SIAMO RACCONTI

07 aprile 2015 ore 05:45 segnala
Magari potessi essere in tempo , tutte le volte, per cogliere l'attimo ,quello giusto. Come si fa dentro una foto e immortalarlo in ogni pagina del mio diario , della mia vita.
Solo potessi fermare il mio pensiero, ma i momenti sono così e passano portandosi via aneddoti e pezzi di noi.
Talmente fugaci , talmente effimeri davanti alla storia.
E ognuno di noi potrebbe scrivere i suoi bei due libri; il primo legato alla vita di tutti i giorni, con gli episodi man mano ripetuti,gli eventi speciali , quelli di tutti i giorni, quelli più belli , ma anche quelli più tristi.
Il secondo, viaggia in parallelo col primo, ma è quello più autentico perché attraversa il nostro vero io in tutte le sue sfaccettature , non si scrive su pagine che ingialliscono nel tempo, ma si ferma sull'anima. Racconta i nostri segreti, i sogni, le nostre angosce,le passioni e i nostri desideri. Legge i pensieri , non quelli che vengono dalla mente, ma quelli che nascono dal cuore.
E non mente mai, nemmeno se proviamo a farlo con noi stessi.
Nato far parlare i silenzi e riempire i nostri vuoti.
Troppe volte persino scomodo da rileggere, quando ci butta in faccia quelle verità che conosciamo , che non vogliamo ammettere.
Ma nonostante ci ostinassimo di non leggerlo,le sue pagine tornano ad aprirsi continuamente, sfogliate da un vento che ci attraversa e ci scuote, senza lasciarci tregua, né scampo.Parole scritte , tra le righe e sulle nostre rughe vorticano e si poggiano leggiadre , ma al contempo pesanti come macigni sui nostri pensieri. Restano lì sospese, come galleggiassero tra i ricordi e l'emozioni.Le sole vere artefici delle sensazioni che proviamo
Non c'è modo d'ingannarle, testimoni infallibili e integerrime di noi stessi, non hanno pietà e ci raccontano sempre il vero. Stanno li , in equilibrio tra l'essere è il sembrare, tra il volere e il potere , stampate in quel libro talvolta persino ironico che come un buffone ci ruba sorrisi involontari, come un giocoliere mischia le carte , poi vince sempre.
Se proviamo a barare, siamo noi a pagare e quante volte il conto è salato.
Vano giocare a carte coperte, tanto prima o dopo bisognerà gettarle e quando lo facciamo , quasi sempre e' troppo tardi.
Ecco da dove nascono tutti i se, tutti i ma.. Tutti i rimpianti inutili, che appannano il presente e ci trasportano dentro la malinconia che torna sovente a trovarci.
Sarebbe più saggio non accettare la sfida, ma saremmo tutti robot.
Unica cura reinventarci questa vita, correndo più forte che si può ,lasciando parte di noi sull'altro libro, apparenze, facciate, maschere. Patty







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Magari potessi essere in tempo , tutte le volte, per cogliere l'attimo ,quello giusto. Come si fa dentro una foto e immortalarlo in ogni pagina del mio diario , della mia vita. Solo potessi fermare il mio pensiero, ma i momenti sono così e passano portandosi via aneddoti e pezzi di noi. Talmente...
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QUESTA NOSTRA ITALIA

19 agosto 2014 ore 12:27 segnala
A volte , girando per il bel paese, ti vengono in mente tante di quelle cose, che a dover metterle su un foglio si rischia solo tanta confusione.

Sono infinite le sensazioni che si provano, le emozioni che suscitano i luoghi nuovi, o quelli dove si torna dopo tanto tempo.
Innummerevoli i paragoni con questo e quell’altro posto, e si vorrebbe poter vivere e oziare mille anni per poter vedere sempre più, per allargare le nostre conoscenze.
Diverso persino il modo di vivere una gita, a seconda dell’età o della compagnia, così che può succederti di vivere lo stesso identico luogo, ma con occhi diversi.

Per me, ormai in età adulta , e con gli occhi di appassionata fotografa, persino il mio quartiere, dove ormai mi sono invecchiata, mi sorprende sempre con qualcosa di nuovo, persino nella gente , nonostante vivo in una vecchia borgata di periferia, che ad oggi è divenuta quartiere, dato l’aumento della popolazione.

Così mi accade che continuo a stupirmi per una vecchia cabina telefonica, o per un parco giochi abbandonato, o per una semplice viuzza dimenticata.

continuo a stupirmi e a felicitarmi, per le bellezze del mio paese, trascurato e boicottato in favore di altre bellezze, sicuramente indiscutibili, ma delle quali il nostro paese non ha nulla da invidiare … solo che bisogna saper guardare, anzi saper vedere e soprattutto capire.

