Maddalena

31 maggio 2011 ore 09:28 segnala




Gli presero la casa ed il giardino
In nome della grande santità
E Giuda prese a fare a nascondino
Con lo specchio e con la dignità

Poi venne Dio che tutto da e tutto toglie
Chiamò un taxi e ci mise su la moglie
E Giuda andò a morire nella notte
Per il vino, per le donne e per le botte

Lo raccolse per la giacca Maddalena
Che viveva alle baracche allo sfacelo
In mezzo a una comune di ubriaconi
Che credevano in un regno su nel cielo

E fu amore e fu rivoluzione
Discorsi sulla strada e vita piena
Ma Giuda amava più d'ogni sermone
Le urla dolci della Maddalena

Il fattaccio poi successe in una sera
Giuda fu preso e messo alla galera
Gesù Cristo era scappato fra la gente
E Giuda disse di non sapere niente

Ma quando vide Maddalena in parlatorio
che stava male e aveva perso un dente
Ispettore, disse, è stato Gesù Cristo
A portare tutto l'oppio dall'Oriente

E ritornò dal suo amore col bottino
Trenta denari per sette amari,grazie un marsala
Per poi vedere scritta doppia al botteghino
L'insegna di una grande multisala

Diceva: Gesù Santo alla stazione
Un nuovo film davvero commovente
Con un cast del tutto eccezionale
C'è pure Dio, l'immenso onnipotente

Il cinema è un buio di persone
I grandi divi sono stelle da ammirare
E nessuno vide giù fra le poltrone
Che quei due cominciavano a scopare

Maddalena, io ti amo tanto
lui voleva il cielo e io voglio stare qua
Lo uccidessero, va bene tanto al tempo
Ha detto a tutti che poi risorgerà

Ma il paradiso mio sta solo nei tuoi fianchi
Seni dolci per occhi stanchi
Bocca rossa di caramella
Questa vita sulla terra è così bella

Dallo schermo Dio li vide e alzò la voce
Io ti fulmino, Giuda l'Iscariota
Mio figlio sta morendo sulla croce
Per colpa di un mortale così idiota

Maddalena allora s'alzò e urlò con tutto il cuore
Dio non mi fai paura
Tu che hai fatto un figlio senza far l'amore
Che vuoi capirci di questa fregatura?

Lascia stare Giuda e guarda altrove
Ecco, guarda la mia scollatura
E io mi guarderò dalla tua invidia
Perchè Dio non gode come una creatura

Dio scappò nel cielo e nella furia
Mise su un grandissimo cantiere
Per costruire una potente curia
Che potesse Maddalena far tacere

Giuda e Maddalena stanno insieme
E girano nascosti fra la gente
E vanno al fiume a far l'amore
Su una barchetta che va controcorrente
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31/05/2011 09:28:42
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le fleurs du mal

30 maggio 2011 ore 11:59 segnala
Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti, ogni giorno d'un passo, nel fetore delle tenebre, scendiamo verso l'inferno, senza orrore.
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(Amare il nostro oblio)

27 maggio 2011 ore 23:24 segnala
Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore e...
cerca di amare le domande, che sono simili a
stanze chiuse a chiave e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poichè non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano
giorno in cui avrai la risposta.

Solitudine

27 maggio 2011 ore 23:19 segnala
La solitudine è come la pioggia.
Si alza dal mare verso sera;
dalle pianure lontane, distanti,
sale verso il cielo a cui da sempre appartiene.
E proprio dal cielo ricade sulla città.

Piove quaggiù nelle ore crepuscolari,
allorché tutti i vicoli si volgono verso il mattino
e i corpi, che nulla hanno trovato,
delusi e affranti si lasciano l'un l'altro;
e persone che si odiano a vicenda
sono costrette a dormire insieme in un letto unico:

è allora che la solitudine scorre insieme ai fiumi.


Rainer Maria Rilke
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La voce a te dovuta

27 maggio 2011 ore 18:22 segnala
"La luce ha questo di male. Che non viene da te. Io preferisco la tua oscurità."

