
....questa mattina, entrando con il cellulare, per un commento mal riuscito, nel cancellarlo per riscriverlo si è invece cancellato tutto il post con i vostri bei commenti molto sentiti. Ho già scritto allo staff se possibile recuperarlo. Non è un problema inserire di nuovo il post ma i vostri commenti proprio su questo argomento. a cui tengo tantissimo non li posso recuperare. Purtroppo ho notato che con il cellulare si fanno danni e capita un mal funzionamento e non solo a me.
L'ultimo post era questo che inserisco qui di seguito, sperando che lo staff mi recuperi i nostri commenti tanto argomentati. ;-( Si vede che è un periodo no. :-(
Grazie a tutti ma soprattutto a chi mi ha scritto il proprio pensiero che non vorrei perdere.
Buongiorno Staff, cancellando un mio commento per riscriverlo inavvertitamente si è cancellato tutto il post con i commenti. Quando sono con il cellulare a volte capita che non sempre funzioni. Ci tengo a ripristinare l'ultimo post, è possibile recuperarlo, specialmente i commenti? Spero di sì mille grazie. Buona domenica. Raffaella
Cronaca di una giornata qualsiasi che poteva degenerare

Era una giornata di sole, lei non usciva da giorni, rimandava per pigrizia ma quel giorno al risveglio aveva deciso di volerlo fare a tutti i costi. Con decisione si preparò, del resto aveva da fare una bella spesa visto che il frigo stava svuotandosi. Prese chiavi, occhiali, documenti non portò la borsa. Raggiunse il minimarket vicino casa riempì un bel carrello pieno, tanto con il domicilio poteva riceverlo a casa nel pomeriggio. Prese solo la busta dei surgelati e torno verso casa. Entrando nel portone, come era abituata a fare, aspettava quei secondi per accompagnarlo nella chiusura. Sempre cauta e prevenuta, non si sa mai, aveva ricevuto un messaggio social dove diceva che nella sua zona girava uno stupratore di donne dentro i portoni. Aveva quindi un pò di timore. Improvvisamente dal nulla dietro di lei uno sconosciuto si intrufolò senza una parola entrando prima che il portone si chiudesse, spaventandola. Non riuscì neanche a vederlo in faccia. oramai di spalle per cui andò avanti. Decise di rallentare nell'androne, traccheggiò poi lentamente davanti le buche della posta per dargli il tempo di superarla e andare all'ascensore, infatti senza guardarlo direttamente intravide che si era fermato li davanti. Pensò fosse uno degli inquilini del Bangladesh del quarto piano, non li riconosceva mai perchè si scambiavano continuamente tra loro l'appartamento. Lei prese a salire le scale situate di fronte all'ascensore, abitando al primo piano non lo prendeva mai anche perchè la sua claustrofobia glielo impediva. Stava salendo, quando avvertì una presenza silenziosa alle spalle con la coda dell'occhio lui era un gradino sotto di lei così vicino, da non riuscire a vederlo ancora in volto, pensò che non aveva preso più l'ascensore forse aveva deciso di salire a piedi. Decise comunque di fingere disinvoltura, non voleva girarsi completamente e mentre saliva rifletteva. Disse a se stessa di mantenere la calma, giunti sul pianerottolo, si scostò alla sua destra facendolo passare, si fermò davanti le porte dei tre appartamenti li accanto, senza avvicinarsi alla sua, intenzionata a non aprirla prima che lui non se ne fosse andato. Lui proseguì a sinistra come per continuare a salire ma subito dopo si fermò in fondo al pianerottolo a circa tre metri da lei anche lui davanti ai tre appartamenti opposti al suo.
Fingendo di cercare le chiavi mentre prendeva tempo cercò di capire cosa stesse facendo. Se ne stava lì fermo di spalle, silenziosamente, come in attesa, non cercava un nominativo ne suonava alcun campanello, indubbiamente uno strano atteggiamento. Di sottecchi lei iniziò a squadrarlo dal basso, vide che indossava una strana calzamaglia bianca con figure geometriche dai colori tenui del rosa e celeste. Ebbe il dubbio per un attimo se fosse uomo o donna, poi salì con lo sguardo, indossava un giaccone con il collo alzato e un berretto scuri, zaino alle spalle, una busta in mano, girava leggermente la testa un pò a destra e a sinistra per capire cosa facesse lei. Fu così che intravide le guance lateralmente, era un uomo di carnagione nera, africano forse. L'inquietudine aumentò, capi che era in attesa che lei aprisse la porta di casa. Doveva subito andare via e prese di corsa le scale come di chi ha dimenticato qualcosa per riuscire, sempre fingendo di non dare importanza alla sua presenza. Scese in un baleno in strada non sapendo cosa fare, fece qualche passo verso la sua macchina parcheggiata poco più su mentre controllava se uscisse anche lui. Prese il telefono e chiamò il minimarket chiedendo se potevano portarle il pacchetto del pranzo che era rimasto con il resto della spesa ma non potevano. Salì in auto sempre controllando il portone e chiamò un vicino di casa, spiegò brevemente l'accaduto, chiese di aiutarla, era alquanto in ansia non aveva intenzione di tornare sola. Lui si offrì scendendo, nel frattempo l'individuo usci dal portone forse aveva sentito la porta del vicino aprirsi. Erano passati nel frattempo più di dieci minuti forse più. Da dentro l'auto nascosta non