Perchè non basta scattare una bella foto e metterla su fb , per far crepare di invidia gli amici, bisogna vivere tutto questo con il cuore, appassionarci alla gente e alla storia del nostro popolo.Io che ben poco ho visto di questa nostra Italia, man mano che giro, sono sempre più convinta che davvero NULLA HO VISTO.

E più resto affascinata da un luogo nuovo, più penso a quanti ne restano, taluni più famosi, altri sconosciuti, che potrebbero ancor incantarmi e che tralascio..e quanto ancora mi stupirei del loro incanto.

Quest’anno, mi sono concessa tre viaggetti corti di piacere, in alcune delle località più belle del nostro paese.
Viaggi corti, da uno a tre giorni massimo, date le mie finanze e il tempo a mia disposizione, ma quanto basta per ‘staccare la spina’, come si suol dire.
Per una che ama il mare e la cultura, c’era da scegliere tra l’una destinazione e l’altra ,e visto che l’altr’anno sono andata un paio di giorni a Firenze, quindi è prevalsa la cultura, quest’anno la scelta va al mare.
E come un fulmine a ciel sereno mi è venuta in mente mia nonna, la madre di mio padre.

Dovete sapere che mia nonna era nativa di Gallipoli, nel Salento, in Puglia, la cosiddetta ,’Perla dello Ionio’.

Lei mi raccontava spesso del suo paese e di quanto fosse bello, ma se ne andò da ragazza in maniera molto rocambolesca con la famosa ‘fuijtina’ e che io rammenti non mi disse mai di esserci tornata, e oggi mia nonna non c’è più.
Accennava spesso al fatto , che essendo figlia di nobili, si era innamorata di un ragazzo universitario (mio nonno).
Questo le causò dei dissapori con la famiglia di origine , i quali la diseredarono, e questa probabilmente fu la causa del suo allontanamento definitivo dal suo mondo e la sua gente.
Ma io credo che il suo paese le mancasse moltissimo perché sento ancora i suoi sospiri, quando col suo accento inconfondibile, malgrado fosse a roma da una vita mi diceva : ’AH, è ‘BEDDA GALLIPOLI, è bedda’…
E i miei natali pugliesi non finiscono qui.
Mio nonno era di Foggia, e prima di trasferirsi a Roma ebbe i suoi tre figli, di cui mio padre nacque a Brindisi e mia zia a Lecce. Non rammento dove nacque l’altro mio zio, che non sento da una vita e non so nemmeno se sia vivo o morto, ma vive in Inghilterra.

Non ho mai compreso , in realtà, com’è, che nonostante i natali, né i miei nonni, ne a mio padre, fosse mai balenata l’idea di tornare, almeno una volta in quei posti, ne di farli conoscere a noi rispettivi figli e nipoti.
E ahimè, troppo tardiva è la mia domanda , dal momento che né i miei nonni , né i miei genitori sono più di questo mondo.

E non credo sia stato un fattore economico, se comunque i miei nonni non erano ricchi, ma comunque non vivevano di stenti. E mio padre, anche nei momenti peggiori è riuscito a concedersi più volte una vacanza , tra cui tra le mete la calabria, che non dista poi molto dalle pugile.

Così, preamboli a parte decido, quest’anno la meta sarà Gallipoli, più per la curiosità legata a mia nonna , che per il sentito dire delle sue bellezze.

E, ci ho lasciato il cuore.

Chissà, forse condizionata anche da questa mia storia, ma ne sono rimasta talmente affascinata e rapita , che spero di poterci tornare al più presto.

e più la vivevo, e più mi domandavo come abbia potuto mia nonna starne lontana.

