Note di oggi 12 settembre 2011

12 settembre 2011 ore 22:52 segnala
Ed alla mia libertà imporro' il diritto di scegliere come farsi incatenare.



E non avremo tempo per dirci addio, ci daranno nuovi spazi vuoti da completare.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno lunedì 12 settembre 2011 alle ore 22.30
Estrarremo da armature di cristallo, delle lame piene di soldi e combatteremo in nome di un progresso che ci darà indietro ammassi di terra che profuma di nuovo.
Occuperanno le nostre menti dicendoci che va bene anche morire in primavera. E prima di capire che siamo folli, diventeremo saggi, talmente saggi da fermarci un attimo prima , un attimo prima che le lame piene di soldi trafiggeranno le nostre menti.



I migliori momenti li ho avuti quando non avevo neanche un attimo per pensare.



Sono uomini ovattati quelli che non dicono mai una parola sincera e sprecano tempo nel trovare scuse.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno lunedì 12 settembre 2011 alle ore 20.59
Sono uomini coperti da soffice ovatta, pieni di dubbi e di pensieri. Sono uomini flagellati dall'incoerenza con se' stessi. E li chiamo uomini ovattati perchè, se oggi non sanno dire la verità alla propria donna, domani non sapranno chiederle perdono.
E piangeranno lacrime soffici su un letto vuoto.



Le parole sono come matrioske : includono tutto, non escludono niente.



E poi è inutile che io me ne vada se ovunque andro' vedro' lo stesso cielo. E' come giocare a mosca cieca senza
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno lunedì 12 settembre 2011 alle ore 21.10
sapere chi dovrai cercare.E' come bere latte, quando sai che fa male. E' come prendersi gioco dei propri malesseri, senza sapersene sbarazzare.



Scrivo per occuparmi di me stessa.



Saro' occupata, domani, a piangere dei miei ieri tramontati.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno lunedì 12 settembre 2011 alle ore 15.22
Tremendamente tua, scorrettamente mio. Scrivo per non piangere , il sole si rincuora quando arriva il buio, le occasioni rimangono li', vedo che non c'è niente nel mio ieri, oggi prometto una nuova sfida.
La schiena è incurvata, scrivo e dimentico di ricordarmi. Le passioni annegano nelle probabilità che il domani mi regala. Mi muovero' tra specchi rotti che s'annidano tra le mie gambe. Anche a vivere ci vuol esperienza. E tu, coi tuoi inutili giri di parole, te ne andrai, tentando di rimanere quel pensiero peggiore che oggi diventa migliore.
Ed ogni altro si muoverà tra i miei specchi rotti, tentando di darmi una mano che verrà rifiutata.
Mi rifugero' tra le mie sconfitte, resistendo anche alla lacrima.
E' tempo di dirmi chi sono, di produrre occasioni migliori. E' tempo di andarmene, un giorno torneremo a scriverci parole d'amore.


Era abbastanza intelligente da non svendersi.
- Cos'è l'intelligenza?, gli chiesero. -E' decidere. -Cosa significa decidere? -Scegliere. -Cosa significa scegliere? - Resistere. -A che? - A qualsiasi altra scelta.


Non so ballare, non so cantare.Non faccio la showgirl, non so neanche pregare.
Non rischio troppo, non spendo troppo. Non m'innamoro troppo. Non so che fare, dire, testare. Non ammetto la sconfitta, non amo la critica inutile. Mando in fumo tutto, anche l'arrosto. Rimpiango il tempo in cui sognavo di diventare principessa.

Non ho mai saputo se fosse meglio dire addio a qualcuno o sorridergli. Fatto sta che gli dissi addio, sorridendo.
E forse non capi' neanche quale fosse stato il mio profilo migliore, se quello del sorriso o quello del rimpianto.


Ma l'amore non ha bisogno di troppe parole, ma di pochi buoni argomenti.
"Stai con me, almeno non mi sento sola" è una frase dalle troppe parole. "Stai con me perchè cosi' stiamo insieme" è un buon argomento.


Ho calpestato margherite, soffocato lacrime, rimpianto baci.
Ho passato metà della mia vita a farmi male, tenendomi stretta cio' che rimaneva dei sogni.


