Ho camminato sospesa a un filo, cercando di ritrovare la felicità che avevo perso, rincorrendo attimi di tempo che strappavo alla mia vita sempre incerta. Mi sono smarrita e ritrovata più volte, prima di dannarmi l’anima per sempre, alla ricerca di quell’illusione che qualcuno continua a definire amore. Mi sono persino umiliata, correndo da te in lacrime e supplicandoti di tornare a percorrere insieme quella strada ormai smarrita.
Poi quel suono improvviso del temporale e quella pioggia battente, quella stessa che troppo spesso ha ricoperto le mie lacrime È qui ho deciso di rompere per sempre quelle catene che mi tenevano legate a te, per me che ero posseduta ma mai, ma mai realmente amata. Finalmente ho smesso di percepire quel profumo di fragola selvatica, unico ricordo della mia infanzia felice, quando correvo a piedi nudi a raccogliere fiori di campo su quel lungo prato, prima della collina. Con te ho capito che la vita era per me soltanto un’enorme illusione. Ho realizzato che dovevo cambiare, riprendere tra le mani la mia dignità perduta. Volevo ricominciare a sognare, assaporando ogni emozione possibile.
Così ho scelto consapevolmente di vagare ancora per spazi aperti, spesso senza rendermi conto di dove fossi, arrivando persino a perdere il controllo delle mie sensazioni più profonde, pur di sentirmi appagata. Tuttavia, nulla sembrava soddisfare il mio bisogno d’amore. Non la passione, né la fisicità di momenti trascorsi tra braccia diverse, prive di affetto ma cariche di un’ansia feroce per quella sola esperienza che il mio corpo poteva offrire. Quella collina appariva ancora lontana, quasi irraggiungibile, come un miraggio che non riesce a trovare la sua realtà, perché forse nemmeno esiste. In quella giornata di un tiepido ottobre, ho deciso di intraprendere la via del compromesso, riprendendo il controllo della mia vita e rinunciando a quell’amore che credevo fosse l’unica verità possibile, quella che mi restituiva l'immagine di me finalmente appagata. Qui ho scoperto che il fantasma della felicità, quello che inganna con le illusioni, era tornato a prendersi gioco di me.
Consapevole di trovarmi ancora una volta sulla strada sbagliata, ora ho capito che non posso fare a meno di quelle emozioni. Sono confusa, irrimediabilmente persa nel pensiero di quello che per me è stato fino ad ora un frutto proibito, del quale, tuttavia, non riesco ancora a privarmi. Non importa con chi riscoprirò l’amore o quale sarà il suo nome. Questa volta sono pronta ad accontentarmi anche delle briciole, pur di perdermi nuovamente a piedi nudi in quel prato prima della collina, anche se fosse solo per quell’attimo capace di alleviare il grande dolore che porto dentro.
Non posso vivere senza il pensiero dell’amore che illumina la mia strada. Il domani è incerto, come al solito. Come sempre mi trovo su percorsi pericolosi, soprattutto ciò che desidero potrebbe non essere ancora come vorrei. Perciò rimango spesso sospesa tra cielo e terra, in un equilibrio precario su quella corda tesa che è il tempo, afflitta da un’angoscia costante, frutto di una continua lotta tra cuore e ragione. Solo ora ho compreso che è unicamente all’interno di quell’emozione che voglio rinascere, dentro quell’energia che grida e consuma, che assorbe e completa, che cattura e toglie il fiato, che devasta ma che alla fine riporta alla luce, dopo aver affrontato le tenebre più profonde. Per questo ho scelto di cogliere per un’ultima volta il rischio dell’amore, anche se ciò dovesse comportare la mia totale distruzione.
Ho scelto cosi di vivere intensamente dove tutto è colore e nulla è in bianco e nero, dove anche un semplice sospiro d’amore è come un suono o un sapore a cui non si può rinunciare. Non importa se c’è un prezzo da pagare, perché io sono proprio come tu mi percepisci. Io sono anima e corpo, errore e correttezza, fierezza e preconcetto, sostantivi che mi immergono nel mio paradosso di vita. Sarò quindi la strega maledetta, come tu mi chiamavi, quando mi gettavi in faccia il tuo desiderio. Sarò la strega che cammina a piedi nudi lungo il prato prima della collina, la stessa che ha scelto di vivere anche di illusioni, pur di non smettere mai di sentirsi viva. Quella che cerca la sua felicità tra quegli spinosi rovi chiamati destino.
Finalmente ho capito che voglio consumare la mia vita in un luogo dove tutto è colore e nulla è in bianco e nero, dove anche un semplice sospiro d’amore assume l’essenza di un suono o di un sapore a cui non si può rinunciare. Non importa se ci sarà un prezzo da pagare, perché io sono così come mi percepisci. Dentro questo paradosso dell’esistenza, diventerò per l’ultima volta la tua strega maledetta, quella che tu obbligavi a obbedirti mentre io soffocavo nel pianto la mia libertà, per la paura di perderti. Sarò allora la strega scalza che percorre il prato prima della collina, colei che ha scelto di vivere anche di illusioni, pur di non smettere mai di sentirsi viva. Ancora una volta, sarò finalmente quella donna che cerca frammenti di felicità tra le pieghe di un semplice sorriso.