E mentre calpestavo il suolo del centro storico, pensavo a lei, a chissà quante volte i suoi piedi avranno camminato , dove ora io camminavo e il rammarico più grande è quello di non poterglielo più raccontare. e respiravo l’aria, come inalassi profumi e sentori delle mie radici, quasi fossi stata io a nascerci.
Per chi come me è nuovo del luogo, il centro storico di Gallipoli si presenta come un isolotto sul mare, è impossibile accedervi in macchina e bisogna lasciarla al porto.
E’ collegata da un ponte con la parte nuova ed è bellissimo il contrasto tra il vecchio e il nuovo.
Il centro storico , è un dedalo di viuzze , tutte simili e strette tra loro, dove sembra facile perdersi come un vero labirinto, con le case tutte bianche e uguali. In realtà, invece, è impossibile perdersi, in quanto è tondo, tutto circondato dal mare , e ci si ritrova sia uscendo da un lato che dall’altro delle vie che portano al mare, fino a girarci intorno e ritrovare il punto di partenza.
La via principale è quella del duomo di S Agata, che parte dal piazzale del castello e si snoda sino alla parte opposta , nella quale confluiscono la maggior parte delle vie principali.
oltre lil duomo , molte chiese si distinguono per la loro bellezza e la loro antichità, in un luogo in cui il culto della religione è molto più sentito che da noi.
Ma la chiesa che più colpisce è quella della purità, dalla quale prende nome la spiaggia sottostante.
Fuori , di una semplicità ingannevole, dentro un vero e proprio spettacolo, da fare invidia al duomo.. piccola e incantevole, una delle più belle che io abbia mai visto.
Punto di mezzo tra il vecchio e il nuovo si staglia il castello, oggi tornato visitabile. Da dentro non è poi granché, ma vale la pena salirci , solo per lo spettacolo che regala la vista sul mare.
Sotto, il monumento del riccio, mollusco tipico del posto.
Di qui si accede anche al ponte che ci avvicina alla parte nuova e al porto.
E dalla piazza sul porto si snoda Corso Roma , una via lunghissima,con strade e marciapiedi larghi, l’equivalente della nostra via del corso.
Sono rimasta stupita, incantata dai marciapiedi lavorati, la pulizia del posto, i palazzi senza scritte che deturpano le facciate, i negozi grandi e moderni, più funzionali che a Roma, e avevo quasi voglia di piangere.
E non so se piangevo, colpita dalla bellezza del luogo, o dalla tristezza che mi lascia la mia città: dov’è finita Roma, La mia Roma , caput mundi?
Facevo questa considerazione, pensando a quanto bellissima fosse la mia città, ma quanto abbandonata a se stessa.
A quanto il nostro egoismo e il nostro’menefreghismo’ avesse contribuito a distruggere quanto di più bello e affascinante esistesse al mondo.
E a quanto poco o niente le amministrazioni attuali e precedenti avessero lasciato che il degrado prendesse il sopravvento, a tutti i vandali e a quelli tra di noi e dopo di noi non siamo riusciti a trasmettere l’importanza del saper vivere e conservare tutto ciò, che peccato!!!
E pure se faccio una considerazione, che è più facile far funzionare una famiglia piccola , che una grande, non mi basta a trovare un alibi a tutto lo scempio e il degrado che aumenta sempre più nella mia città e non solo in periferia.
Con questo non voglio dire che gli altri posti sono perfetti, anzi , sicuramente ogni luogo ha il suo scheletro nell’armadio, ma ciò non toglie, che le differenze saltano agli occhi, persino alle orecchie, quando parliamo della cortesia della gente del posto.
Magari io sto parlando della mia esperienza personale e per qualcun altro non sarà stato così, ma si sa che ogni cosa è soggettiva nella vita.
Ad esempio quest’anno mi è capitato anche di andare ad Orvieto. Ho sentito qualcuno dire che non è granché, bhè, a me è piaciuta moltissimo ed è un’altra meta nella quale non mi dispiacerebbe tornare.
Tornando a Gallipoli, potrei raccontarvi ancora del mare stupendo. le spiagge bianche, il sole rosso e grande, il venticello che non fa mai soffrire il caldo, nemmeno a quaranta gradi e dei servizi, della gente affabile e cortese e mille cose ancora, ma secondo me Gallipoli non è da raccontare , è da vivere.
Così per ora vi lascio, in considerazione che si avvicina un altro anno d’ inverno malinconico e di duro lavoro. Ma almeno, nei momenti più apatici penserò a questo bel paese che mi ha regalato dei momenti indimenticabili, persino nei profumi.
Dopo Gallipoli , le mie tappe sono state Alberobello, sempre in puglia, il paese dei trulli, e la costiera amalfitana, di cui Amalfi, Capri e Anacapri.
Delle quali parlerò in seguito, ma credo che a tutti sono note queste bellezze incantevoli, senza nemmeno il bisogno di andarci… però andarci è tutt’altra cosa.. ma armatevi di portafoglio a fisarmonica, difatti diventa una spesa fin troppo esigua starci più di due giorni.

