...dalle pagine ingiallite di un mio diario segreto

04 ottobre 2012 ore 14:43 segnala
..ho estrapolato un mio vissuto che ho rivelato solo a pochi quì: parla di un incidente stradale che ho subito ventidue anni fa..


...di quel che successe subito e nei gg che seguirono ho un ricordo vago e abbastanza confuso. Per qnto mi rendessi conto di ciò che accadeva attorno a me, ero in uno stato di annebbiato torpore e qlla, fu anche, la mia fortuna: xkè mi impedì di avvertire immediatamente dolore fisico e soprattutto di capire quel che realmente mi stava capitando. Ho un ovattato ricordo dell'angosciosa ricerca quel sabato di un'autombulanza e della corsa nella notte a sirene spietate.
Da quel momento in poi ebbe inizio il mio pellegrinare da un ospedale all'altro. Ho passato i mesi + duri e difficili della mia vita, immessa in un contesto di dolore e di sofferenza inimmaginabili. Ma se qst'ultimo rappresentò una realtà sconcertante e durissima fu, tuttavia, anche una preziosa lezione di umanità, di coraggio, di volontà. Imparai che esisteva gente che stava peggio di me , imparai che esistevano una voglia di lottare e una capacità di sopravvivere superiori a ogni dolore.
Mi vergognai del mio abbandono e pensai che se ce la facevano gli altri ce la dovevo fare anche io; nn dovevo, nn potevo buttar via la mia vita e qlla dei miei. Mi sn sentita assolutamente in dovere di reagire, di nn mollare, di nn lasciarmi andare nè allo sfinimento nè allo sconforto.
Il 22 Dicembre del '91, due mesi dopo l'incidente stradale, appoggiata a due stampelle e cn la gamba ingessata uscivo dall'ortopedia cn le mie gambe là dove ero arrivata in barrella. Tornavo a casa. Tuttavia dopo il primo entusiasmo di rivedere il mio gatto, di dormire nel mio letto, di stare cn la mai famiglia, mi resi conto che anche il ritorno a casa nn fu facile cm avevo tante volte immaginato. Innanzitutto nn potevo spostarmi da sola, mi era indispensabile l'aiuto di qlkno. Il mondo visto dal letto o da una poltrona, assume una prospettiva tta particolare e una dimensione che io avvertivo avvilente: mi sentivo umiliata e infelice. Cercai di distrarmi facendomi portare in giro dv c'era gente, negozi. La prima cs della quale mi accorsi fu che la gente ti fissa, si gira a guardarti e qsto mi appariva estremamente mortificante. Rimanere in casa mi causava una profonda sofferenza soprattutto gli oggetti xkè alcune di qste cs a me tanto care erano legate a discorsi precisi a momenti vissuti intensamente e felici...momenti di vita vera nella quale io ero stata libera di muovermi cm tti. Soltanto chi l'ha perduta può capire il reale valore che è immenso, di qlla libertà.
La mancata autonomia cominciò a pesarmi in modo intollerabile nn soltanto nn ero in grado di fare nessuna delle cs che facevo prima, ma mi rendevo conto di dover continuamente dipendere dagli altri, x ogni + piccola cs. L'angoscia di essere di peso ai miei mi tormentava. Capivo che a causa mia la mia famiglia era costretta a tta una serie di rinunce. E fu proprio il prendere coscenza di qsta situazione che, se da un lato mi causò una profonda sofferenza, dall'altro fece scattare in me la molla della ripresa.....
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..ho estrapolato un mio vissuto che ho rivelato solo a pochi quì: parla di un incidente stradale che ho subito ventidue anni fa.. « video » ...di quel che successe subito e nei gg che seguirono ho un ricordo vago e abbastanza confuso. Per qnto mi rendessi conto di ciò che accadeva attorno a me,...
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LA VITA

31 agosto 2012 ore 00:06 segnala

Why illudersi?
Why sperare?
Il nstr cammino
è sl 1 corsa affannosa
estrenuante
fra cocci di vetro,
fra sabbia rovente,
fra chiodi pungenti. ( :-( )
by Ornella
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« video » Why illudersi? Why sperare? Il nstr cammino è sl 1 corsa affannosa estrenuante fra cocci di vetro, fra sabbia rovente, fra chiodi pungenti. ( :-( ) by Ornella
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SENZA TITOLO

25 agosto 2012 ore 18:15 segnala
La mia stanza, le 18:00 +o-
una canzone della Pausini.
Anche qst giornata sta x finire
Fuori il sole è ancora caldo
un raggio e un soffio di vento
entrano dalla finestra aperta,
io quì a scrivere cose confuse.
Dio cm'è difficile
trasformare in parole
tto qllo che si ha dentro
la noia, l'ansia, la voglia
di scappare via.
Via da qst città triste e nevrotica
da qsta squallida periferia.
Via verso un cielo + azzurro,
un aria + pura.
Chiudere gli okki e
pensare di essere altrove
ripensare a momenti passati,
vissuti col cuore.
Momenti di una dolcezza infinita.
E poi sorridere pensando che
forse torneranno.
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La mia stanza, le 18:00 +o- una canzone della Pausini. Anche qst giornata sta x finire Fuori il sole è ancora caldo un raggio e un soffio di vento entrano dalla finestra aperta, io quì a scrivere cose confuse. Dio cm'è difficile trasformare in parole tto qllo che si ha dentro la noia, l'ansia, la...
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25/08/2012 18:15:07
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