Cammina piano, senza parole, la via si vede solo se guardi il Sole.
Cammina lento, non calpestare tutte le orme che il passato ci offre. In silenzio, non ricordare, i bei ricordi vanno consumati nell'anima, non vanno detti. Cammina piano, abbiamo strada da fare e le ferite, sai, diventano sempre insegnamenti.



Queste parole sono le note che scrivo nella mia pagina Facebook :https://www.facebook.com/pages/Via-Paolo-Fabbri-43/170155013027812?sk=wall&filter=2
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Ed alla mia libertà imporro' il diritto di scegliere come farsi incatenare. E non avremo tempo per dirci addio, ci daranno nuovi spazi vuoti da completare. pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il...
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12/09/2011 22:52:12
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Note di oggi 11 settembre 2011

11 settembre 2011 ore 22:39 segnala
E ci ricorderemo degli abbracci che ci davano la scossa elettrica.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno domenica 11 settembre 2011 alle ore 21.55
Esiste un Paradiso che non tocca nessuna religione. Ho creduto nel tuo addio, anche quando eri qua. Ed oggi so che non abbiamo mai smesso di crederci.
E ti guardo, sperando che tra le nuvole ci sia un posto anche per me. Un giorno anche io me ne andro', ma saro' ovunque sarai. E ci metteremo a sedere su
altri muretti parlandoci d'amore, di lotta e di lacrime. E non sarà una bella fine , ma un nuovo inizio. E ci sarai quando cercando una mano amica, trovero' la tua.
Ora che sei mancato, ora che manco io, ora che ci perdiamo. E senza difese ci guarderemo, dicendoci che siamo invincibili. E non crederanno che potremo , domani,
riscriverci la vita, a suon di risate. E ci alziamo dal muretto, e rimane l'impronta di due adolescenti che non ci sono piu'.
E le birre, i tempi persi, le corse, le telefonate infinite. Ed i tuoi stessi passi. La voglia di scappar via. L'adolescenza che ci sembra cosi' lontana. Ma non è mai
tardi per dirci che è tutto ok, magari domani. Oggi ho da fare col mio mondo, domani passo da te. E lasciami una birra, un sogno e quattro monete. L'ultima volta che
ti vidi avevi gli occhi chiusi, ora ricordero' i tuoi sorrisi.




Erano solo imbrattati di malinconia.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno domenica 11 settembre 2011 alle ore 21.57
Era notte , tra quei mostri di cemento che chiamano città. Era notte nel cuore di Marlene
Un cerchio di luce brillava e la mano di lei tentava d'arrivar a toccarlo. E tradendo l'ansia d'una nuova alba Marlene usci' di casa, senza saper dove andava. Senza voler sapere cosa cercava .
Si trovo' di fronte ad un circo di seconda serie, animato da personaggi cosi' strani che sembravan paurosi anche di vivere. Ed in tutta fretta allestirono uno spettacolo degno d'una banda di teppisti, per quanto era scarso.
Una trapezista volava leggera, un clown serioso si dava da fare per tentar di farla ridere, un piccolo nano la guardava dal basso.
Al di la' di tutto cio', su una scala, c'era un clown con occhi grandi e labbra colorate. Aveva un non so che di familiare. Disse di venir dalla Francia, disse di aver paura. A Marlene piaceva tutto questo e presto si dimentico' dello spettacolo, dimentico' il circo. E dimentico' anche quale forza l'avesse portata fin la'..
Disse al clow " Sai cosa ci manca? Parlare. Vieni con me" e se lo porto' verso un faro oramai in disuso. Lo tenne li' tutta la notte e lui attacco' " Strano a dirsi sto bene, si, ora sto bene. Ora va tutto bene. Non ho casa, non ho una donna, non ho una madre, non ho un cielo sopra al quale poter maledire qualcuno. Ho tante piccole tragedie sulla schiena. Ma non ho ancora voglia di morire!"
E Marlene rispose "Che ne dici di dirmi cos'hai, invece? Cosa ti appartiene?" Ed il clown rispose " Nulla ho, un sacco in spalla e l'avvenire davanti. Non altro. Non di piu'" Ma lei non credeva, non pensava fosse possibile non aver nulla. E disse "Io ho una famiglia che m'ha sempre amata, seppur poco compresa, avevo un fidanzato che ha preferito andarsene ed ho una casa" E il clow rispose " Tu non hai nulla di tutto cio' : il tuo uomo non è tuo, la tua famiglia non t'appartiene, ma si lega a te per amore e la casa è un bene che se ne va." Ma Marlene taceva e i suoi occhi chiari si mescolavano al cerchio della luna.
E la mattina la trovo' addormentata, con un biglietto accanto : " Non avevi nulla prima, ora hai qualcosa" ed accanto al biglietto c'era un'impronta e vicino ad essa c'era un altro messaggio " Ecco tutto cio' che abbiamo : un'impronta. E la lasciamo ad ogni passo, anche non volendo"
E Marlene torno' nel sole, con una voglia nuova di portarsi dietro le sue impronte.










