chissà...

21 ottobre 2011 ore 23:33 segnala
un pensiero mi coglie,
quando crediamo d'essere onesti,
di non aver nulla da nascodere,
chi inganniamo in realtà, noi stessi o gli altri?
quanti livelli di noi facciamo veramente emergere e scoprire anche a noi stessi
e quanti ne celiamo nell'ombra dei pensieri inespressi e delle parole non dette?
vogliamo veramente farci conoscere e comprendere per ciò che siamo o per ciò che lasciamo fitrare dagli innumerevoli specchi che ci compongono?
ed alla fine, chi siamo noi, chi è il nostro nucleo reale e tangibile, sempre ammesso che esista e non sia un'illusione in continuo mutamento, piegata dalle persone e dalle situazioni che con noi si scontrano e si fondono?
chissà...
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un pensiero mi coglie, quando crediamo d'essere onesti, di non aver nulla da nascodere, chi inganniamo in realtà, noi stessi o gli altri? quanti livelli di noi facciamo veramente emergere e scoprire...
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ma...

13 luglio 2011 ore 22:54 segnala
Pane sciapo,come quello toscano senza sale,così chiamo io la sensazione che spesso m'assale,quella d'avere lo stomaco pieno ma di non essere sazio,manca quel sale che dona gusto e sostanza alle cose, che rende il cibo, così come la vita, pieno e gustoso, da assaporare un boccone alla volta anche quando è un semplice pezzo di pane, anche nella vita come a tavola le gioie più grandi andrebbero godute nelle piccole cose, se ci fosse quel pizzico di sale...
E lo sai qual'è la cosa più strana? che quando chiedi quel granello di sale a chi ti è seduto accanto nella vita come a tavola, spesso non vieni compreso, anzi, susciti meraviglia e stupore, ma come, il tuo piatto è pieno di cose nutrienti, possibile che ti serva quel granello di sale per stare bene?
Si, mi serve,eccome se mi serve, e così come io lo metto nel piatto della vita di chi accanto a me siede vorrei che fosse messo anche nel mio, e (ma li sarebbe forse pretendere troppo) senza doverlo chiedere ogni volta, chiedere sempre alla lunga stanca anche il più assiduo, così ci si abitua a mangiare sciapo si, ma sempre con quella sensazione fra bocca e stomaco che qualcosa di importante seppur piccolo manchi sempre, quel granello di sale di cui non posso fare a meno per gustarmi la vita così come il cibo....
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Pane sciapo,come quello toscano senza sale,così chiamo io la sensazione che spesso m'assale,quella d'avere lo stomaco pieno ma di non essere sazio,manca quel sale che dona gusto e sostanza alle cose,...
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parole

11 aprile 2011 ore 12:51 segnala
Parole di pietra
parole d'acqua
parole di fango
parole di lacrime
quante parole
tante
eppure
alle volte
tutte le nostre parole
non sono che uno schermo
un confine tra ciò che siamo e ciò che diciamo
siamo noi le nostre parole?
sono nostre le parole?
oppure sono l'ennesima maschera che indossiamo
pronta per l'occasione che ci troviamo di fronte?
parole
quante parole...
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Parole di pietra parole d'acqua parole di fango parole di lacrime quante parole tante eppure alle volte tutte le nostre parole non sono che uno schermo un confine tra ciò che siamo e ciò che diciamo siamo noi le nostre parole? sono nostre le parole? oppure sono l'ennesima maschera che...
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La sensazione d'un attimo...

07 dicembre 2010 ore 13:59 segnala

Cambia il percorso delle persone la sensazione d'un attimo,

quell'istante bloccato sullo schermo della vita che fa inciampare

sui propri piedi, in cui alzi la testa dal monotono andare

e ti guardi, guardi attorno a te quel che di solito è il fondale di cartapesta

su cui scorrono le immagini del mondo mentre te ne stai fermo sui tuoi passi,

vedi cose nuove per il tuo sguardo e vecchie per i tuoi occhi,

anche gli altri esseri umani che come te percorrono immobili i loro fondali

assumono un significato diverso in quell'attimo,

una sensazione di nuovo,un brivido dell'anima,

che non sai spiegare e collegare, ma solo sentire dentro,

una sensazione, un attimo, il loro legame...

