Per essere felici bisogna volerlo essere. Spesso, sbagliando approccio, pensiamo alla felicità come ad uno stato d’animo determinato da situazioni esterne quali ricchezza, amore, fortuna o successo. Altre volte la felicità è considerata una meta e, anche in questo caso, si rischia di trasformare la propria vita in un’affannosa rincorsa ad una chimera irraggiungibile. Allora sarebbe forse il caso di cambiare prospettiva, non inseguire, ma fare in modo che sia lei a raggiungerci. Il germoglio della gioia di vivere è presente in ciascun essere umano, ma sarà in grado di manifestarsi solo se protetto dalla tossicità dei pensieri negativi, dei modelli, dei ricordi, delle illusioni. Credo che il primo passo verso la felicità sia di accettarsi per come si è, liberandosi dal ricordo e dal tempo, perché l’unico tempo che contempla la felicità è il presente. Spesso la gioia si nasconde nella novità e nello stupore degli eventi inattesi che dobbiamo esser pronti a cogliere con occhi e cuore aperti.
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