Il nulla

16 settembre 2010 ore 21:24 segnala
Quando si vive non accade nulla: le scene cambiano, le persone entrano ed escono, ecco tutto! Non vi è mai un inizio. I giorni si aggiungono ai giorni, senza capo nè coda, è una addizione interminabile e monotona: Di tanto in tanto si fa un totale parziale, si dice: sono anni che lavoro, che vado in ferie o non ci vado, che abito in un certo posto, etc etc. E non vi è nemmeno una fine, non si lascia mai una donna, un amico, una città tutto in una volta. E poi tutto si assomiglia: Roma, Milano, Catania, New York, Parigi, Pechino, Mosca, Algeri, Sidney, Tokyo, nel giro di una quindicina di giorni è tutto uguale. Una volta ogni tanto,raramente, si fa il punto, ci si accorge che ci si è appiccicati ad una donna, a un lavoro, a una faccenda ingarbugliata. La durata di un lampo! Poi la sfilata ricomincia, ci si rimette a fare l'addizione delle ore e dei giorni, lunedi, martedi.... 2003. 2004.....sembra che si cominci dal principio e in realtà si è cominciato dalla fine. La fine è li invisibile e presente ed è essa che da a queste poche parole l'enfasi e il valore di un inizio: passeggiavo per la città e non mi sono accorto di essere arrivato in un certo posto, pensavo ai miei casini! A molti di noi sarà capitato questo ma questa frase vuol dire che eravamo così assorti, afflitti, a mille miglia di distanza dal nostro passeggiare, in un istante nel quale ci sono passati accanto mille avvenimenti senza averli visti!Ma la fine è li, presente, a trasformare tutto!Gli istanti hanno cessato ora di ammucchiarsi a casaccio gli uni sopra gli altri, sono ora ghermiti, fagocitati dalla fine della storia che li attira e ciascuno di essi attira a sua volta l'istante che li precede! Il male di noi esseri umani è che, per quanto spesso possiamo anche dircelo, non siamo davvero, scientemente, intellettivamente consapevoli che l'avvenire non c'è ancora, quel tizio che potrebbe essere ognuno di noi, passeggiava per la città immerso nei suoi pensieri mentre il giorno o la notte che fosse, gli offriva alla rinfusa le sue ricchezze monotone ma pur sempre ricchezze di avvenimenti, di amore, odio, vita, morte, insomma tutto, ma egli non se ne accorgeva e quindi non sceglieva tutta quella vita che aveva a dispossizione, non viveva, ritrovandosi, a un certo punto, in un posto senza sapere come ci era arrivato e cosa era successo durante il suo cammino! Noi viviamo così!e crediamo di vivere!

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Quando si vive non accade nulla: le scene cambiano, le persone entrano ed escono, ecco tutto! Non vi è mai un inizio. I giorni si aggiungono ai giorni, senza capo nè coda, è una addizione interminabile e monotona: Di tanto in tanto si fa un totale parziale, si dice: sono anni che lavoro, che vado...
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16/09/2010 21:24:59
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Commenti

  1. nessun.attesa 16 settembre 2010 ore 21:40
    gesti meccanici, tutto troppo meccanico.
  2. maretraicapelli 16 settembre 2010 ore 22:41

    urge una veleggiata rigeneratrice...

     

    ____/)___  :-)

  3. Linda.75 17 settembre 2010 ore 07:38
    E' tutto uguale, tutto si ripete, il mondo è paese, la gente va e viene....ma se si impara ad amara il nuovo giorno...allora si che la facenda cambia...e tutto quello che deve avvenire è un momento tanto atteso...
    K
  4. thelongroad 27 settembre 2010 ore 01:31
    è sempre Tom.

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