Ho sempre preferito il buio alla luce, l'oscurità alla nitidezza del mondo.
Ho sempre amato la parte oscura delle persone, quella parte che tutti, o quasi, odiano, scacciano, cercano di negare e di tirare in basso, verso la parte non cosciente.
Amo quello che di peggiore c'è in noi, quello che rimane scomodo dire anche a se stessi; esattamente quello che non si vorrebbe essere ma inevitabilmente si è.

Sono alla continua ricerca di quel buio, che tanto mi affascina. Non riesco a fare i conti con quello che piace a tutti, con la chiarezza e la semplicità che tutti forsennatamente cercano. Io cerco l'impossibilità insita in ognuno, anche se so benissimo che non mi porterà da nessuna parte. Solo a scendere un pò più giù.

Ed è per questo che ti cerco, perchè il tuo buio mi affascina, perchè è l'unica chiave per conoscermi, è mostrarmi quello a cui tutti rifuggono.

All'amato me stesso

26 maggio 2011 ore 22:18 segnala
Quattro. Pesanti come un colpo.

"A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio".

Ma uno come me dove potrà ficcarsi?

Dove mi si è apprestata una tana?

S'io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea,
accarezzando la luna.

Dove trovare un'amata uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!

O s'io fossi povero come un miliardario... Che cos'è il denaro per l'anima?
Un ladro insaziabile s'annida in essa:
all'orda sfrenata di tutti i miei desideri
non basta l'oro di tutte le Californie!

S'io fossi balbuziente come Dante o Petrarca...
Accendere l'anima per una sola, ordinarle coi versi...
Struggersi in cenere.
E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.

O s'io fossi silenzioso, umil tuono... Gemerei stringendo
con un brivido l'intrepido eremo della terra...
Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.

Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto dalla malinconia.

Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
s'io fossi appannato come il sole...

Che bisogno ho io d'abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra?

Passerò trascinando il mio enorme amore
in quale notte delirante e malaticcia?

Da quali Golia fui concepito
così grande,
e così inutile?

Vladimir Majakowsij
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Quattro. Pesanti come un colpo. "A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio". Ma uno come me dove potrà ficcarsi? Dove mi si è apprestata una tana? S'io fossi piccolo come il grande oceano, mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea, accarezzando la luna. Dove...
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La vita che cos'è, se non un sogno?

26 maggio 2011 ore 22:11 segnala
Ho chiuso più di una porta, più di una situazione sospesa, negli ultimi mesi. A partire da quel 4 di novembre, mi sono ripromessa di rimmettere apposto i conti col destino, con la vita, con le mie esperienze.
E' stato difficile dire addio, capire che le cose, vanno spesso lasciate andare. Perchè io non sono Don Chisciotte, ed io, non voglio combattere contro i mulini a vento.
La consapevolezza di dover aprire gli occhi, e andare via, la consapevolezza di non essere stata ninete, di aver costruito tutto da sola, è difficile da digerire. Spesso penso di esserci riuscita, altre volte mi torna il conato di vomito, e torno a provare l'angoscia che ha radici profonde, ma nessun senso visibile.

Sono una nuova vita, rinata da ceneri che dovevano essere fisiologicamente sepolte.
Sono nata due volte, quasi nel senso letterale del termine, ed ora, dalla consapevolezza, dovrò partire per conoscermi nuovamente. Per capire chi sono diventata, se Alice è andata davvero oltre lo specchio, e guarda gli oggetti riflessi nella loro continuazione, nella loro ulteriore vita, quella che facciamo finta di non vedere. Che neghiamo.

Ben tornata, vita.
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Ho chiuso più di una porta, più di una situazione sospesa, negli ultimi mesi. A partire da quel 4 di novembre, mi sono ripromessa di rimmettere apposto i conti col destino, con la vita, con le mie...
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26/05/2011 22:11:24
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