Ho letto più di un ringraziamento agli amici di chatt, per la compagnia che ci facciamo, per il sapere che qualcuno ci cerca, per l'interesse che nasce per una storia raccontata e mai vissuta, per l'affetto tra persone che in fin dei conti non conosciamo, per la fiducia che poniamo e ci pongono senza averci mai visti e potremmo essere il vero e il contrario. Di fondo c'è il bisogno di comunicare, di esprimerci, di confrontarci, di liberarci, di trovare una dimensione tutta nostra che scegliamo senza costrizioni familiari e/o sociali. Riuscire a parlare di noi con noi senza vergognarci delle nostre debolezze, dei nostri bisogni, dei nostri desideri. Siamo una grande comunità ma alla fine siamo soli dentro una stanza, su un letto, in una cella. Non ho un pensiero positivo e neanche negativo dei social network o comunity.

anno 2012. nel nome della libertà e della democrazia si giustificano madri che uccidono i propri figli e figli che uccidono i propri genitori, si lasciano in libertà gente che uccidono perchè sotto l'effetto dell'alcool o di droghe, accettiamo passivamente che i nostri rappresentanti, gente che ha elemosinato il nostro voto, che dichiarava la propria onestà ci derubano e si prendono gioco di noi riproponendosi a paladini dei nostri diritti. MA SU UN ARGOMENTO CI SCANDALIZZIAMO,CONDANNIAMO, CI INDIGNIAMO, ACCUSIAMO, SUI GUSTI SESSUALI DI CHI HA IL CORAGGIO DI NON NASCONDERLO, PERCHE' FIN QUANDO CI SI NASCONDE, O LO SI PRATICA DENTRO LE QUATTRO MURA VA BENE, DICHIARARE I PROPRI GUSTI SESSUALI NON VA BENE.