Un salto ad Ostia antica, così vicina e così sottovalutata, quando invece nulla ha da invidiare alla famosa Pompei, e naturalmente Orvieto con il pozzo di San patrizio.Uno ancora, come l’altro anno a Nettuno, perché i ricordi della mia infanzia lì mi portano spesso.
Insomma , ho toccato tante realtà diverse, eppure tanto simili tra loro, patrimonio di questo nostro paese, che è un peccato lasciare andare così, quando dovrebbe essere il più ricco al mondo, solo per il turismo.. se solo riuscissimo a valorizzarlo come si deve.
E qui la colpa dei nostri politici e delle amministrazioni locali, che continuano a spendere e sperperare male gli introiti, ma anche la colpa di noi italiani che continuiamo a ignorare le nostre bellezze preferendo l’estero , così arricchendo gli altri posti. E colpa anche degli operatori turistici, che favoriscono le vacanze all’estero pubblicizzandole più dei nostri bellissimi posti e dei prezzi che in Italia sono diventati proibitivi.


Ma io sogno un utopia; un Italia di gente meno scaltra e imbrogliona, ma più pulita, onesta e attenta, un Italia dove si torna a dormire con le porte aperte quando fa caldo , e dove i fiori tornano ad adornare aiuole e ville senza essere calpestati e strappati… un Italia dove vivere non deve essere necessariamente lusso e tecnologia, ma un viale dove le luci funzionano e la mondezzai non ricopre più i marciapiedi, dove tutti si salutano, anche senza conoscersi e il prossimo rispetta e aiua l’altro , senza bisogno di essere chiamato patty