Ogni cosa che ho scritto è una cosa in piu' che avrei dovuto dire.


E la tristezza sembra un gioco a carte, dove il re di cuori ha scommesso tutta la mia vita, lasciandomi a barare coi fantasmi.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno domenica 11 settembre 2011 alle ore 22.34
Nel mezzo del mio silenzio, le bombe esplodono per non far troppo rumore e la gente ti guarda perchè non sa parlare. Ho visto albatros andarsene verso una libertà diversa, perchè erano in catene ancor prima di nascere. Ho sentito occhi sulla mia pelle, che non disegnavano nessun cuore. Ed ho visto crollare un muro che non stava a Berlino, ma nel mio deserto quotidiano.https://www.facebook.com/pages/Via-Paolo-Fabbri-43/170155013027812?sk=wall
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E ci ricorderemo degli abbracci che ci davano la scossa elettrica. pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno domenica 11 settembre 2011 alle ore 21.55 Esiste un Paradiso che non tocca nessuna...
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c'è chi piange e non dice niente

11 settembre 2011 ore 16:20 segnala
C'e' chi gioca con la propria testa,
ma questa non e' che una sola palla
lanciata in alto
o rotolata per terra,
presa con la mano
o colpita col piede:
non e' che un'unica palla.
Ma c'e' chi gioca con la testa degli altri,
con molte teste alla volta, con tutte
le teste,
afferrandole al volo, lanciandole
in aria, con metodo,
senza che qualcuna cada,
così da riempire l'orizzonte,
lo zenit,
i punti cardinali.
Ah, quante teste stanno volando!
Tra di loro non trova posto neppure una rondine,
neppure un raggio di sole.
Poi, di colpo, il gioco finisce
e la terra
e' disseminata di teste.


Mihai Beniuc, massimo poeta rumeno, nato nel 1907
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C'e' chi gioca con la propria testa, ma questa non e' che una sola palla lanciata in alto o rotolata per terra, presa con la mano o colpita col piede: non e' che un'unica palla. Ma c'e' chi gioca con...
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Note di oggi 10 settembre 2011

10 settembre 2011 ore 23:32 segnala
Ti insegnano poesie a memoria senza conoscerne il significato. Fai gli stessi gesti, ogni giorno, senza poterti fermare.
Baci un uomo senza toccargli l'anima. Credi in qualche dio e non riesci a sentirlo. Curi le ferite e sai che altre ne verranno. E ti insegnano poesie a memoria , sin da bambino, per lasciarti dentro un'ombra di passato.




La censura serve solo a dirti che c'è qualcosa che dovrai sapere.




E la memoria ci accarezza, ma si dimentica di rimanere : per questo la storia ricomincia. E non cambia mai.



Sono quella che cercava di prendere la Luna, toccando con mano il proprio manto nero.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno sabato 10 settembre 2011 alle ore 23.18
Mi sento leggermente dispersa sulla Terra, perchè non riesco a credere che Essa c'appartenga. Mi sento molto sola quando spengono le luci, perchè mi sento nuda dentro questo buio. Mi sento devastata quando dicono che è finita, ma nulla poi finisce, se sai ben raccontarla. E mi sento impotente quando vedo che a morire c'è gente che è pagata e non ne ha rimorso. Mi sento una perdente quando sento freddo dentro e il suo cuore non mi è accanto. E mi sento d'aver vinto quando fotografo la Luna, incrociando per un istante il suo sguardo con il mio.




Ed è l'amore che ti obbliga ad innamorarti anche delle sue necessarie debolezze.



