Adoro questo clima, e anche ques'anno nel mio blogghino non può mancare. Solo chi sa mantenere la fanciullezza interiore può entusiasmarsi in questa notte magica, almeno una volta l'anno si può sorridere del macabro tra streghe, fantasmi, mostri orribili, e zucche divertenti che creano atmosfera. Una gioia per i piccoli ma anche per chi sa apprezzare, dove si insegna che non sono queste le cose di cui si deve avere paura ma vivere un giorno di divertimento. Buon halloween a tutti.
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Gerardo e la candela :pipistrello
C’era una volta, molto tempo fa, un uomo che si chiamava Gerardo. Odiava tutti e quindi avevo deciso di vivere isolato in cima ad una montagna. Abitava in un cupo castello dove c’era sempre buio e dove pioveva sempre sia in primavera che d’inverno. La gente lo evitata e si diceva che di notte l’uomo andasse in un campo di zucche per raccoglierle tutte e portarsele a casa. Si cibava solo di quelle: succo di zucca, pasta alla zucca, ravioli di zucca, marmellata di zucca… etc.
Un giorno si spensero le candele del castello e Gerardo aveva finito tutti i fiammiferi e così decise di scendere giù nei sotterranei, dove sapeva che era rimasta almeno una candela e un fiammifero. Scese nel buio e a tastoni trovò il tavolo dove c’era sopra la candela con accanto il fiammifero.
Gerardo l’accese e, non sapendo dove appoggiarla, la mise dentro ad una delle tante zucche vuote di cui i sotterranei del castello erano pieni. Gerardo non sapeva di avere in mano una candela proibita: chiunque la toccasse poteva esaudire un desiderio. Il desiderio dell’uomo era sempre stato quello di spaventare tutta la gente che sparlava di lui. Detto e fatto, Gerardo si trasformò in una strega.
Salì su una scopa magica e partì per raggiungere il paese. Atterrò davanti alla porta di una delle tante case e bussò tre volte di seguito. Aprirono due bambini che si trovarono di fronte ad un’orrenda strega. Gerardo pronunciò parole magiche per trasformare i bambini in topolini, ma la magia non funzionò perché le magie cattive non avevano potere sui bambini.
Gerardo si zittì ed i bambini non sapendo cosa fare gli offrirono dei cioccolatini e gli fecero compagnia. L’uomo allora regalò loro la candela dentro la zucca e gli insegnò la formula magica. E i bambini decisero di usarla non per trasformare le persone ma per ottenere qualche dolcetto in più.
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Il fantasma Puzzapazza :pipistrello
C’era una volta in un paese lontano in un castello stregato un fantasma che tutti chiamavano Puzzapazza. Nessuno del villaggio voleva andare al suo castello e lui non ne capiva il motivo: era bravo, gentile e non aveva mai spaventato nessuno. Una sera piovosa in autunno arrivò al castello un viandante che decise suo malgrado di bussare alla porta del castello.
Il fantasma Puzzapazza non credeva alle sue orecchie ed era felicissimo di avere visite. Fece accomodare il viandante nel castello con tutti gli onori, ma proprio mentre entrava in salotto gli scappo un PRRRRTTT! Mamma mia! Il viandante quasi sveniva per la puzza! Così il fantasma Puzzapazza cercò di aiutarlo e sorreggerlo ma PRRRTTT! Gliene era scappata un’altra! Il viandante era davvero disperato per la puzza! Scappava in tutte le stanze del castello cercando una stanza meno puzzolente, ma il fantasma lo seguiva cercando di scusarsi e dall’agitazione continuava a fare PRRRTTT e PRRRTTT! Il viandante scappò via e corse più lontano possibile.
Puzzapazza rimase di nuovo solo, triste e disperato.
Ma il viandante che era una buona persona, quando iniziò a respirare aria profumata, si ricordò di quanto era stato gentile il fantasma Puzzapazza ad accoglierlo nel suo castello e a quanto aveva cercato di scusarsi, così decise di aiutarlo, ma non prima di aver indossato una maschera antipuzza.
Il Fantasma Puzzapazza non credeva ai suoi occhi, mai nessuno era tornato al castello per ben due volte. Così aiutato dal viandante scoprì che il fantasma mangiava solo fagioli stregati e quindi non era colpa sua se le puzze gli scappavano in continuazione. Dopo pochi giorni di una dieta più equilibrata il problema che durava da tutta la vita del povero Puzzapazza era risolto e il fantasma organizzò una grande festa alla quale parteciparono tutti gli abitanti del villaggio.
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Paura del buio di Ray Bradbury :pipistrello
C’era una volta un ragazzo cui non piaceva il buio. Amava lanterne e lampade, torce e candele, fiammate e fasci di luce.
Ma non amava il buio, cioè la Notte. Non amava per niente gli interruttori della luce, perché gli interruttori spegnevano le luci gialle, quelle verdi e quelle bianche, le luci dell’ingresso, le luci di tutta la casa. Non avrebbe voluto per nessuna ragione toccare l’interruttore. E non sarebbe mai andato a giocare fuori, al buio.
Una notte, il ragazzo si aggirava tutto solo per la casa.
Mio Dio, che splendore di luci! Sembrava che la casa fosse in fiamme!
Tutto a un tratto sentì un tocco alla finestra.
Una ragazza stava là in piedi in mezzo alle luci bianche, le luci brillanti, le luci dell’ingresso, le luci piccole, le luci gialle, le luci calde.
Il mio nome è Oscuro – disse. Aveva i capelli scuri, gli occhi scuri, e indossava un vestito scuro e scarpe scure.
Ma il suo viso era bianco come la luna.
Tu sei triste e solo -disse. -Ti presenterò alla Notte e diventerete amici.
E spense una luce del portico.
Lo vedi – gli disse. – Non si è spenta la luce.
No! Semplicemete si è accesa la Notte. Tu puoi accendere e spegnere la Notte, proprio come puoi accendere e spegnere la luce.
E con lo stesso interruttore! Quando tu accendi la Notte, accendi anche i grilli!
E accendi le rane. E accendi le stelle! Chi può sentire i grilli e le rane con le luci accese? Nessuno. Chi può vedere le stelle e la luna con le luci accese?
Nessuno. Capisci che cosa stavi perdendo? Hai mai pensato di accendere i grilli e le rane? Hai mai pensato di accendere le stelle e l’immensa luna?
No – disse il ragazzo.
Bene, prova! – disse Oscuro.
E così fecero. Andarono su e giù per le scale per accendere la Notte.
Per accendere l’oscurità. Per far vivere la Notte in ogni stanza.
In quel momento il ragazzo fu davvero felice”.