piccoli gesti,grandi orizzonti

25 aprile 2009 ore 01:13 segnala
Una mattina mi svegliai all'improvviso, erano le cinque, ma malgrado fosse ancora molto presto non riuscii a riprendere sonno...
A distanza di mesi porto ancora con me quella strana sensazione che provai al mio risveglio. Non ricordo bene di che cosa si trattasse ma ancora oggi quelle immagini particolari mi si ripercuotono nella testa. So dirvi solamente una cosa con certezza: misi a fuoco una bici, non era come tutte le altre, era la bici, una un po' arrugginita, testimone della mia infanzia. Mi ci legai moltissimo, quando la vidi per la prima volta mi uscirono delle lacrime piene di felicità...!
Ricevetti la mia prima ed unica bici all'età di 12 anni.
Vivevo sola con mio padre in un piccolo appartamento... Purtroppo non potevo andare a scuola perchè non ce lo potevamo permettere...
Sin da piccola ero prematura, dovevo comportarmi da grande... Dovevo aiutare mio padre perchè ero consapevole che altrimenti non ce l'avremmo fatta... Vedevo gli altri bambini che giocavano a palla o andavano in sella a quegli strani oggetti muniti di sellino, manubrio, due ruote, un cestello dove mettevano tanti giocattolini.
Loro erano sempre sorridenti,io, invece, ogni volta che li guardavo diventavo sempre più triste... Loro giocavano e io aiutavo mio padre nei vari lavorori che doveva compiere... Loro uscivano in cortile e io purtroppo quando uscivo e toccavo il terreno era solo per coltivare così che quando finalmente il raccolto era pronto, mio padre andava a venderne una parte.
Ricordo ancora quell'anno molto chiaramente... Era veramente strano, più di quanto non lo fossero già stati tutti gli altri...
Un giorno tornò a casa con un grosso pacco... Era la la vigilia di natale ed io ero veramente felice... Non avevo mai ricevuto niente... Crescendo avevo più necessità e così era difficile comprare cose che non riguardassero il cibo e i vestiti... Feci la brava bambina e aspettai il giorno seguente per aprirlo anche se mio padre desiederava tanto che lo facessi subito.
La mattina dopo mi alzai, mi precipitai sotto l'alberello spoglio e agguantai quel pacco. Non vi nascondo che rimasi a bocca aperta, letteralmente sbigottita. Corsi subito ad abbracciare il mio babbo.
La bici che avevo tanto sognato, quella che non avevo mai avuto il coraggio di chiedere, proprio la bici che fino a quel giorno avevo visto sempre agli altri bambini. Mio padre sudò tanto per ottenerla e purtroppo fece più di quanto il suo corpo gli permettesse... Morì qualche tempo dopo e io venni spedita in orfanotrofio. Tuttavia non riesco ancora a comprendere una cosa... So solamente che non ebbi paura di nulla, ero piccola, ma seppi di non avere scelta. Passai tanti anni chiusa là dentro, ma ogni giorno mi sentivo come una piccola principessa che aveva ricevuto il più bel dono della sua vita. Quella bici non era uguale a tutte le altre, il dono che il mio babbo mi aveva fatto in segno dell'amore che provava per me. Purtroppo dovetti imparare ad andarci da sola... All'inizio fu difficile ma non mi arresi, provai e riprovai ogni volta che ne avevo il tempo. Nemmeno tutte le cadute che facevo mi scoraggiavano... Preferivo cadere piuttosto che non combinare nulla... Non temevo le ginocchia e i gomiti sbucciati. Quando finalmente imparai ad andare avanti senza cadere capii che nessuno mi poteva più fermare... Ce l'ho fatta da sola anche se mio padre avrebbe voluto tanto insegnarmelo.
Uscii dall'orfanotrofio e ora mi ritrovo donna con una bella casa ed una bella famiglia... I tempi sono cambiati, ma a distanza di molti anni quella bambina vive ancora dentro di me e non ne uscirà mai. In un'angolo della mia stanza da letto c'è ancora quella bici... Orgogliosa di me stessa per essere andata avanti senza arrendermi, fiera di mio padre per tutto quello che ha fatto per me e che mai potrò ripagare...
"Ogni giorno pensavo a te babbo, a tutto quello che eri e continui ad essere ancora, pensavo a te babbo che ora probabilmente stai dinuovo con la mamma... Quella madre che non ho mai conosciuto e che spero un giorno incontrerò anch'io, come spero di rincontrare te... Pregavo per te che mi proteggessi e l'hai fatto... Ti Voglio Bene Babbo!"

La bici mi ha dato tanta forza, quando l'ho ricevuta mi sono sentita la persona più felice del mondo... Ora io insegno ai miei figli che non conta l'oggetto che riceviamo, ma l'amore che ci mettono gli altri quando ce lo donano... Mio padre capì quello che desideravo senza che io glielo dicessi... Se ora vivessimo ancora insieme avrei fatto tutto il possibile per ripagarlo ma sono certa che tu dall'alto voglia che io vada avanti e se è necessario mi sacrifichi per i miei figli come tu hai fatto per me... GRAZIE ANCORA BABBO!

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Una mattina mi svegliai all'improvviso, erano le cinque, ma malgrado fosse ancora molto presto non riuscii a riprendere sonno... A distanza di mesi porto ancora con me quella strana sensazione che provai al mio risveglio. Non ricordo bene di che cosa si trattasse ma ancora oggi quelle immagini...
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25/04/2009 01:13:59
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