 

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Cambia il percorso delle persone la sensazione d'un attimo, quell'istante bloccato sullo schermo della vita che fa inciampare sui propri piedi, in cui alzi la testa dal monotono andare e ti guardi, guardi attorno a te quel che di solito è il fondale di cartapesta su cui scorrono le immagini del mon... (continua)
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con una risata

30 novembre 2010 ore 13:33 segnala

i miei passi di china e d'inchiostro

in questo mondo dove è tutto vero e dove tutto non lo è

sono per me e per voi amici miei,

per quelli che non ci sono più,per quelli che ci saranno,

per quelli che ascoltano e sopportano,

per quelli che giocano e scappano,

per quelli che nascondono in una risata il loro mondo,

e con una risata mi ci fanno entrare.

con una risata vi ricompenserò,

una risata sarà il biglietto d'ingresso,

magari tra le lacrime,

ma sempre una risata sarà,

amici miei.

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i miei passi di china e d'inchiostro in questo mondo dove è tutto vero e dove tutto non lo è sono per me e per voi amici miei, per quelli che non ci sono più,per quelli che ci saranno, per quelli che ascoltano e sopportano, per quelli che giocano e scappano, per quelli che nascondono in una risata ... (continua)
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IL MIO PASSO...

09 novembre 2010 ore 11:25 segnala
Nell’alternarsi delle stagioni trovo il mio respiro,

il mio passo,

percorro il filo della vita senza sapere dove e quando troverò un nodo,

quando si spezzerà,

equilibrista instabile sulle dita dei piedi,

il mio passo,

incognito eppur disegnato lieve sulla superficie del vento,

impronta di sabbia nel deserto,

eppure tutto è bello,

anche quel che fa male,

anche il respiro mozzato,

il salato sul viso,

il cuore di pietra e d’aria,

perché,

semplicemente,

con il mio passo,

vivo

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Nell’alternarsi delle stagioni trovo il mio respiro, il mio passo, percorro il filo della vita senza sapere dove e quando troverò un nodo, quando si spezzerà, equilibrista instabile sulle dita dei piedi, il mio passo, incognito eppur disegnato lieve sulla superficie del vento, impronta di sabbia... (continua)
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la cultura

29 ottobre 2010 ore 23:03 segnala
la cultura,cos'è la cultura?
quanti livelli ha,quanto profonda può essere,ha una fine,ha un fine?
la cultura,il sapere può essere un mantello di aesir cui ammantarti, buio e freddo come la notte,
in cui nasconderti,nascondere le tue parole dietro ad un involucro di tante belle altre parole dense,
di richiami nei richiami,un indovinello a spirale nel cui fondo non c'è risposta ma solo un altro grande punto di domanda, vuoto spazio dentro riempito di sapere,
può essere una luce ad illuminare angoli bui, quelli fuori e dentro di noi, due strade di luce che dal nostro dentro percorrono gli occhi fino alle righe scritte del prossimo libro,a sondare, a scrutare,a pensare, a scalare un livello dopo l'altro,un gradino dopo l'altro dell'infinita scala che da ogni singola parola scritta porta ad un pezzetto di ciò che siamo,mattone per la torre di babele che ognuno è.
la cultura, il sapere, cos'è? cosa siamo noi con lei, cosa siamo senza, differenze che non so spiegare,troppi libri son passati davanti ai miei occhi, troppe domande cui non ho risposte,accomunato in questo a tutti voi, forse è questo il senso reale della fratellanza,della comunanza tra esseri umani, non il sapere, ma l'ignorare...
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la cultura,cos'è la cultura? quanti livelli ha,quanto profonda può essere,ha una fine,ha un fine? la cultura,il sapere può essere un mantello di aesir cui ammantarti, buio e freddo come la notte, in cui nasconderti,nascondere le tue parole dietro ad un involucro di tante belle altre parole dense,... (continua)
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pezzi...

27 ottobre 2010 ore 22:36 segnala
spezzati sono i pensieri, rotti forse come bicchieri di vino,
come la notte interrotta dai fari dell'ultima auto,
dagli occhi di chi scruta nel buio dolce e pericoloso della sera,
fiutando promesse ed agguati appena aldilà della soglia del visibile,
un passo in avanti di sfida,le mani protese in difesa,
siamo coraggiosi o vigliacchi?
beviamoci un altro pò di notte ed un altro pò di vino,
vedremo quale ci stordirà prima...

11796224
spezzati sono i pensieri, rotti forse come bicchieri di vino, come la notte interrotta dai fari dell'ultima auto, dagli occhi di chi scruta nel buio dolce e pericoloso della sera, fiutando promesse ed agguati appena aldilà della soglia del visibile, un passo in avanti di sfida,le mani protese in... (continua)
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Io m'indigno..