riuscì a vedere bene dove fosse diretto per paura che lui la vedesse, era sparito improvvisamente così come era arrivato. Nel frattempo il vicino era al portone e lei lo raggiunse. controllarono insieme ma nessuna traccia. Salirono insieme lo ringraziò per l'aiuto mentre nel frattempo rientrava anche un'inquilina del primo piano abitante di uno dei tre appartamenti dove l'individuo si era fermato. Raccontarono alla vicina allarmata a sua volta commentando i tempi molto brutti. Infondo poco prima lui era davanti alla sua porta. Si salutarono e finalmente entrò in casa con un sospiro di sollievo anche se con una certa agitazione nel ripensare a tutto ciò. Era così inquietante vederlo a pochi passi da casa sua e come mai non l'avesse aggredita, forse sapeva che poteva entrare senza fare troppo trambusto, che altra spiegazione poteva esserci a tale atteggiamento. Si rivolse a Dio ringraziandolo di come era stata fortunata a scamparla e che se avesse aperto la porta, cosa sarebbe accaduto e rabbrividì. Nel frattempo come ogni giorno torno suo figlio dal lavoro. Si sbrigò a fargli chiudere subito la porta ancora sconvolta, voleva mantenere un controllo davanti a lui per non spaventarlo ma non le riuscì molto bene e dovette spiegare l'accaduto. Insieme cercarono cosa fare. Chiamarono l'amministratore per richiedere la registrazione delle telecamere del palazzo che dispiaciuto disse che per la privacy serviva una denuncia, suggerì intanto di avvertire le 6 famiglie del primo piano anche perchè due avendo le telecamere fuori la loro porta, avrebbero sicuramente registrato l'accaduto. Nel tardo pomeriggio infatti lei chiamò al telefono uno di loro che fu subito propenso a vedere la registrazione appena fosse rientrato a casa. Poco dopo sua moglie avvertita dal marito bussò a casa sua, la fece entrare spiegando l'accaduto. Lei proprietaria di uno dei tre appartamenti opposti dove l'uomo si era fermato davanti, molto preoccupata per i suoi 2 figli adolescenti, un maschietto ed una femminuccia che il giorno rientrano da scuola a volte soli in casa. Sfortunatamente quel giorno aveva spento la sua telecamera per le troppe notifiche che arrivavano ogni volta che qualcuno passasse. Le sembrò strano forse per il timore che le telecamere non dovrebbero esserci nel condominio per legge pensò. Comunque insieme pensarono di vedere la telecamera della dirimpettaia che nel frattempo sentirono rientrare. Era già al corrente di tutto era stata avvertita dalla vicina incontrata al mattino. Rientrò nel frattempo un'altra inquilina, nonché avvocato, l'ultima dei tre appartamenti opposti. Fortunatamente erano rientrati tutti e radunati sul pianerottolo con un interesse comune, tutti commentarono che senza dubbio, quello aspettava che la porta venisse aperta per entrare e quanto sia diventato pericoloso oggi e non sentirsi più liberi di uscire e rientrare anche in pieno giorno con il rischio di chissà cosa. Quindi meglio segnalare e indagare per sicurezza. Poco dopo fu ricavata a malapena una foto del tizio ma solo di spalle. Per avere immagini del volto, servivano quelle del piano terra mentre entrava. Anche se non era successo niente di grave per fortuna comunque bisognava fare la denuncia per il bene comune.
Nei giorni seguenti però lei non se la sentì di uscire con quel pensiero costante tra mille domande; se l'avesse seguita o un'improvvisazione nel vederla entrare nel portone del tipo, l'occasione fa l'uomo ladro, o se fosse una tecnica specifica e povero chi ci capita, e ora che sapeva la strada e ci avesse riprovato aspettandola fuori, accanendosi proprio con lei? Arrivò a pensare visto i tempi, se fosse stato un folle, lei poteva anche morire e chissà che altro, del resto tanto normale non sembrava con quella calzamaglia e quello strano atteggiamento. E dire che lei si era data più occasioni per capire le sue intenzioni, dal portone all'ascensore fino a seguirla per le scale e poi la più significativa quella dell'attesa come se lui potesse credere che lei era così distratta. Invece era proprio lui che non aveva capito che lei avesse già intuito il tutto fin dall'inizio. Ripensava poi, alla sua reazione, quello della finta tonta per non indispettirlo, fingendo di non accorgersi della sua presenza come fosse tutto normale, con l'idea che meglio non dare una minima opportunità' di essere aggredita e preferendo sorprenderlo sul tempo. Aveva fatto bene pensò ma il rischio c'era stato e appena in grado sarebbe andata a denunciare in compagnia e camuffata per non essere riconosciuta se se lo fosse ritrovato davanti. Tutto ciò la faceva sentire una paranoica ma trattandosi di poco tempo trascorso preferì aspettare e riprendersi dall'accaduto. Sicuramente non avrebbe mai rinunciato a denunciare pur di vedere la registrazione e forse identificarlo.
Forse un angelo l'aveva illuminata e aiutata. Si fece il segno della croce ancora pensando... e se le avesse puntato un coltello costringendola ad aprire la porta....come sarebbe finita, una notizia come tante al notiziario?
Mentre rifletteva tutto ciò, trasaliva ad ogni rumore fuori la porta, controllando dallo spioncino e a cosa avrebbero fatto gli altri al posto suo?