FERMO IMMAGINE

12 maggio 2014 ore 08:16 segnala
FERMO IMMAGINE

Un fermo immagine.
Click , riavvolgi.
Ferma ancora.
Mi stai guardando, sorridi. Incontro
due occhi grandi, verdi e profondi. E’ uno sguardo sornione quello che mi fissa.
Sembra prendersi gioco di me, ma io so quanto amore c’è in quello sguardo.
E resto lì, catturata dal tuo sguardo, e penso a un altro fermo immagine, il mio, che non riesce a staccarsi da te.
E ti restituisco, tutto l’amore che posso, più di quanto posso.
Ma non so da dove cominciare, perché non c’è un inizio se non c’è mai stata fine.
Questo viverti adesso, senza averti addosso, poterti vedere, senza poterti toccare, trattenere la mano, che vorrebbe correre sul tuo volto, per paura della delusione…
E quella lacrima, che fa fatica a scendere ormai.
Celare tutto il dolore represso a se stessi e agli altri, anche questo fa male.
E’ un pugno allo stomaco, la rabbia che sale dentro ,ma quello che devasta il cuore è l’impotenza.
Ci sei tu, che continui a fissarmi, dietro un monitor, ma non lo vedo più, come non vedo più nulla intorno.
Persino il tempo si è fermato , non è passato, non è adesso e non sarà domani, tutto è fermo, fuori e dentro di me, fuori e dentro una stanza, fuori e dentro il mio pc… fuori e dentro ai tuoi occhi.
E invece quanto tempo è trascorso, quante cose cambiate…
Quante cose accadute …
Potessi averti qui, ora fosse solo un attimo, per fermarlo per l’eternità, così come questo fermo immagine.
Potessi solo parlarti, quante cose che vorrei raccontarti, ci vorrebbe una vita. Parlarti di me, dopo di te, di tutte le mie angosce, del dolore, della lotta per dimenticare, delle mie passioni, persino dei miei errori, di chi c’è stato e c’è dopo di te. Che non sarà mai te.
Parlarti di nostro figlio, di come è cresciuto, di quello che oggi è, del mio orgoglio e delle mie delusioni, spero di avere fatto meglio possibile, e voglio credere che tu ci sei sempre, al suo fianco e cammini con lui, come un angelo, senza abbandonarlo mai.
La vita prosegue, sempre, inesorabile corre, con noi, o senza di noi.
Ma non è vero che si dimentica.
Semplicemente si torna a vivere.
Mi è successo d’innamorarmi ancora?
Forse, per qualcuno sbagliato. E ho sofferto e ho pianto, forse più di quanto avrei dovuto.
Ma oggi mi accorgo che non era amore, forse lui è capitato al momento giusto,
mi ha aiutato a rinascere, a venire fuori dal torpore in quale vivevo dalla tua mancanza, forse una grande passione.
Niente a che vedere con l’amore, quello vero, quello grande, quello che davvero non muore mai, nemmeno se lo metti sotto chiave, se lo soffochi nel silenzio dell’anima. Quello che eri tu, se davvero basta un fermo immagine, per rendermi conto di quanto non abbia mai smesso di amarti.
E c’è la tua voce chi mi entra dentro e mi trafigge. Ogni tua parola è una nota,
melodia per le mie orecchie, struggimento per il cuore.
E mi spiace. Tutto questo non doveva essere. Non è giusto per chi oggi mi ama e mi vive accanto.
Ho scelto di riprovarci, di dividere ancora la mia vita con qualcuno, oppure hai scelto tu per me, se è stato lui e non l’altro, o forse tutto è solamente destino.
E’ una persona buona, che mi adora, e mi duole non ricambiarlo come merita.
Gli voglio bene, molto, ma l’amore è tutt’altra cosa.
L’amore è quello che provo, mentre ti fisso, mentre ti ascolto, quando ti penso e ti ricordo, l’amore è quello che davvero ho vissuto una volta solo in vita mia, che mi ero illusa di dimenticare e che potesse tornare. L’amore è unico e c’è solo una persona che non smetterò di amare mai, più di te, più di me stessa: nostro figlio.
E sto male,nella coscienza di tutto, per l’ipocrisia che mi porto addosso, verso chi non la merita.
Vorrei sul serio riuscire ad amarlo di più, nonostante non sia te, nonostante i suoi difetti, perché anch’ io ne ho tanti, eppure lui mi ama egualmente, lui vive per me.
E anche tu ne avevi, ma ancora adesso per me, sei la perfezione unica, perché questo fa l’amore, rende bello tutto ai nostri occhi e al nostro cuore... Ma spesso mi domando se anche lui sia davvero innamorato di me, o se non sia solo infatuato dell’unica cosa che gli resta.
E ci sarebbe un discorso tanto lungo d fare.
Forse è solo la conseguenza sbagliata dei miei errori.
Fatto sta che sto con lui. Oggi non è amore, solo compagnia, ma magari chissà,spero, fra qualche tempo potrei accorgermi di non potere farne a meno, ma non vorrei restasse solo un abitudine.
Spesso mi domando come ho fatto, a scegliere proprio lui, così tanto diverso da te.
Io ero la tua bambina, non solo perché tu eri molto più grande di me, ma perché con te mi sentivo sicura, protetta, amata.
Per lui, sono la sua mamma; l’esatto opposto.
E questo è il paragone più vero e più forte che non chiede spiegazioni.
Lo racconto a un foglio, lo racconto a quello sguardo che torna sullo schermo, lo racconto forse solo a me stessa, e al mio cuore che sta male, quando riconosce la verità.
E non dovrei provare la pena che sento nel vederlo accanto paziente , mentre guarda la mia vita che scorre insieme a te, senza battere ciglio, ma so che dentro soffre, solo che io, nel mio egoismo, non so farci nulla.
Presto finirà questa agonia.
Ho quasi finito , di convertire i mie nastrini VHS in file digitali e tu tornerai nel cassetto dei ricordi, quelli del cuore e io proverò a tornare, ancora a vivere.
Solo che non so rassegnarmi, all’idea di metterti via, ancora.
La mia fede m’impone di non giudicare un Dio che talvolta può sembrarci cattivo nel toglierci le cose che più amiamo, di non criticarlo, se ci ruba il sorriso nei momenti migliori, forse per meritarci il paradiso dobbiamo vivere tutto questo, ma io gli chiedo perdono se la mia fede spesso vacilla.
E penso a te, all’assenza dei tuoi pensieri, mentre la malattia ti consumava, a quella forza che emanavi, anche nei momenti peggiori, alla disperazione chiusa in quel pugno che batteva su quell’ultimo letto, mentre chiamavi nostro figlio.
E vederti ora, così pieno di vita. Di gioia di vivere … non riuscirò mai a capire, ne per te, ne per nessuno mai, non ci arrivo, e chissà domani cosa sarà di me.
Tutto ciò serve a rendersi conto che niente siamo, eppure siamo stati, eppure, siamo stati, com'è possibile che è come non fossimo mai esistiti? Eppure ti sto guardando ridere, parlare mangiare, bere, amare, VIVERE! E per qualcuno tutto siamo, e tu, eri tutto per me.
Ma queste non sono che pagine, e poca cosa sono per esprimere tutto quello che si ha dentro, per vivere tutto quello che tu eri.
Ti prego solo di darmi un attimo, quell’attimo che Dio non ci concede, ancora una volta sola, un fermo immagine ….