Vorrei sentirmi fuori, per leggermi dentro. Dovunque andro', tra le tue scarpe che volano sul pavimento.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno sabato 10 settembre 2011 alle ore 22.36
Ad ogni sorriso, una nuova chance. E ci rideremo addosso per non crederci piu'.
E la stessa storia si ripeterà finchè ci ricorderemo che abbiamo pagato tutto. E mi guarderai dicendomi che non c'è niente piu' da dirci. Ed in quel momento ce ne andremo, ricordandoci dei sorrisi e delle scarpe che sul pavimento non sono piu'.



Ho eliminato spesso passioni devastanti, per dar posto a perdoni che sembravano eclatanti.



Ho un annuncio da farti, mio caro forestiero d'anime : i miei alibi sono caduti, ora ricamo poesie.
Tra la nebbia ed il vento, metto in scena tragedie. Il lampo che vedi è solo furore negli occhi. Ho abbassato tutti i sipari, vivo guardando il cielo. E le speranze le butto dietro le spalle, cadendo mi rialzo ed entro nella nuova era.



E mi spiace credere in un per sempre che,poi, dura sempre fino a domani.



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Ti insegnano poesie a memoria senza conoscerne il significato. Fai gli stessi gesti, ogni giorno, senza poterti fermare. Baci un uomo senza toccargli l'anima. Credi in qualche dio e non riesci a...
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E buonanotte..

09 settembre 2011 ore 23:33 segnala
Buonanotte ai miei trionfi andati male, ai lividi, alle corse a mezzanotte.
Buonanotte alla mia adolescenza, che ho vissuto e sento di non aver vissuto. Buonanotte a lui che già dorme e non s'accorge che vorrei dirgli, buonanotte, ti amo.
Buonanotte all'Est Europa, che sempre m'accompagna, pur non essendo la mia terra. Buonanotte alle candele di una cena romantica, oramai finita in camera da letto. Buonanotte ai cuori che sbagliano sempre e si ritrovano dopo anni.
Buonanotte alla bottiglia d'acqua rovesciata, ai messaggi di fine secolo, ai baci che rimpiango.
Buonanotte ai testa o croce da bambina, al nascondino, alle lacrime infantili.
Buonanotte alle stelle che lassu' mi guardano. Buonanotte al mio caro amico , partito troppo presto e mai sceso giu'.
E buonanotte a chi stanotte rischia di sentirsi pieno di sogni.

https://www.facebook.com/pages/Via-Paolo-Fabbri-43/170155013027812?sk=wall
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Buonanotte ai miei trionfi andati male, ai lividi, alle corse a mezzanotte. Buonanotte alla mia adolescenza, che ho vissuto e sento di non aver vissuto. Buonanotte a lui che già dorme e non s'accorge...
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Note oggi 9 settembre

09 settembre 2011 ore 23:31 segnala
Sono una promessa e non mi mantengo mai.Avevo un genio nella lampada e m'ha lasciato le illusioni.
Ho avuto debolezze che mi hanno fortificata, ho avuto promesse che mi hanno abbattuta. Ho vinto le scommesse, ho perso le guerre. Sono rinata, grazie alle mie parole.








Io sono la parte piu' credibile di me, ma non mi credo mai.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno venerdì 9 settembre 2011 alle ore 10.32
Non scendo a compromessi, non vendo progetti, vivo nella mia stessa ombra ed ho troppi difetti. Sono capace di tutto e di niente, conto le ore, i giorni, le notti. Mi restano quattro monete, le getto al vento. Mi restano cento sogni, li chiudo nel cassetto. Ho come l'impressione d'esser fraintesa anche quando vengo compresa.




Ti prego di sfiorarmi le mani per saper se hai freddo anche tu.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno giovedì 8 settembre 2011 alle ore 23.39
Ti prego di passare tra i miei sogni, per saper se mi pensi o cos'altro.
Ti prego di non disturbare i miei, chè già sono poco nitidi.
Ti prego di colorarmi i vuoti, per avere un eterno quadro dentro.
Ti prego di fermarti ed aspettarmi, se mi fermo. Da sola è brutto il mondo.
E ti prego di non voltarti indietro, notando che son cambiata, perchè cambio ogni giorno, anche col tuo cuore in mano.




Sono piccola di sentimenti e grande nei ripensamenti.



Quando cominciai a conoscermi, l'ansia di cambiarmi divenne letale.





