Sotto un diluvio

22 giugno 2025 ore 20:54 segnala
Non so se si impara, davvero, a perdere.
So soltanto che le cose amate, quelle per cui si lotta,
non vanno mai via del tutto.
Rimangono. Incastrate da qualche parte.

Non era paura.
Era un’attesa lenta, che scivolava giù,
come se il tempo, d’improvviso,
avesse deciso di fermarsi a guardarmi.

L’ansia si muove leggera, quasi non si nota,
ma sotto pelle c’è un tremore che resta:
una musica senza voce,
un tamburo spento che batte nel buio.

Le scuse per fermarmi? Inutili.
Non mi ritraggo.
Non sono il silenzio che si spegne in una stanza.

So di avere ciò che serve:
una forza quieta, antica,
la capacità di oltrepassare il velo,
di restare ferma senza vacillare.

Eppure qualcosa rimane.
Non si placa,
resta sospesa in un tempo senza orologio.

Appaiono i primi lampi.
La pioggia scende forte, di colpo.
E invece di spaventarmi, mi accoglie.
Il cuore rallenta,
la mente si fa più lieve.

C’è una presenza nell’aria,
discreta,
che non se ne va,
mentre guardo la pioggia.

Sono ancora qua, e cammino.
Lo sento vicino,
così tanto da poterlo sfiorare.

È la forza che sbatte via l’ansia.
Mi tiene in piedi,
anche quando, lo ammetto, non vorrei.

Un cuore che non riposa,
che batte in segreto sotto cieli muti.

Suona la mia forza, fragile e forte,
fino a tarda notte.

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Non so se si impara, davvero, a perdere. So soltanto che le cose amate, quelle per cui si lotta, non vanno mai via del tutto. Rimangono. Incastrate da qualche parte. Non era paura. Era un’attesa lenta, che scivolava giù, come se il tempo, d’improvviso, avesse deciso di fermarsi a...
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22/06/2025 20:54:09
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In sottrazione

13 giugno 2025 ore 21:39 segnala
Mi sono lasciata cadere
oltre i margini del dire,
tra sillabe spente
e luci in ritardo.

Mi poso su immense rocce
davanti al mare fermo del pensiero,
dove non serve scegliere
tra silenzio e rumore.

A volte
mi muovo come metallo tiepido,
un gesto dopo l’altro,
senza memoria,
senza urto.

I pensieri,
un tempo tumulto,
ora giacciono fermi,
come foglie d’acqua
che non osano il fondo.

Pensare brucia,
e allora spengo tutto.
Un clic,
un interruttore invisibile.

Mani che non cercano,
occhi senza domande,
giorni filtrati da tende chiuse.

Mi attraversano
senza lasciare suono.
Più leggera,
in sottrazione.

Con un sogno muto
che mi tiene qui:
vedere, un giorno,
la pace in occhi che amo.

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Mi sono lasciata cadere oltre i margini del dire, tra sillabe spente e luci in ritardo. Mi poso su immense rocce davanti al mare fermo del pensiero, dove non serve scegliere tra silenzio e rumore. A volte mi muovo come metallo tiepido, un gesto dopo l’altro, senza memoria, senza urto. I...
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Fino all'alba

03 giugno 2025 ore 23:09 segnala
Un respiro posato
su petali chiari.
Un profumo che attraversa il tempo,
porta lontano,
e riporta sempre lì.

La notte ci accoglieva leggera,
tra lucine fioche
e strade addormentate.
Un dolce silenzio,
una porta socchiusa,
e il profumo di cose buone
raccolte tra le mani,
come piccoli tesori.

C’era anche quel dolce antico,
rotondo come un abbraccio,
con dentro il sole della frutta secca
e l’eco di feste lontane.

Poi, il vento in faccia.
Curve lievi,
la corsa che sapeva di libertà.
La soglia del porto,
l’aria sottile del mattino,
il respiro che si fa uno.

Quanti giorni
a contare gocce di pioggia,
ad ascoltare il mondo
senza dire parola.

Noi.
Nella notte.
Fino all’alba.

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Un respiro posato su petali chiari. Un profumo che attraversa il tempo, porta lontano, e riporta sempre lì. La notte ci accoglieva leggera, tra lucine fioche e strade addormentate. Un dolce silenzio, una porta socchiusa, e il profumo di cose buone raccolte tra le mani, come piccoli tesori. C’era...
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Fame viva

29 maggio 2025 ore 22:17 segnala
Amo il sole quando non piange,
la spinta del passo veloce,
l’aria che taglia il fiato
ma non la voglia.

Questa febbre che non raffredda,
che m’accende...

Mi prende la sete.
Non è attesa,
non è sogno.

So dove vado,
e il mio sguardo
sa dove cade.
E dove resta.

Come un lampo,
squarcio la mia fame.

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Amo il sole quando non piange, la spinta del passo veloce, l’aria che taglia il fiato ma non la voglia. Questa febbre che non raffredda, che m’accende... Mi prende la sete. Non è attesa, non è sogno. So dove vado, e il mio sguardo sa dove cade. E dove resta. Come un lampo, squarcio la mia...
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Silenzio inclinato

20 maggio 2025 ore 21:26 segnala
Anni inutili,
eppure pochi giorni fa ne sentivo la morsa:
quella muta, dentro, forte, tagliente.

Fa paura,
eppure forse pesa meno del respiro.

Chi ha detto “basta” ha spalancato un vuoto,
un silenzio più denso di ogni parola.

La storia gira,
una spirale crudele che non si spezza.

Mi sono avvicinata, troppo,
senza più desiderio di ritorno,
un sussurro distante che si fa carne.

Quelle sbarre,
una stanza stretta e lunga,
specchi d’acqua sparsi,
un riflesso imperfetto che parlava la mia lingua.