Dedicato a Vincenzo…patty
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FERMO IMMAGINE Un fermo immagine. Click , riavvolgi. Ferma ancora. Mi stai guardando, sorridi. Incontro due occhi grandi, verdi e profondi. E’ uno sguardo sornione quello che mi fissa. Sembra prendersi gioco di me, ma io so quanto amore c’è in quello sguardo. E resto lì, catturata dal tuo sguardo,...
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12/05/2014 08:16:26
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UN BACIO VERO

05 marzo 2014 ore 23:12 segnala
Ho voglia di un bacio, ma un bacio vero.
Sai, uno di quei baci che tolgono il respiro e ti soffiano dentro fino a scuoterti come un temporale.
Ho voglia di sentire labbra morbide e calde poggiarsi sulle mie; labbra grandi che sanno di buono da venire voglia di mangiarle, di tracciarne i contorni con la lingua, per assaporarle lentamente, tanto lentamente da non finire mai è lasciarle impresse sulle tue anche per quando si staccheranno.
Ho voglia di quel bacio profondo, quello che ti fa annaspare nel vuoto , in cerca di un appiglio , perché ti fa paura, quando ti accorgi che basta per sentirti persa per sempre è i sensi si accendono
Quel bacio che aspetti da una vita, che ti fa chiudere gli occhi e volare, un momento e si in cielo, un momento sei in mare, in piena apnea.
Un groviglio di due lingue che si cercano, si trovano, si scansano, spingono, si ritraggono, leccano, bruciando di passione, e voglia di mani che si cercano, si trovano , si prendono, si toccano e corpi che si accendono , bruciano , si esauriscono e poi rinascono, per fondersi ancora all,infinito... perché nell'infinito resta uno struggimento tale.
Così, ho voglia di quel bacio che da troppo le mie labbra asciutte reclamano, e di quella passione che manca al mio letto arido, sospeso nel limbo di un ricordo , nell'attesa vana che avvenga un miracolo, illusa e paga di un rimpianto e di un sogno, che sogno non è , ma chimera.
E se il bacio e un arte,ricordo qualcuno che fu maestro di baci, perfetti nati per me dei quali sento ancora il sapore che mi ammalio' che più non so cancellare, come averli cuciti non addosso, ma dentro , appese alle viscere dell'animo...
E come un dannato nell'inferno che brama Dio, io anelo a quel bacio , e dispero consapevole che non posso mai più dissetarmi di codesta fonte.
E più mi manca e più ne ho sete, e più seguo la scia della sua forza che più mi attrae.
E ancora mi manca quel bacio, che vuole e sa farmi innamorare e per questo non mi innamoro più, se non ancora di te.
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« immagine » Ho voglia di un bacio, ma un bacio vero. Sai, uno di quei baci che tolgono il respiro e ti soffiano dentro fino a scuoterti come un temporale. Ho voglia di sentire labbra morbide e calde poggiarsi sulle mie; labbra grandi che sanno di buono da venire voglia di mangiarle, di tracciarne ...
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05/03/2014 23:12:44
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La valigia

05 febbraio 2014 ore 07:19 segnala
CIAO..... e aggiungi il mio nome.
Sei tornato sui tuoi passi per salutarmi.
Troppo tempo che non ti vedevo, e una vita che non lo facevi, da quando scrivemmo la parola fine alla nostra storia.
Che strana sensazione.
Questo tuo gesto inusuale ormai, capace di portarmi indietro anni , mi sorprende e allo stesso tempo risveglia in me qualcosa di inaspettato e dimenticato.
Un soffio alza la polvere che ha sepolto il cuore, un alito di vento riaccende la brace sopita, ecco cosa ho provato.
Sentirmi viva, per un attimo ancora.
E se ancora sei capace di farmi questo e di darmi questo devo farmi delle domande.
E se volutamente sfuggo il tuo sguardo che mi spoglia e mette a nudo il mio animo, ancora dopo tutto questo tempo, sarà perché a tutte quelle domande non ho voglia più di rispondere per paura di trovarci la parte di me che più mi piace, ma più mi spaventa.
Per questo e per mille altri motivi ho scelto di morire, pur essendo viva.
E ti conosco troppo bene per non capire che questo tuo gesto ha un significato .... Perché? Ma perché ....
Dimmelo tu come ci si sente, quando basta un secondo ad annullare anni di distanza, anni di rinunce.
E trovarsi grandi e invecchiati, più dentro che fuori.
E avere voglia che ogni passo del tuo ritorno corrisponda a un anno, fino a sradicare tutti i ma è tutti i se che ci hanno diviso.
Ancora una volta faccio i conti con la mia disillusione. Dovrò smetterla prima o poi di convincere me stessa che non conti più nulla ,che sei solo passato.
Intanto c'è lei che ti aspetta fuori, C'è lui che mi aspetta a casa, ignari di quello che ci accade ogni volta e non so dire se è fortuna che accada sempre meno.
E lottare ancora con i sensi di colpa , come se ogni volta fosse un tradimento e in fondo lo è , perché il cuore vola e non dalla parte dove sarebbe giusto che andasse.
E perché non posso impedirgli di farlo, riuscendomi a impormi di sognare,almeno ... che ormai sono scesa a compromessi con la vita e con i miei sentimenti , per non sbagliare più e soprattutto per non ferire.
E ne faccio le spese, ormai tutte le volte che quel muscolo torna a battere in sordina, silenzioso e sordo , soffocato dall'ennesima pietra che aggiungo per non ascoltarlo.
Continuo, a rubare questi momenti al mio tempo , li nascondo nell'album di una collezione racchiusa nell'involucro dell'anima.
Attimi che si aggiungeranno al vento del rimpianto, quello della valigia che porterai sempre con te, della quale conosci il contenuto, ma non aprirai per tutta la vita, quasi fosse un immenso tesoro, restando per sempre il tuo più grande segreto.
Nel frattempo sei andato, ma resta l'incanto, conteso tra l'euforia e lo sconforto che mi lasci.
Non resta che attendere, un altro incontro, il prossimo inutile sogno, ma dopotutto non è così vano se è sufficiente per rinascere , anche se solo un istante. Quell'istante che può valere l'eternità ... E che importa se fa pure male .....