Alcuni uomini mi hanno detto che mi amavano, altri che ero la loro vita.
Un uomo non mi disse nulla ed io corsi verso la sua incerta nullità, trovandoci l'infinito. Ed ho trovato quel che volevo : un silenzio che colmava le troppe parole dette da altri






Il mio lavoro mi fa parlare, già. Parlo per lavoro. Non sono una psicologa, non curo anime.
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno venerdì 9 settembre 2011 alle ore 21.38
Mi piace non prendermi sul serio, prendo sul serio chi arriva e piange. Mi metto in discussione quando non so cosa rispondere, i rimorsi si accavallano la sera. Quando lavoro cerco di capire, non capisco mai niente. Il mio lavoro mi rende fiera di lasciar qualcuno con un sorriso. Poi torna e piange di nuovo. Ma so cosa sia un sorriso su di un viso che ne ha visti pochi.
Sono viva e guardo il cielo, anche quando non contiene le mie lacrime.


E ci mandiamo lettere d'amore, appoggiandoci a cabine telefoniche dimenticate anche da dio, per riprenderci la comunicazione
interrotta da un muro di fango ed incertezze che ci spezza e ci divide, conducendoci verso altre storie che non portano mai a niente. Tra operai in canottiera e gente che parla di niente, ci appoggiamo a cabine telefoniche che non usano piu', per farci ricordare che a dimenticare ci vuole poco.



E come ti sei trovata a dirti tante bugie quante potevi tenerne in petto?
pubblicata da Via Paolo Fabbri 43 il giorno venerdì 9 settembre 2011 alle ore 21.51
Come ti sei sentita quando le ipotesi son crollate, i sorrisi hanno gettato la maschera? E quando anche la guerra salutava da una televisione, come ti sentivi? Ma i castelli di sabbia, quelli dell'infanzia, non resistono, sai. Neanche all'autunno che arriva. Mi leggo la mano da sola, per non sbagliare. Le carte le getto via, per non crederci.
E stringo la mano al futuro che, comunque vada, sarà un successo.



E mi ritrovai a chiedermi scusa per essermi data risposte che preannunciavano massacri.
Massacrai idee, pensieri, persone, libri. Massacrai quel che mi rimaneva, ricordi destinati a doversene andare. Massacrai tutto. Tutto fu fatto cenere per riportarmi salva, sempre sotto lo stesso cielo.





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Sono una promessa e non mi mantengo mai.Avevo un genio nella lampada e m'ha lasciato le illusioni. Ho avuto debolezze che mi hanno fortificata, ho avuto promesse che mi hanno abbattuta. Ho vinto le...
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Note di oggi, 8 settembre 2011

08 settembre 2011 ore 21:35 segnala
Nell'angolo piu' buio di una stanza piena di fogli di giornale ritrovai parole che avevo dimenticato.
Che poi , le parole come neve, raggiungono il cielo quando muoiono e si sciolgono. Ed oggi c'è il sole. E nella mia testa nuvole piene di grigio fumo rompono sogni cosi' fragili da poter esser tenuti dentro, come cimeli di guerra.


Avevo un uomo che prendeva un pennarello e scriveva poesie d'amore sulle lenzuola. Ogni sera scriveva una frase d'amore.
Ed era bello dormirci dentro, si. Era bello correre il rischio di leggerci dei ti amo mentre litigavamo. E mi scriveva poesie con un pennarello nero, indelebile. E le parole sudavano dentro i nostri corpi. Capitava che la mattina ci svegliavamo con dei segni di parole. Ma era bello saperle li' quando volevamo ritrovarle.
Ma non sapeva scrivere frasi lunghe, a volte erano semplici parole, corte, erano tutto. Ed altre volte mi diceva "Dormi piano, sono qua" e lo scriveva sul cuscino. Perchè in fondo era bello dormirci addosso, con le parole stampate sulla schiena.


Non è che io soffra di amnesie: preferisco dimenticare piuttosto che rimescolarmi dentro le lacrime.


Voglio realtà, rimanere a sentirmi indissolubile. Voglio marchiare i miei passi con parole d'amore.
Voglio un fiore, regalami un fiore che non appassisca ma che si lasci guardare. Mostrami le tue debolezze, sai che domani sarà ancora migliore. Voglio meno sogni, piu' sognatori. E voglio vivere, in combutta col tempo, per non rischiare di ritornare indietro.


Sono un concentrato perfetto di concetti venuti male.