Oltre le sbarre,
un frammento antico,
di pelle e sangue, ossa senza vita,
un cuore muto.
Sembrava impossibile, ma era tutto reale.

E un grido, fatto a pezzi,
che nessuno poteva ascoltare.

Ci provo, ma qualcosa si spezza,
come un passo che inciampa nel vuoto.
La forza è una parola che ha perso il colore e l’interesse,
un filo staccato dal cielo.

Non voglio salvezze,
non voglio luci.
Voglio il diritto di crollare
senza mani che tirano su.

C’è una pace
che non cura,
che non consola,
eppure è quella che cerco.
Una tregua storta,
ma mia.

Resto.
E non spiego.

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Anni inutili, eppure pochi giorni fa ne sentivo la morsa: quella muta, dentro, forte, tagliente. Fa paura, eppure forse pesa meno del respiro. Chi ha detto “basta” ha spalancato un vuoto, un silenzio più denso di ogni parola. La storia gira, una spirale crudele che non si spezza. Mi sono...
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Nel sangue

05 maggio 2025 ore 23:22 segnala


Cinque nomi. Forse quattro. Poi il vuoto. Non vibra, non resto. Ma tremo. Io sola. Cercavo bagliori. Adesso basta. Calma è freccia. Freccia è calma. Cielo sopra, mare dentro. Il vento racconta, e io ascolto quel che resta. Ricordi storti, cose perdute, cose mai nate. Ma vivevo. Senza. Contro. Dentro. Occhi chiusi. Visioni affilate. Un tempo. Poi la quiete. Rumore di sale. Niente intorno. Solo tracce. Solo nomi sbiaditi. Solo me. Senza quelle voci... Non so cosa resti, né dove si siano dissolti. Ma tutto pulsa sotto pelle, inciso in ombre. Volti sfocati, tratti che svaniscono prima di farsi chiari. A volte li riscrivo, li spingo oltre, per fingere un filo mai teso, mai spezzato. Solo gelo inciso in pietra. Si cresce in stanze vuote, senza domande che abbiano peso. Si resta. Si finge vita. Ma una promessa è scritta. In me. Nel sangue. Vado. Fino a dove finisce il respiro.
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« immagine » Cinque nomi. Forse quattro. Poi il vuoto. Non vibra, non resto. Ma tremo. Io sola. Cercavo bagliori. Adesso basta. Calma è freccia. Freccia è calma. Cielo sopra, mare dentro. Il vento racconta, e io ascolto quel che resta. Ricordi storti, cose perdute, cose mai nate. Ma vivevo. Senza...
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Il sentiero che resta

30 aprile 2025 ore 08:49 segnala
Un sorriso che nasce piano,
mentre il mondo ancora dorme,
e l’aria profuma di gelsomino.
Penso...
La volontà è fiamma viva,
nessuno può spegnerla.

Un richiamo,
un ricordo che non parla,
un legame che resiste.

Dentro e oltre,
e io ti sento.

In quel silenzio che riporta
le risate di chi pranzava fuori,
felice nel poco,
tra le mani di chi amava sul serio.
Quel tempo mai passato, i suoi rumori…
e il sole si fa spazio,
io, leggera come il vento.

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Un sorriso che nasce piano, mentre il mondo ancora dorme, e l’aria profuma di gelsomino. Penso... La volontà è fiamma viva, nessuno può spegnerla. Un richiamo, un ricordo che non parla, un legame che resiste. Dentro e oltre, e io ti sento. In quel silenzio che riporta le risate di chi pranzava...
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Scrivere per non tacere

24 aprile 2025 ore 14:14 segnala
Lo confesso piano,
come chi sfiora un vetro appannato:
la quiete non mi veste.
E l’attesa
un vestito che mi scotta.

La mente vaga,
si allontana da me
come un respiro che si perde.
Stasera,
non so più dove finisce:
è sogno,
è specchio che non riflette,
è una porta che inghiotte?

C’è qualcosa che gira
senza fine,
una danza sorda che mi porta via,
e non c’è aria,
non c’è fiato.

L’ansia
una marea senza nome
mi sussurra di tacere.
Ma io scrivo.
E nello scrivere,
forse mi svuoto.
Forse mi perdo ancora un po’.

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Lo confesso piano, come chi sfiora un vetro appannato: la quiete non mi veste. E l’attesa— un vestito che mi scotta. La mente vaga, si allontana da me come un respiro che si perde. Stasera, non so più dove finisce: è sogno, è specchio che non riflette, è una porta che inghiotte? C’è qualcosa che...
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Il peso delle cose dolci

22 aprile 2025 ore 23:50 segnala
Miele, storie sempre uguali,
che mi spiaccicano al muro
come carezze troppo forzate,
troppo dolci per essere vere.
Un sapore che non consola,
solo zucchero che resta sulle dita
senza dare sollievo.

E intanto restiamo stanchi,
incollati a un tempo che ci sfugge.
Il mondo non si è fermato
corre,
e noi restiamo fermi
a guardarci le mani,
appiccicose di promesse che non abbiamo chiesto.

Ogni cosa sembra lontana,
irraggiungibile come un cielo disegnato.
Forse basterebbe un salto,
ma non ci proviamo nemmeno.
Restiamo fermi,
e lasciamo che i sogni si secchino,
come zucchero sulla pelle.

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Miele, storie sempre uguali, che mi spiaccicano al muro come carezze troppo forzate, troppo dolci per essere vere. Un sapore che non consola, solo zucchero che resta sulle dita senza dare sollievo. E intanto restiamo stanchi, incollati a un tempo che ci sfugge. Il mondo non si è fermato corre, e...
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22/04/2025 23:50:07
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