
Il cartone inizia con Naoto Date, che, per affermarsi nella società decide di diventare un grande wrestler. E dove va, il caro orfanello? Non si iscrive in qualche Gymnic Center o ad un corso di Kung Fu. Ma a “Tana delle Tigri”, un incrocio tra la ‘Mafia e i giochi senza Frontiere di Mai dire Banzai. .
L’ambiente si presenta poco incline all’educazione fisica dei ragazzi mediante il metodo Montessori: si rammentano episodi di lotta contro belve fameliche e percorsi vita leggermente più articolati dello slalom coi birilli con salto finale della cavallina da Giochi della Gioventù. Anche se gradirei sapere dagli istruttori l’utilità dell’appender il lottatore a testa in giù su un filo sopra un dirupo, modello pipistrelli: si erano sbagliati col metodo per la stagionatura dei Parmacotti o si erano sbagliati con l’addestramento dei successori di Batman? E soprattutto: non era meglio ricorrere al Nandrolone e alla creatina come tutte le palestre di questo mondo?
Quando Naoto supera il corso e diventa lottatore professionista scopre che metà del ricavato di ciascun incontro spetta a Tana delle Tigri, cosa che limiterebbe fortemente il suo contributo alle varie case degli orfani giapponesi. Così, forte del fatto che Tana delle Tigri non fosse esattamente una Onlus e le donazioni non fossero scaricabili neanche per l'1% dalle tasse, si ribella ai picciotti.
Così l'0organizzazione lo perseguita, attraverso vari sicari-lottatori e un mandante, che vuoi per apparire alla mano, vuoi per mantenere il riserbo sulla sua provenienza si fa chiamare Mister X, e porta con sè capello bastone da musical di fred Astaire.
Tra i rassicuranti lottatori nemici, l’Uomo Tigre si ritrova a combattere con:
Uomo pitone: combatte, ma nel tempo libero pare fosse solito fare da “spalla” a Cicciolina nel clou dei suoi spettacoli;
Dracula: con il corpo rivestito di aghi taglienti, praticamente un porcospino.
Mister No: pronipote di sangue di Mister X e contrario ai referendum(a) di Pannella, nascondeva un ferro sotto il cappuccio, non è specificato se nella forma di palla o di ferro da maglia.
Maschera di Teschio: che Fassino non fosse stato sempre un mite lo sospettavo...
Uomo Yeti: anche che le esternazioni ed i riti celtici di Calderoli avessero un passato non proprio da ballerino di tip tap.
Lupo Solitario: può sembrare il nome di un navigatore di siti per Cuori solitari e dedito all'autoerotismo, invece è un lottatore feroce, sia con luna piena che calante, alla cui vita amorosa l'apparecchio correttivo per denti avrebbe giovato.
I Fratelli Miracolo: due al posto di uno, roba da Sorelle Lecciso, più un richiamino a Santa Rita da Cascia.
Mummia Egizia: nell’imbarazzante somiglianza con Enzo Mirigliani, il patron di Miss Italia.
E ancora Uomo Gorilla, Re Leone, Piranha, l’intero zoo di Pistoia meno i Pinguini, già impegnati nel ruolo di avversari di Batman e Robin e il Parco di Yellowstone al completo, con le sole assenze di Yoghi e Bubu, già scritturati da Hanna & Barbera.
Poi iniziano a mettersi in gioco i boss: Re Tigre, Tigre nera e Grossa Tigre. Da cui il famoso scioglilingua “Tre tigri andarono a Trento tutte e tre trotterellando…”coniato direttamente dall’arguto titolista dalla Gazzetta Sportiva per l’occasione.
Infine, l’ultimo incontro con il Capo assoluto, Grande Tigre, che smaschera Naoto e viene debitamente appeso alle luci del ring come una stalattite, in memoria del famoso corso di pipistrelli frequentato con un certo successo e la lode.
La fine è atroce, ma d'altronde, che vi aspettavate, che finisse con un setto nasale rotto e un molare in meno?
Il Cartone è denso di incongruenze, ma vi sono altre cose su cui riflettere:
1) Va bene usare armi non proprio convenzionali negli incontri, ma qui hanno estrapolato strumenti di lotta anche da film, cartoni e leggende: mancano giusto l'excalibur, la ghigliottina, l'energia solare alla Daitarn III, e la pietra torna-indietro di Fantaghirò;
2) A fine incontro Naoto Date, data l'identità top secret, a chi li faceva intestare gli assegni intascati, all'"Uomo Tigre"? Sì, e dove li cambiava, al Credito Cooperativo della Savana?
3) Mi sono sempre chiesta: ha un debole per l'amica e direttrice dell'orfanotrofio Ruriko, o se la intende con Catwoman?
4)Infine: L'Uomo Gatto di Sarabanda, era anch'esso un reduce di Tana delle Tigri?
Sarà anche un cartone violento, ma fossi io il Moige porrei più l’attenzione sul l’arbitro dei vari match: sempre il solito in 105 puntate, costantemente malmenato e soventemente scaraventato nel pubblico pagante.