Mi piacciono i libri che sembrano intromettersi nella mia vita, lanciandomi tra fantasie troppo reali.



https://www.facebook.com/pages/Via-Paolo-Fabbri-43/170155013027812?sk=wall

Note di oggi 7 settembre 2011

07 settembre 2011 ore 22:07 segnala
Mi piace, mi piace il caffè appena fatto, che inonda tutta la casa di aroma mattiniero.
Mi piacciono i cognomi corti, che ricordi sempre. Mi piace quando rimane con gli stivaloni e mi guarda. Mi piace quando promette qualcosa che non manterrà. Mi piace quando suonano alla porta e vedo qualcuno di inaspettato. Mi piacciono le repliche estive. Mi piacciono i colori tenui, le parole deboli, gli amori tiepidi.
Mi piace chi si sposa in bianco e chi non si sposa affatto. Mi piace chi si getta in avventure che sa non finirà mai.
E mi piace pensare che diventero' qualcosa di diverso da cio' che s'aspettano.


E non chiedermi di crederci, ma di sperarci, almeno.



E lo specchio non ha mai riflesso me, ma tutto cio' che mi portavo dietro.



E mi nascondero' per ritrovarti, proprio quando oramai ci eravamo dimenticati di perderci.



E disegnavo bugie sul mio volto, ed esse prendevano la forma di lacrime che pian piano , mi tornavano dentro.
Vivo dentro cio' che mi racconto. E non ne esco fuori.


E i nostri abbracci puzzano di vecchio. Ed è oramai ora di innamorarci di nuovo e crearci nuovi baci che riconosceremo solo
urlandoci contro che siamo ancora noi, che ancora ci siamo, ancorati al nostro vecchio abbracciarci, al nostro nuovo baciarci.


In teoria siamo tutti naufraghi.In pratica anche naufragare fa audience.


https://www.facebook.com/pages/Via-Paolo-Fabbri-43/170155013027812?sk=wall
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Mi piace, mi piace il caffè appena fatto, che inonda tutta la casa di aroma mattiniero. Mi piacciono i cognomi corti, che ricordi sempre. Mi piace quando rimane con gli stivaloni e mi guarda. Mi...
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07/09/2011 22:07:40
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Note di oggi

07 settembre 2011 ore 00:17 segnala
Preferisco un sogno tiepido ad una realtà putrida. Io profumo di pulito.


Non correre il rischio di incontrarmi, tra deserti di persone che si sfiorano e si perdono.
Non correre il rischio di odiarmi, per rendermi ancor piu' forte. Non correre il rischio di innamorarti, ho un vuoto nel cervello, so amare abbastanza da dover soffrire. E non correr dietro ai miei pensieri, perchè ho sempre ballato da sola.



Mi piace l'effetto che i miei sentimenti provocano dentro il mio caos quotidiano.



E scriveremo sul muro che l'amore non ha tempo d'aspettare , che ci aspettiamo sempre.
Ci scriveremo che le foglie cadono, ma non sono mai morte. E scriveremo sul muro che abbiamo fatto una promessa, quella di essere felici. E ci giureremo amore finchè dura, finchè saremo capaci di guardarci negli occhi e dirci "come stai?"




Non è che io non creda nelle favole : io non credo nei lieti fini.


Una poesia, delicata come un soffio sulle labbra.
Una poesia d'amore. Scrivila, con una penna, con un cuore che t'appartiene. Non gioco a carte, neanche coi sentimenti, gioco con me stessa, perdo pensieri. Sorrisi gratuiti a chi mi dedica una frase. I miei momenti di sconforto mi danno forza.



Mi frequento da talmente tanto tempo che mi farebbe piacere conoscermi.



C'è gente ovvia, gente che dice ovvietà e gente che , ovviamente non sta a sentire. Io sono dalla parte dell'ovviamente.




Sarebbe meglio metterci dei codici a barre sul viso, per scoprire chi ha già scontato col destino e chi ancora non ha
finito di perdere pezzi.


http://www.facebook.com/pages/Via-Paolo-Fabbri-43/170155013027812?sk=wall
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Preferisco un sogno tiepido ad una realtà putrida. Io profumo di pulito. Non correre il rischio di incontrarmi, tra deserti di persone che si sfiorano e si perdono. Non correre il rischio di odiarmi,...
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07/09/2011 00:17:30
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