai movimenti delle nostre dita su una semplice tastiera di telefono o PC. Questo rende il tutto fluttuante tra il possibile e il probabile, come un gioco di antica memoria in cui cavalieri avventurosi, con la lancia in resta, studiano l’avversario per cercare vittoria o sconfitta.
Siamo qui riuniti nel disperato tentativo di scoprire qualcosa che renda l'emozione tangibile, consapevoli di essere vittime o carnefici di qualcosa di nuovo, utilizzato per dimenticare lontani sogni infranti o passioni sbiadite dal tempo, mentre ci nascondiamo dietro questi monitor che sembrano non offrire riparo da presagi di sventura, sintomo della nostra sconfitta per il tempo perso nel trovarci qui e non altrove.
Chissà se tu, che mi leggi e mi osservi da lontano, ti farai beffa di queste mie parole apparentemente inutili, pensando anche solo per momento che questa mia verità non ti appartenga.
E io confesso, cari lettori e pazienti lettrici, che queste parole sono state scritte soltanto per strappare un timido e silenzioso sorriso d’assenso o di diniego. Null’altro di più.
Il profilo non consente di discernere la tua reale essenza. In fondo, è solo un codice che sembra descrivere realtà indefinibili, ma certamente proietta l'idea di te come una presenza che non si manifesta, forse per paura, diffidenza o estrema riservatezza. Non voglio immaginare nulla di più terribile di questo, anche se ti confesso che il sospetto mi attanaglia.
Resta comunque il contatto rispettoso di chi, come noi, si scambia emozioni attraverso pareti immateriali colorate dal tempo. Le chiameremo per convenzione "ipocrisie d’incoscienza cognitiva", poiché i legami esistono solo nella nostra mente, che proietta emozioni, per lo più inesistenti.
Tutto ciò che ci riguarda è una distanza che si chiude e si apre come un polmone che respira lontano, traendo la sua energia dai movimenti delle nostre dita su una semplice tastiera di telefono o PC. Questo rende il tutto fluttuante tra il possibile e il probabile, come un gioco di antica memoria in cui cavalieri avventurosi, con la lancia in resta, studiano l’avversario per cercare vittoria o sconfitta.
Siamo qui riuniti nel disperato tentativo di scoprire qualcosa che renda l'emozione tangibile, consapevoli di essere vittime o carnefici di qualcosa di nuovo, utilizzato per dimenticare lontani sogni infranti o passioni sbiadite dal tempo, mentre ci nascondiamo dietro questi monitor che sembrano non offrire riparo da presagi di sventura, sintomo della nostra sconfitta per il tempo perso nel trovarci qui e non altrove.
Chissà se tu, che mi leggi e mi osservi da lontano, ti farai beffa di queste mie parole apparentemente inutili, pensando anche solo per momento che questa mia verità non ti appartenga.
E io confesso, cari lettori e pazienti lettrici, che queste parole sono state scritte soltanto per strappare un timido e silenzioso sorriso d’assenso o di diniego. Null’altro di più.