Poi quel suono improvviso del temporale e quella pioggia battente, quella stessa che troppo spesso ha ricoperto le mie lacrime È qui ho deciso di rompere per sempre quelle catene che mi tenevano legate a te, per me che ero posseduta ma mai, ma mai realmente amata. Finalmente ho smesso di percepire quel profumo di fragola selvatica, unico ricordo della mia infanzia felice, quando correvo a piedi nudi a raccogliere fiori di campo su quel lungo prato, prima della collina. Con te ho capito che la vita era per me soltanto un’enorme illusione. Ho realizzato che dovevo cambiare, riprendere tra le mani la mia dignità perduta. Volevo ricominciare a sognare, assaporando ogni emozione possibile.
Così ho scelto consapevolmente di vagare ancora per spazi aperti, spesso senza rendermi conto di dove fossi, arrivando persino a perdere il controllo delle mie sensazioni più profonde, pur di sentirmi appagata. Tuttavia, nulla sembrava soddisfare il mio bisogno d’amore. Non la passione, né la fisicità di momenti trascorsi tra braccia diverse, prive di affetto ma cariche di un’ansia feroce per quella sola esperienza che il mio corpo poteva offrire. Quella collina appariva ancora lontana, quasi irraggiungibile, come un miraggio che non riesce a trovare la sua realtà, perché forse nemmeno esiste. In quella giornata di un tiepido ottobre, ho deciso di intraprendere la via del compromesso, riprendendo il controllo della mia vita e rinunciando a quell’amore che credevo fosse l’unica verità possibile, quella che mi restituiva l'immagine di me finalmente appagata. Qui ho scoperto che il fantasma della felicità, quello che inganna con le illusioni, era tornato a prendersi gioco di me.
Consapevole di trovarmi ancora una volta sulla strada sbagliata, ora ho capito che non posso fare a meno di quelle emozioni. Sono confusa, irrimediabilmente persa nel pensiero di quello che per me è stato fino ad ora un frutto proibito, del quale, tuttavia, non riesco ancora a privarmi. Non importa con chi riscoprirò l’amore o quale sarà il suo nome. Questa volta sono pronta ad accontentarmi anche delle briciole, pur di perdermi nuovamente a piedi nudi in quel prato prima della collina, anche se fosse solo per quell’attimo capace di alleviare il grande dolore che porto dentro.
Non posso vivere senza il pensiero dell’amore che illumina la mia strada. Il domani è incerto, come al solito. Come sempre mi trovo su percorsi pericolosi, soprattutto ciò che desidero potrebbe non essere ancora come vorrei. Perciò rimango spesso sospesa tra cielo e terra, in un equilibrio precario su quella corda tesa che è il tempo, afflitta da un’angoscia costante, frutto di una continua lotta tra cuore e ragione. Solo ora ho compreso che è unicamente all’interno di quell’emozione che voglio rinascere, dentro quell’energia che grida e consuma, che assorbe e completa, che cattura e toglie il fiato, che devasta ma che alla fine riporta alla luce, dopo aver affrontato le tenebre più profonde. Per questo ho scelto di cogliere per un’ultima volta il rischio dell’amore, anche se ciò dovesse comportare la mia totale distruzione.
Ho scelto cosi di vivere intensamente dove tutto è colore e nulla è in bianco e nero, dove anche un semplice sospiro d’amore è come un suono o un sapore a cui non si può rinunciare. Non importa se c’è un prezzo da pagare, perché io sono proprio come tu mi percepisci. Io sono anima e corpo, errore e correttezza, fierezza e preconcetto, sostantivi che mi immergono nel mio paradosso di vita. Sarò quindi la strega maledetta, come tu mi chiamavi, quando mi gettavi in faccia il tuo desiderio. Sarò la strega che cammina a piedi nudi lungo il prato prima della collina, la stessa che ha scelto di vivere anche di illusioni, pur di non smettere mai di sentirsi viva. Quella che cerca la sua felicità tra quegli spinosi rovi chiamati destino.
Finalmente ho capito che voglio consumare la mia vita in un luogo dove tutto è colore e nulla è in bianco e nero, dove anche un semplice sospiro d’amore assume l’essenza di un suono o di un sapore a cui non si può rinunciare. Non importa se ci sarà un prezzo da pagare, perché io sono così come mi percepisci. Dentro questo paradosso dell’esistenza, diventerò per l’ultima volta la tua strega maledetta, quella che tu obbligavi a obbedirti mentre io soffocavo nel pianto la mia libertà, per la paura di perderti. Sarò allora la strega scalza che percorre il prato prima della collina, colei che ha scelto di vivere anche di illusioni, pur di non smettere mai di sentirsi viva. Ancora una volta, sarò finalmente quella donna che cerca frammenti di felicità tra le pieghe di un semplice sorriso.
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