Piove
05 agosto 2009 ore 16:17 segnala
La terza alba che impallidi' la luna
il lupo lascio' il branco mentre dormiva
e sali' sulla collina,
e poi un'altra e poi un'altra ancora
in cerca del posto in cui morire…..
E’ tempo di luna piena, alta nel cielo. Aspetto ogni sera per vederla, sollevo la serranda e mi appare, di fronte, serena e triste, con la sua faccia. Una volta si diceva che rischiarava il cammino ai viandanti, oggi i viandanti non esistono più e non esistono più strade senza luce, anzi ci sono troppe luci tanto che non si riesce più a vedere il cielo e le stelle e la luna per come sono davvero: tutte le luci della Terra non ci permettono più di vedere le cose al naturale, è l’ inquinamento luminoso; ricordo che tempo fa una qualche organizzazione invitò a spegnere le luci delle grandi città per qualche minuto per poter vedere il cielo come è fatto veramente. Ma noi esseri umani siamo allo stesso modo danneggiati, come il cielo e tutto ciò che esso contiene, d’altronde quando siamo di sera in una stanza e vogliamo vedere fuori dalla finestra o dal balcone non spegniamo forse la luce per vedere meglio? E per dirla più modernamente e materialmente quando siamo al sole, fuori, e vogliamo scrivere un sms con il nostro telefonino non è forse vero che la luce ci impedisce di vedere il display e perciò ci spostiamo all’ombra per vedere? Questo ci dovrebbe fare riflettere: troppa luce! Dunque, non riusciamo a vedere la nostra anima come lo è veramente, c’è una crosta che l’avvolge e non ci permette di vedere. E’ proprio come quando ti tagli mentre stai tagliando le cipolle o i pomidoro, una piccola ferita, una cosa da nulla e poi a poco a poco comincia a formarsi la crosta e ti fa prurito e tu gratti, gratti e la piccola ferita sanguina ancora e ancora, si riforma la crosta fino a che non si rimargina del tutto ma non è più la pelle di prima. Ecco, la nostra anima è così, ferita, sanguinante e sopra di essa si forma la crosta e noi scaviamo perché vogliamo vedere, cercare, scoprire e grattiamo e la nostra anima sanguina ancora e si riforma la crosta e così via, per sempre fino alla fine. E’ un tormento incessante ed eterno, eterno fino a noi! Piove, piove sulle case e i palazzi, sulle strade e sugli uomini. Piove, c’è odore buono di terra che sale fin sopra la mia finestra aperta, acqua di cielo, silenziosa, fragrante, argentata. I cespugli e le piante, gli alberi si lasciano accarezzare dolcemente dalla pioggia fine e sottile e si piegano lievemente sotto una timida brezza. Che ne sappiamo noi se traggono refrigerio da tutto questo? Anche noi ne vorremmo! per alleviare, un pochino, la pena del vivere.
Di sera si alzava la luna
là, dietro a Vulcano assopito,
io stanco tornavo verso casa
lei aspettava un sorriso, diceva
le notti che muto restavo
splendevano più delle stelle
lei sapeva inventare
le favole sempre più belle, le favole.
Ma un giorno di dolce novembre
col sole bugiardo d’estate
di colpo s’alzarono i venti
e tacquero le voci squietate
e feci in tempo a vedere
che sotto l’arancio fiorito
un’ombra sorpresa…..fuggiva
….così come il cuore tradito!
11029070
La terza alba che impallidi' la luna
il lupo lascio' il branco mentre dormiva
e sali' sulla collina,
e poi un'altra e poi un'altra ancora
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E’ tempo di luna piena, alta nel cielo. Aspetto ogni sera per vederla, sollevo la serranda e mi appare,...

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05/08/2009 16:17:59
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sole.56 07 agosto 2009 ore 23:23
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Camilla57 08 agosto 2009 ore 00:43
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Alba.a 09 agosto 2009 ore 09:27
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ladyforestiera 10 agosto 2009 ore 19:08
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FallenOnDeafEars 12 agosto 2009 ore 00:12
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Saskia53 18 agosto 2009 ore 21:34
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