08 ottobre 2010 ore 10:57 segnala
 

M’indigno, io m’indigno,

 

M’indigno per l’indignazione  da prima pagina di tanta gente,oggi arrabbiata col mostro di turno, domani la loro indignazione finirà nell’immondizia assieme al giornale, almeno fino al prossimo mostro.

 

M’indigno per questa ipocrisia da bravi cristiani, gridiamo “a morte!” e mostriamo il pugno al mostro pubblico, feroci e vendicativi nella folla,

vigliacchi  quando dall’altra parte del muro di casa nostra un bambino prende un sacco di botte solo perché un vigliacco grande ha la giornata storta, fingiamo di stupirci quando quel bimbo finisce in prima pagina, gridiamo al genitore crudele e vigliacco che picchia un indifeso,ma  chi chiude occhi ed orecchie per non vedere il futuro d’un bimbo svanire un po’ alla volta ad ogni nuova botta ricevuta,chi gira lo sguardo alla richiesta d’aiuto chiusa in quegli occhi cui si sta rubando l’infanzia ad ogni livido, cos’è se non un vigliacco ancor più grande?

 

M’indigno per le donne piegate,violentate, ferite ed uccise  nell’animo e nel corpo da “cose” che d’umano han solo l’aspetto.

 

M’indigno per i padri cui donne che una grammatica sbagliata chiama madri non fanno vedere i loro figli, figli usati come triste arma di ricatto d’una stupida guerra,simboli d’odio e non più d’amore.

 

M’indigno quando con facilità per la follia di uno solo si cataloga tutti gli esseri umani come tali,è facile ergersi a giudice degli altri senza mai giudicare se stessi.

 

M’indigno per i malati che rimangono tali solo per soldi,perché valgono di più da malati che non da guariti per chi produce farmaci, il business del dolore altrui è un grande affare, lacrime che diventano dividendi.

 

M’indigno per essere considerato suddito e non cittadino da chi governa, da chi i voti se li compra e poi li fa pagare a tutti noi, e s’indigna quando lo si pesca con le mani nelle nostre tasche, la vera mafia sta nei palazzi del potere e mostra i denti quando qualche povero onesto pazzo cerca di tagliarne via un pezzetto,di ripulirne almeno un angolo.

 

M’indigno delle lacrime di gioia per un diamante, quante lacrime di dolore e sangue è costato quel pezzo di vetro negli inferni in terra che non vogliamo vedere a quelli che in teoria son nostri fratelli?

 

M’indigno per la mia futile,stupida e puerile indignazione, perché forse son solo capace d’indignarmi e basta, o forse m’è rimasto solo quello da fare per non spegnere del tutto la coscienza, anche se spero che non sia vero, io continuo, e continuerò, ad indignarmi…

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M’indigno, io m’indigno, M’indigno per l’indignazione da prima pagina di tanta gente,oggi arrabbiata col mostro di turno, domani la loro indignazione finirà nell’immondizia assieme al giornale, almeno fino al prossimo mostro. M’indigno per questa ipocrisia da bravi cristiani, gridiamo “a morte!” e ... (continua)
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E se...

01 ottobre 2010 ore 13:37 segnala

E se inventassero gli occhiali per vederci veramente come siamo e come sono gli altri?

chi avrebbe il coraggio di metterli, di scoprire i reali pensieri racchiusi nel cervello degli altri?

chi avrebbe il coraggio d'affrontare questi sguardi indagatori,cui nulla puoi nascondere?

parliamo sempre d'onestà e di limpidezza, ma credo che se veramente esistessero questi

occhiali uccideremmo pur di non vederceli puntati contro,

perchè ognuno di noi ha il suo piccolo lato nero,oscuro e nascosto,

che non vuole venga allo scoperto,

che non incrini la sua patina di brava persona,

in ogni uomo è nascosto nel profondo un essere fatto di puri istinti,

colui che ci sussurra nell'orecchio pulsioni inconfessabili,

che ogni tanto comanda le nostre mani ed i nostri occhi,

anche nel più buono,

il male non si nasconde nel possedere questo io oscuro,

è nel negare d'averlo,

dandogli così prima o poi uno spiraglio per uscire in superficie...

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E se inventassero gli occhiali per vederci veramente come siamo e come sono gli altri? chi avrebbe il coraggio di metterli, di scoprire i reali pensieri racchiusi nel cervello degli altri? chi avrebbe il coraggio d'affrontare questi sguardi indagatori,cui nulla puoi nascondere? parliamo sempre d'on... (continua)
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