Coriandoli

04 febbraio 2014 ore 10:02 segnala
coriandoli

Memorie
Carnevale

Oggi piove, il vassoio in mano, mi affretto nell'ennesima consegna.
Come sempre quando piove le consegne si moltiplicano ... La dice lunga sulla pigrizia del mondo,lo so...
Non porto l'ombrello, mi è scomodo se non ho entrambi le mani libere e spesso il vassoio mi è così pesante che devo passarlo da un braccio a un altro, soprattutto se la mia destinazione e' lontana.
Cammino in fretta e a testa bassa ,talvolta così presa nei miei pensieri...
Lo sguardo mi cade su una piccola manciata di coriandoli, bagnata e appena dispersa in pochi centimetri di asfalto.
Mi ricorda che è carnevale.
Quasi inconsciamente il mio sguardo cambia direzione, in cerca di un proseguo di quella scia che non trovo.
Come cambiano i tempi!!!!
E che nostalgia,,,,!!!!!
Rammento quando ero bambina.
Non esistevano i v
Coriandoli grossi, c'erano solo quelli minuscoli e le stelle filanti e non esistevano quelli nelle bombolette.
Ma già dai primi giorni di carnevale le strade diventavano un tappeto di colori.
Ed era una magia vederli volare in alto e poi ricadere lentamente, soffici come la neve, e ti veniva voglia di gettartici in mezzo mentre li guardavi scendere, voglia di volteggiare insieme ad essi, ti prendeva quell'euforia strana e bella che nemmeno sai spiegare e tutto sapeva di buono, di festa.
E poi correvi a raccoglierne più che potevi e tornavi a infilarli in quella bustina trasparente che spesso finiva per rompersi rovinandoti l'incanto.
Quante volte guardavo estasiata mia madre che soffiava dentro quei rotoloni, facendo uscire spirali colorate che non finivano mai è quante volte cercavo di imitarla invano ,,, e allora insistevo continuando a sputare in quel rotolo finché si bagnava e non si poteva più riavvolgere.
Oggi sono grande, so soffiare nel rotolo anch'io ed esattamente come mia madre so farne uscire spirali colorate ed ho imparato a riavvolgere i rotoloni, ma la magia non è più la stessa.
Perché sei adulto e perché oggi non è più come ieri è le cose semplici non divertono più
Lo dimostrano quei quattro coriandoli, caduti lì quasi per caso , per mano di qualche bimbo ancora troppo piccolo per la playstation, ma noi riuscivamo ad essere bimbi ancora a dodici anni e che peccato è' stata la nostra smania di crescere, ma se così va il tempo, la vita, e' un peccato ancora più grande se così va il mondo e abbiamo ucciso i nostri bambini togliendo a loro la gioia delle cose semplici, e guardarli crescere più in fretta di noi, piccoli adulti che non credono già più nella magia di un coriandolo

Patty emmepi


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coriandoli Memorie Carnevale Oggi piove, il vassoio in mano, mi affretto nell'ennesima consegna. Come sempre quando piove le consegne si moltiplicano ... La dice lunga sulla pigrizia del mondo,lo so... Non porto l'ombrello, mi è scomodo se non ho entrambi le mani libere e spesso il vassoio mi è...
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04/02/2014 10:02:21
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Cambio di programma

04 febbraio 2014 ore 09:56 segnala
stamane mi sono alzata alle cinque, come sempre, per andare a lavoro .. E invece, appena tirato su le serrande, mi compare la titolare e mi dice:
Ma come, non avevi letto? Oggi lavori di pomeriggio ... Me tapina !!!!!

Amore in bottiglia

04 febbraio 2014 ore 09:46 segnala
mi fa pensare , a me , a te, ecco come siamo

UNA FOTO SBIADITA DAL TEMPO

02 gennaio 2014 ore 13:54 segnala
Così ecco, comincia un altro anno.
Certe volte mi trovo a definire il tempo e penso che non è altro che tutta un'illusione.
In realtà ciò che è accaduto anni fa potrebbe essere soltanto ieri, siamo noi a scandirlo, a inventarlo.
Unica cosa palese e palpabile i cambiamenti inesorabili, della notte con il giorno e di ciò che la nostra persona diviene.
Alla fine non è che la somma delle esperienze e delle emozioni che traversano il corso della nostra vita.
E passeremo noi, ma non i giorni e le notti che continueranno a susseguirsi raccontando storie nuove, anche quando la nostra avrà scritto la parola fine.
il rammarico più grande non poter vivere ciò che sarà e la vita che resta sospesa , perché lascerà un mare di perché, di cose lasciate nel vuoto, quelle appena cominciate e quelle mai finite.
E anche tu sei una di queste.
Non so nemmeno cosa provo più.
c'è solo un rimpianto che mi afferra,quando il pensiero torna a te, a noi.
E non so più chiamarlo amore, se l'ho chiuso nel cassetto della nostalgia.
Forse semplicemente una chimera, come una di quelle tante cose che sognerai tutta la vita, ma che non si realizzerà mai.
lo so, il tempo ha questa forza, spegne anche i sentimenti più profondi, tanto da domandarmi perché non sento più lo stesso dolore quando t'incontro, bensì è solo un attimo, poi passa.
Solo attimo, lungo un eternità, in cui il vento soffia più forte sul cuore e mette a nudo l'anima,un istante che vorresti fosse magico , per portarti indietro nel tempo, quando sentivi la vita sbatterti forte dentro, quando l'amore disegnava l'arcobaleno nel tuo mondo, anche se c'era la bufera.
Ora, così spenta e priva di colore, mi afferro all'ancora dei miei sogni disillusi per continuare a vivere.
tutto il resto è chiuso, per sempre, nello scrigno dei ricordi che ad aprirlo fa solo male.
E infine ti guardo passare, in questo giorno d'inverno cupo e uggioso come il mio incedere insensibile, e mi domando in quale posto e in quale momento ho lasciato fuggire la mia passione, se a due minuti da te non so ascoltare più note e poesie, per alcuno, ma più nemmeno per te.
Tradito è l'amore, se il tempo e la distanza sa plasmarlo,se dalla fiamma resta solo cenere, chissà se domani pronto ad esplodere ancora come un vulcano fintamente spento, o se prossimo a morire per sempre, lasciando solo ghiaccio.
Forse non è più te che amo, ma la parte di me che viveva attraverso te.
E quando trascorrono giorni interi, dove la tua visione non appare, ma vagamente il ricordo affiora, ho la sensazione di aver vissuto soltanto un flebile sogno, come un film in bianco e nero, come una foto sbiadita.
Ci sto vedendo te, ci vedo me e quell'aria giovane che mi avevi regalato e che non tornerà più; è lei che mi manca , più di te.
Ti regalo i miei auguri, con il sorriso stampato sulle labbra, appena il tempo di raccogliere il tuo e lasciarlo cadere in fondo al cuore di nuovo, mentre con lo sguardo fuggo i tuoi occhi perché non voglio incontrarli, perché non voglio più leggerci dentro e non voglio più che leggano nei miei.
Potrebbero vederci il grigio, di quella cenere rimasta.....
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Così ecco, comincia un altro anno. Certe volte mi trovo a definire il tempo e penso che non è altro che tutta un'illusione. In realtà ciò che è accaduto anni fa potrebbe essere soltanto ieri, siamo noi a scandirlo, a inventarlo. Unica cosa palese e palpabile i cambiamenti inesorabili, della notte c...
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02/01/2014 13:54:23
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